ALIENI DENTRO LA MONTAGNA
E’ possibile inserire, nella vasta
produzione letteraria per ragazzi, la fantascienza, quella con il
sapore degli anni ‘70?
Questo è il tentativo operato con la
consueta abilità da Guido Sgardoli con un romanzo che pesca a piene
mani nel repertorio più classico della filmografia e della
letteratura fantascientifica, dove dilagano gli alieni, con relativi
sgradevoli incontri ravvicinati, i viaggi nel tempo, i ragazzini
coraggiosi capaci di affrontare tutto.
Il romanzo si intitola “I Grigi. Non
siamo soli” ed è pubblicato da De Agostini.
La trama è presto detta: il
protagonista è un ragazzino, Angelo che nell’estate del 1986 va a
passare le vacanze col padre in un angolo remoto delle Dolomiti, a
Cavazza. Le vere intenzioni del genitore non sono quelle di occuparsi
del figlio: ha in mente una ricerca ufologica, motivata
dall’esperienza traumatica vissuta dieci anni prima e che aveva
portato alla scomparsa della mamma di Angelo. Si era trattato di una
misteriosa sparizione, di cui però padre e figlio non ricordavano
nulla.
Le attività del padre si fanno via via
più ossessive, tanto da far dubitare della sua salute mentale. Per
fortuna, Angelo incontra una ragazzina, Claudia, sua coetanea, con
cui fare le sue scorribande in montagna, in compagnia di un
cagnolino di nome Cuccia. Gli eventi sospetti si moltiplicano: luci
intermittenti, rumori, strani studiosi che si accampano sul monte,
gli abitanti del circondario che diventano sempre più inquietanti.
Alla fine compare anche un piccolo alieno, chiamato Luigi dai due
ragazzini, che porta un messaggio di un ingegnere scomparso anni
prima. A questo punto c’è la certezza che nel sottosuolo c’è
qualcosa di oscuro e pericoloso che cerca di uscire all’esterno e
che va in ogni modo fermato. Questa sarà l’avventura di Angelo,
un’avventura pericolosa e che lo metterà in contatto con creature
aliene, che a quanto pare vogliono sfruttare una sorta di porta
temporale per invadere la Terra.
Avvincente come si conviene, scritto
con efficacia da uno dei maggiori esponenti della letteratura
d’avventura, il romanzo si legge d’un fiato. Le atmosfere, le
ambientazioni rimandano a svariati filoni della fantascienza: dagli
‘X-files’ ad ‘Incontri ravvicinati del Terzo tipo’, alla
infinita gamma di alieni che la letteratura e il cinema hanno
prodotto.
Quello che più ho apprezzato in ‘I
Grigi’ è la capacità dell’autore di creare un clima inquietante
in una cornice di apparente normalità: ma non è proprio questa la
chiave di tante storie di fantascienza? Gli umani che sembrano tali
ma non lo sono, vedi, per citare un titolo a caso, ‘L’invasione
degli ultracorpi’. E la normalità si sgretola progressivamente
sotto il peso di tanti indizi, con adeguati colpi di scena e
necessario ricongiungimento finale del drappello di eroi.
Che questo tipo di atmosfere, che
possono slittare facilmente nell’horror, sia caro ai ragazzi e le
ragazze di oggi è testimoniato dal fragoroso successo della serie
‘Stranger things’, dove vive un altro topos della fantascienza:
gli esperimenti crudeli dello scienziato pazzo nei confronti della
giovane co-protagonista.
C’è dunque una discreta ripresa
delle tematiche care alla fantascienza classica, magari più nel suo
versante horror che nelle riflessioni più ‘filosofiche’, capaci
di porre domande serissime sul futuro dell’umanità.
Mi auguro, quindi, che a questo
romanzo ne seguano altri e che magari si riscopra il formidabile
patrimonio narrativo che la fantascienza custodisce.
Intanto, lettrici e lettori dagli
undici anni in poi possono godersi questa avventura, badando bene a
non lasciare aperta la porta dello sgabuzzino.
Eleonora
“I Grigi. Non siamo soli”, G.
Sgardoli, De Agostini 2019
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