MIGRAZIONI
Un nuovo libro sulle stupefacenti
migrazioni animali è stato da poco pubblicato da Editoriale Scienza:
‘Migrazioni. Gli incredibili viaggi degli animali’, di Mike
Unwin e Jenni Desmond, è una bella proposta per gli appassionati
zoologi in erba.
A differenza di altri testi, che
preferiscono un registro più descrittivo, qui ad affiancare i testi
di Unwin ci sono le belle tavole di Jenni Desmond, già conosciuta per gli albi, in cui firma anche il testo, che abbiamo già indicato.
I testi di Urwin sono impeccabili nella
loro semplicità, non presentando alcuna difficoltà di comprensione:
descrivono le imprese migratorie di varie specie, dagli uccelli
marini ai granchi, dagli elefanti agli squali bianchi. Un panorama
esteso per rendere conto delle imprese compiute da animali dalle
caratteristiche più diverse. Ciascun animale è descritto nel
proprio ambiente e se ne seguono in particolare le vicende che lo
portano a spostarsi periodicamente anche per migliaia di chilometri.
E ogni viaggio è, non solo faticoso, ma anche e soprattutto denso di
pericoli.
La sinteticità e chiarezza di questi
testi rendono il libro apprezzabile anche da lettori e lettrici alle
prime armi, a partire dai sei anni.
A dare a questo appassionato catalogo
un tono non accademico sono in particolare le grandi tavole della
Desmond, che riesce a sottolineare, con la sua tavolozza sfumata,
l’aspetto epico o favolistico delle imprese raccontate.
Il suo disegno non è solamente
descrittivo e, così come la delicata gamma cromatica, compie una
sorta di trasformazione dell’oggetto, che non è più neutro agli
occhi del lettore, ma acquista una valenza emotiva: nella danza delle
gru, o nel viaggio delle megattere, si trasmette un’idea di
eleganza, di forza, di armonia; in ultima analisi di bellezza.
Lei appartiene a quel genere di
illustratori, ben volentieri orientati alla divulgazione per i più
giovani, che non disdegnano di dare una valenza emotiva al loro
lavoro. Certo lo fa anche una bella fotografia di una bocca
spalancata, piena di denti, di uno squalo, ma la finalità è ben
diversa: non spaventare o stupire con effetti enfatizzati ad arte, ma
creare un’atmosfera emozionale che porti all’empatia, che faccia
percepire la forza e la fragilità di un colibrì come la potenza di
un branco di elefanti.
Lo sguardo empatico non è
necessariamente una distorsione, al contrario ritengo abbia la grande
funzione di far entrare il lettore e la lettrice nel mondo
meraviglioso delle vite animali, di farle percepire come vicine e
simili, per quanto siano diversi gli animali rappresentati. Uno
sguardo partecipe e in qualche modo solidale.
E, d’altra parte, tutti condividiamo
la stessa fragilissima natura.
Eleonora
“Migrazioni. Gli incredibili viaggi
degli animali”, M. Unwin e J. Desmond, Editoriale Scienza 2019
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