FUTURO POSSIBILE
Una coppia di gran classe, Neal
Shusterman con il figlio Jarrod, affronta la non facile impresa di
costruire un romanzo distopico dal profilo evidentemente realistico.
Un futuro prossimo, un futuro percepito come possibile. In ‘Dry’,
pubblicato da Il Castoro con il marchio Hot Spot, i due autori
immaginano nel nostro presente, quindi non un astratto scenario
futuribile, una situazione estrema nella California del sud.
Arriva il giorno dell’Ultima Goccia’,
quando dai rubinetti della contea non esce più acqua. E non
per qualche ora. A raccontare i drammatici eventi che ne seguono sono
i diversi personaggi, tutti adolescenti: Alyssa con il fratellino
Garrett, Kelton, il cui padre si prepara da tempo, ma inutilmente,
alle catastrofi, la stravagante Jacqui e poi via via altri
personaggi.
Se le prime ore dall’Ultima Goccia
sono ancora guidate da scelte razionali e comportamenti civili, col
passare delle ore tutto precipita in una guerra di tutti contro
tutti, alla ricerca delle ultime scorte di acqua rimaste.
Quando finiscono anche quelle, la
cittadina in cui è ambientato il romanzo si popola di disperati
disposti a tutto: chi cerca di fuggire, chi ruba e saccheggia, chi
aspetta civilmente che arrivino i soccorsi.
I nostri ragazzi, dopo l’assalto
subito nella casa del padre di Kelton, cercano di raggiungere il
rifugio che il padre ha costruito vicino a un lago. E’ una fuga
disperata, piena di insidie, di incontri pericolosi e di accese
rivalità all’interno del gruppo. Quando, dopo numerosi colpi di
scena, sono sul punto di arrivare all’agognato lago, si trovano
circondati da un pauroso incendio. Tutto sembra perduto, ma, ancora
una volta, un finale quasi lieto fa riunire tutti i personaggi o
quasi.
Neal Shusterman e il figlio, di
professione sceneggiatore, hanno un grande mestiere e imbastiscono
una storia che tiene il ritmo, in un crescendo di situazioni
drammatiche e di colpi di scena. Si vede anche troppo bene come la
struttura narrativa sia stata pensata anche per la realizzazione
cinematografica, che in qualche modo influenza i tempi, le
caratterizzazioni, il ritmo.
Non è necessariamente un male, anche
se, trattandosi di linguaggi diversi, ne viene fuori qualche
forzatura, come il finale in cui tutti si ritrovano.
D’altra parte, in questo romanzo
risiede un grande pregio, quello di mettere davanti al naso di
lettrici e lettori adolescenti uno scenario improbabile, ma
possibile: la scarsità d’acqua, gli incendi estesissimi, che hanno
realmente devastato la California, rappresentano uno dei tanti
aspetti delle situazioni estreme che alimentano l’immaginario,
soprattutto cinematografico, ma anche le cronache dei giornali.
Quindi nonviene raccontata un’invasione di zombie, ma lo
stravolgimento delle regole sociali e dei rapporti umani in un
momento di grave crisi.
E’ un filone ben presente nella
narrativa, qui realizzato con grande mestiere: il continuo
cambiamento di prospettiva, per cui in ogni capitolo i diversi
personaggi raccontano un pezzo di storia, permette alla lettrice e al
lettore di cogliere le dinamiche di gruppo, i non detti, gli
obbiettivi anche inconfessabili di ciascuno.
E’ una lettura avvincente, che lega
il lettore alla pagina, costretto a inseguire le vane speranze e i
patetici tentativi dei vari personaggi.
Consiglierei la lettura a ragazze e
ragazzi, dai quattordici anni in poi, amanti delle serie televisive
(di qualità), del buon cinema d’azione, che hanno voglia di
immergersi per qualche ora in un incubo futuribile.
Eleonora
“Dry”, N. e J. Shusterman, Il
Castoro 2019
Nessun commento:
Posta un commento