QUANDO IL BAMBINO E' NUOVO...
Un tortino di
mammut, Jeanne Willis, Tony Ross (trad. Pico Floridi)
Il Castoro 2019
ILLUSTRATI PER PICCOLI
(dai 4 anni)
"Era stanco di
mangiare erbaccia.
Era stanco di
sgranocchiare semini.
'Un uomo delle
caverne ha bisogno di ciccia!' disse Og.
'Catturerò il
mammut e ne farò un tortino'"
Nelle
battaglie, oltre all'intelligenza, quello che fa la differenza è la
forza. Il mammut in questione è grandissimo, mentre il cacciatore è
un omino delle caverne, magretto e solo soletto. Ma solo per poco:
infatti nel suo progetto di cattura del mammut coinvolge i suoi amici
Og, Ug, Gog, Bog, Nog e Mog. A ciascuno chiede un utensile utile allo
scopo - dalla lancia al pentolone e al falò per cucinare. Ma l'uomo,
fin dall'età delle caverne, non ama fare nulla per nulla, quindi in
cambio degli utensili il futuro cacciatore promette fettine di
tortino a tutti. Come lui, anche i suoi amici sono stufi
dell'erbaccia e quindi aderiscono con entusiasmo al progetto.
Partono,
lancia in resta, per catturare il mammut che però non ha voglia di
finire zampe all'aria in un tortino....e si organizza dalla sua
parte.
Quando
Roberto Denti proponeva ai suoi clienti di libreria il Pinocchio e si
sentiva rispondere: ancora Pinocchio, ma è vecchio! lui replicava
con il suo vocione: Pinocchio è vecchio, ma il bambino è nuovo!
Questo per dire che ci sono storie che possono serenamente
attraversare le generazioni ed essere sempre smaglianti a ogni
successiva lettura.
Pinocchio
è sempre Pinocchio, ma anche la coppia Willis/Ross è sempre la
coppia Willis/Ross.Si chiamano classici.
Il
Castoro, non primo nell'ambito editoriale (perché già Babalibri da
anni pubblica i suoi albi classici in una collanina detta Bababum),
decide di pubblicare alcuni suoi 'cavalli di battaglia' in una
edizione di formato più piccolo e in brossura con un prezzo (fatto
non marginale) competitivo e li accorpa tutto sotto il marchietto I
piccoli. Comincia alla grande, mettendo in prima uscita proprio
titoli che hanno sicura presa.
Sebbene
siano piccoli di formato, sono infatti grandissimi nel loro
contenuto.
Insieme
al Tortino di mammut, pubblicato grossomodo dieci anni fa, escono
Gisella Pipistrella (2007), Paolona Musona (2008), Buon compleanno,
Boa! (2015).
Questa
scelta editoriale, a parte rendere l'acquisto di un albo illustrato
un fatto che può avere anche cadenza settimanale, visto il costo, e
può diventare accessibile anche a chi avrebbe tentennato a pagarlo
un po' più del doppio, sembra dettata da una tendenza più diffusa
che va a cercare indietro una qualità, che davanti - evidentemente,
fatica a mostrarsi.
Ross
e Willis sono decisamente un binomio felice. Un binomio di autori
classici, a tutti gli effetti. Un binomio che è consolidato da una
lunga militanza comune sulle pagine degli albi. E non solo.
Su
che cosa si fonda la loro intesa e di conseguenza il loro successo?
Un
registro condiviso che è quello dell'ironia, del divertimento, della
leggerezza. Un registro che in Europa è stato sdoganato tanto tempo fa da
Roald Dahl.
Un
analogo gusto per raccontare storie forti che siano lontane dallo
stereotipo, che propongano un ritratto dei protagonisti piuttosto
intraprendente, con una certa sfiducia diffusa nei confronti dei più
grandi di loro (adulti o animali che siano).
A
questa prospettiva di fondo, si aggiunga che sono entrambi britannici
(da cui il proverbiale sense of humor) e anche vicini nel loro
percorso formativo: una volta di più la pubblicità e il graphic
design si rivela uno dei più produttivi brodi di coltura per futuri
autori e illustratori per l'infanzia.
Tony
Ross, assimilabile per certi versi all'altro grande inglese Quentin
Blake, è ormai da considerare un classico, uno dei maestri
britannici. Oltre ai suoi capolavori dove è anche autore dei testi,
lavora in armonia con tutti quegli autori che come lui hanno la
risata nelle loro corde: Willis e Walliams in testa. Il suo modo di
disegnare (come pure quello di scrivere) sono ormai un canone e hanno
fatto scuola. Alterna serenamente tavole a doppia pagina nel Tortino
di mammut, a quelle su pagina singola di Buon compleanno, Boa! per poi
scegliere l'ancora più canonica cornice in Gisella Pipistrella e
Paolona Musona. Al contrario sfonda i margini della pagina nella
carica dei mammut, come a sottolinearne in modo silenzioso la loro
potenza di sfondamento, appunto.
Insomma sa fare e quindi fa quel
che vuole, dialoga con lo spazio della pagina e con il testo che ne
occupa una parte in grande scioltezza e con quest'ultimo si permette
una serie di giochi ad effetto che hanno a che vedere con la grafica
e con l'uso comunicativo che essa porta in sé. Gioca con il tipo di
disegno: il mondo preistorico è avvolto in una nebbiolina sfumata e
dai colori tenui, data dall'acquerello senza tratto di contorno a
china. Mentre al contesto in primo piano dà rilievo con il suo
tratto sempre un po' sporco, solo apparentemente abbozzato o incerto.
Ecco,
questo divertimento e questa giocosità che il disegno restituisce
hanno un loro preciso corrispettivo nei testi della Willis, tradotti
qui con acuta sensibilità. Frequenti rime interne o assonanze,
svariate ridondanze (che lette ad alta voce sono una goduria):
'E'
magretto, ed è solo soletto'
oppure
'non ha
una trappola per catturarmi,
non ha
un carretto per portarmi,
un
pentolone in cui infilarmi.
Non ha
il fuoco per cucinarmi...'
sono divertimento allo stato puro.
Acuta nel dialogo con i suoi lettori su questioni che possono essere
alla loro portata, nel costruire storie sulla ripetizione, altro
fattore che rende piacevole l'ascolto anche per i più piccoli. Lo
schema è collaudato: nel Tortino di mammut è un continuo riproporsi
dello stesso modulo in cui è solo l'oggetto a cambiare. Lo stesso
accade in Paolona Musona e in Gisella Pipistrella o In buon compleanno, Boa! con la sequenza di regali inutili per chi è
serpente.
C'è da godersela.
Carla
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