CORRERE
Un nuovo romanzo di Jason Reynolds,
‘Run’, della serie dedicata ai Defenders, la squadra di atletica
che abbiamo conosciuto nel romanzo ‘Ghost’, vede questa volta una protagonista femminile, Patina Jones. Anche
lei afroamericana, anche lei con una storia complicata alle spalle:
il padre morto all’improvviso mentre la mamma era incinta della
sorellina; la mamma cui il diabete toglie le gambe e la costringe ad
affidare le figlie alla famiglia del fratello.
Patina, o Patty, nonostante tutto
questo, ha una vita abbastanza regolare, divisa fra la scuola e gli
allenamenti di atletica. Ma si sente diversa, in quella scuola
esclusiva in cui tutte sembrano perfette. In realtà tutte loro, le
compagne di classe con cui deve redigere una ricerca su Frida Kahlo,
le insegnanti, la stessa zia bianca, che sembra così ‘normale’,
hanno dei segreti, una vita alle spalle che non è esattamente rose e
fiori.
Il mondo è complicato ed è complicato
essere un’adolescente qualsiasi quando ci si porta sulle spalle il
peso di un lutto, la distanza della madre, la responsabilità di
aiutare la sorellina a crescere: farle le treccine con le perline
magiche, ascoltare le sue storie e soprattutto le sue domande
imbarazzanti (dove sono andate le gambe di mamma?)
In tutto questo, che mescola la
solitudine, la rabbia, il dolore e la voglia di esistere, s’inserisce
l’atletica con il solito impagabile coach Brody, che ha preso sotto
l’ala tutti i suoi ragazzi. All’inizio del libro sappiamo com’è
andata a finire la prima gara di Ghost, ora siamo alla vigilia di
nuove gare dove Patina corre nella staffetta 4x800.
Per correre questa gara bisogna trovare
l’affiatamento perfetto ed essere capaci di dare tutto per la
squadra. Le cose non sono mai semplici, però, e non resta altro che
prepararsi al meglio, allenandosi duramente e, il giorno della gara,
compiendo quei gesti scaramantici che danno sicurezza: le treccine
con le perline rosse di Maddy, le unghie laccate come l’atleta Flo
Jo, ovvero Florence Griffith Jones, affascinante velocista degli anni
‘80, e una montagna di rabbia da trasformare in determinazione.
Come sempre i romanzi seriali suscitano
dubbi sul fatto che la freschezza, l’originalità della trama, le
caratterizzazioni dei personaggi possano sopravvivere alla
ripetizione legata ai diversi romanzi del ciclo. Eppure, sì, Jason
Reynolds riesce a farci entrare nella vita dei suoi personaggi con
grande naturalezza; costruisce le sue storie come tanti cammei che
alla fine si incastonano in un ritratto di gruppo, nell’immagine di
ragazze e ragazzi di oggi, costretti ad affrontare problemi che non
sono quelli propri dell’adolescenza, ragazze e ragazzi cresciuti in
fretta, che devono fare i conti con la loro storia personale e con la
realtà sociale in cui vivono. Reynolds in questo ciclo, a differenza
di altri romanzi, mantiene un tono leggero, una lettura ottimistica
sulla possibilità di riscatto rappresentata dallo sport e
soprattutto dalla sua dimensione collettiva. Costruisce storie in cui
i giovani lettori e lettrici possano riconoscersi, al di là
dell’Oceano che separa quei ragazzi dai nostri.
Lettura non difficile, ma tutt’altro
che banale per ragazze e ragazzi dai dodici anni in poi.
Eleonora
“Run”, J. Reynolds, Rizzoli 2019
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