venerdì 31 gennaio 2020

FAMMI UNA DOMANDA!


UN RITORNO TEMPESTIVO


Ammetto di apprezzare Neal Layton come illustratore e come divulgatore : ‘Grande storia universale’ del 2006, non solo è un capolavoro, ma è stato uno dei libri più innovativi della produzione scientifica per ragazzi.
Il suo incipit era un vero manifesto: ‘C'era una volta, tanto tempo fa, proprio NIENTE. Niente spazio, niente tempo, nessun pianeta, nessuna persona, non io, neppure voi, niente di niente, finché... e no! Non possiamo rivelarvi tutto ...’, accompagnato dal famoso pop up del big bang.
Ovvero, quella innovativa commistione di interattività, illustrazione e testo, peraltro ironico, che in quel caso costituiva, come in tutta l’opera dell’autore inglese, un tratto distintivo.
Il pop up del big bang che si apriva nelle mani della bambina, o bambino, esploratrice, catturava immediatamente l’attenzione, mentre il testo, di lì a poco, avrebbe introdotto il giovane lettore a incontrare concetti assai complessi.


Dunque, il ritorno di Layton, in ‘Un pianeta pieno di plastica’, pubblicato da Editoriale Scienza, non può che essere un gradito ritorno. Il titolo dichiara chiaramente le intenzioni, spiegare uno dei problemi ambientali più difficili da affrontare, la gestione dei rifiuti di plastica.
Intanto, come ogni buon libro di divulgazione, si parte dalla spiegazione delle caratteristiche di questo materiale, la cui storia è in realtà piuttosto breve, grosso modo centocinquanta anni. Il paradosso di questo materiale sta nella sua solidità: a differenza di tante altri, la plastica è quasi indistruttibile e impiega molti anni non a scomparire, ma a ridursi in frammenti piccolissimi, la micro plastica, che è un inquinante forse anche peggiore dell’oggetto originario.
Particolarmente drammatico l’effetto sugli ecosistemi marini: credo che poche immagini rendano il paradosso del nostro tempo come le gigantesche isole di rifiuti di plastica che si ritrovano in tutti gli oceani, trasportate dalle correnti.
C’è, alla fine, anche la parte propositiva, con l’enunciazione di alcuni ‘buoni’ comportamenti che possono ridurre significativamente l’impatto ambientale di questi prodotti, che hanno in realtà caratteristiche molto diverse.


Layton, come nel suo stile, affronta tutto questo con molta chiarezza e semplicità, con testi ridotti e immagini didascaliche, che spiegano ulteriormente, con la consueta ironia, l’argomento. Per la prima volta, almeno per quanto riguarda i testi tradotti in italiano, utilizza immagini che fondono fotografia e disegno, abbandonando le consuete animazioni. Un libro quindi più essenziale, orientato anche all’aspetto operativo, ma che non rinuncia al sorriso e allo scherzo, nonostante la serietà dell’argomento.
Può essere un utile strumento operativo in classe, così come può piacere a bambine e bambini a partire dai sei anni, per una prima seria introduzione alle tematiche ambientali. Consigliato, ovviamente, anche a tutti i genitori e insegnanti che vogliano modificare il proprio atteggiamento rispetto ai consumi, dando il buon esempio.

Eleonora

“Un pianeta pieno di plastica”, N. Layton, Editoriale Scienza 2010



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