LA DIPLOMAZIA DEL PESCE
Tantissimo bene,
Émile Jadoul (trad. Verba manent)
Pulce 2019
ILLUSTRATI PER
PICCOLISSIMI (dai 2 anni)
"'Ti voglio
bene...e tu?' 'Un pochino'
'Io ti voglio
davvero molto bene! ...e tu?
'Un pochino.'"
Nel
dialogo, un gatto e un pesce rosso chiuso in una boccia di vetro.
Si
guardano negli occhi: uno, il gatto, libero di andare e l'altro,
chiuso in un recinto, seppure trasparente.
Il
pesce non pare molto contento della sua condizione e pare anche
lievemente allarmato quando il gatto infila la sua zampa nella boccia
o anche quando se la porta in giro e la carica sul motorino. L'aria
perplessa del pesce si trasforma in uno sguardo allarmato. Se le
parole del micio sembrano rassicuranti, i gesti non lo sono
tanto...fino al momento in cui il progetto del gatto si svela e anche
il pesce può finalmente distendere le sue pinne e nuotare
serenamente....E sopratutto smettere di essere 'diplomatico'.
Pulce
decide di pubblicare e ripubblicare per un pubblico di piccolissimi i
cartonati di Jadoul.
Con
un formato allungato, robuste pagine stondate, quasi niente testo,
grandi disegni con pochi e potenti colori e un forte segno nero di
contorno. Ci si allontana dal libro per piccolissimi, dalla
fotografia o dalla mimesi o dalla rappresentazione di figure
semplici, ci si distacca dagli imagier più elementari, ci si distacca
anche da cataloghi di oggetti riconosciuti che fanno parte dell'
'habitat' dei bebè.
Si
entra nella narrazione. Essa, a uno sguardo frettoloso, può apparire
semplificata, costruita su un dialogo minimo tra due personaggi. Tuttavia nel fraseggio elementare si coglie moltissimo della tensione
determinata dalla situazione. Solo apparentemente sembra dire quasi
nulla: un pesce e un gatto che discutono su quanto bene si vogliono
reciprocamente. Uno ragiona in crescendo l'altro si trincera dietro
il prudente un pochino...
Sotto
tutto questo quindi si nasconde una sottile ma innegabile chiave di
lettura altra. Raccontata solo al minimo con le parole, ma molto di
più con l'immagine. E questa chiave ha a che fare con l'ironia, con
l'equivoco.
Con
l'incerto, il dubbio. Essendo pensato e progettato per un pubblico
davvero di infanti, la paura del pesce si più anche non coglierla e
la zampa del gatto che rovista può sfuggire allo sguardo. Ciò
nonostante solo lì a suggerire al lettore che ogni cosa merita di
essere vista e rivista, per essere capita fino in fondo.
il
finale, ovviamente rassicurante, arriva dopo un percorso che va lungo
una linea sottile di interpretazione.
È
curioso il fatto che sebbene il libro sia per piccolissimi, contenga
in sé, come se fossero semi che devono ancora sviluppare, tutte le
componenti dell'albo illustrato narrativo.
Ovvero
un dialogo stretto tra immagine e testo, laddove - addirittura - il
secondo sembra essere smentito dalla prima, o quanto meno messo in
dubbio.
Un
uso saggio del giro di pagina e della pausa che inevitabilmente porta
con sé.
La
costruzione della narrazione fatta attraverso elementi quasi
impercettibili del disegno: una linguetta che spunta dalla bocca del
gatto, il pesciolino che esce dall'inquadratura e punta verso il lato
opposto della sua boccia di vetro, il motorino che è anticipato con
una sua porzione 'fuori quadro' per poi svelarsi in tutta la sua
interezza al giro di pagina successivo, il doppio senso di alcune
frasi - ma io davvero ti voglio...
le onomatopee che possono essere lette in chiavi opposte - MMMMMM.
Gustoso
sarà leggerlo ad alta voce.
Dettagli
di questo genere li abbiamo incontrati e conosciuti come di
fondamentale importanza nei ragionamenti fatti sull'alchimia
costruttiva di quell'oggetto polimorfico che è l'albo illustrato, e
che qui fanno capolino, pur non essendo ancora del tutto un albo
illustrato.
Sempre
nel catalogo Pulce un'altra manciata di titoli di Jadoul. Con lo
stesso formato e la stessa sottile sorpresa nel giro di pagina: Dalla
finestra, Tutti ci vanno, È la mia casa.
C'è
da esserne contenti, più di un pochino.
Carla
Nessun commento:
Posta un commento