PIETRA SERENA
La pietra blu,
Jimmy Liao (trad. Silvia Torchio)
Camelozampa 2019
ILLUSTRATI PER PICCOLI
(dai 5 anni)
"La pietra blu
giace serena nel profondo della foresta. Ama il canto degli uccelli,
la fragranza sfuggente dei fiori, la luce che filtra attraverso le
foglie. Le piace questo luogo, crede che rimarrà qui per sempre.
Ma un incendio
divampa nella foresta. Brucia per molti mesi, da est a ovest, da sud
a nord.
Infine l'erba non
cresce più. Resta solo una pietra nuda e nera che giace sul terreno
arido, come una balena senza il suo oceano."
Per fortuna sono in
arrivo le piogge che lentamente la ripuliscono da tutta quella
fuliggine. E, di nuovo di un blu splendente, tutto sembra tornare
come prima, ma una pietra legata a una gru le piomba sulla schiena,
spaccandola in due. Una delle sue parti resta nella foresta, l'altra,
imbrigliata con delle corde, viene portata via. Ed è proprio qui che
comincia il suo lungo viaggio, durante il quale perde la sua forma
originaria, rimpicciolisce di volta in volta, subendo tante diverse
trasformazioni.
Attraversa scenari per lei del tutto nuovi, dallo
studio di uno scultore che la trasforma in un grande elefante grigio
da esporre al museo, arriva a diventare un uccello-fontana, un
pesce-testimone di un'attesa disattesa. Finisce anche in fondo al
mare, diventa uno spicchio di luna e lapide in un cimitero, gattino
da orfanotrofio fino al momento in cui è davvero minuscola e diventa
piccolo cuore, al collo di una ragazza innamorata. Il suo peregrinare
tra le cose belle e ma soprattutto brutte del mondo non le impedisce
di provare costante il sentimento della nostalgia. Spesso si strugge
ricordando la sua vita laggiù e non ha mai dimenticato la parte di
sé da cui l'hanno strappata.
Ed è lì che sente di
dover tornare, alla fine di tutto.
Se, davanti
all'evidenza che questa storia sia un'occasione per ragionare delle
proprie radici, e sulla forza di un richiamo interiore a tornare lì
dove si è nati, tuttavia quello che mi colpisce di più e il lato
metamorfico della storia.
Riguardo alla
nostalgia, ho una perplessità di fondo che non riesco a risolvere.
Personalmente associo
al termine nostalgia parole come struggimento, malinconia, rimpianto.
E potrei spingermi anche verso parole come inquietudine che può
diventare anche malessere, il male di essere (lontano da qualcuno,
lontano da un luogo, lontano da un tempo).
E sebbene la pietra più
volte vada in frantumi per la troppa sofferenza di essere stata
portata via dalla sua foresta e dalla sua metà, tuttavia essa è
spesso anche 'serena'. Ed ecco che la perplessità si genera nella
congiunzione tra questo diffuso senso di nostalgia, e la serenità
che accompagna spesso il suo giacere su un prato, in un barattolo,
nel fango, nel bosco o incastonata in un muro.
Resta da capire da dove
nasca questa serenità. Forse ha lo scopo di rendere meno gravoso il
lungo girovagare della pietra? I testi di Liao sono il punto più
fragile delle sue storie. in questo preciso caso, non sapendo come
trovargli un senso definitivo a questa serenità, forse è più
interessante andare a vedere l'altro grande tema che attraversa
questo corposo libro di Jimmy Liao: ovvero il percorso di
trasformazione cui viene suo malgrado sottoposta la pietra.
La prima volta che
appare, occupa lo specchio delle due pagine ed è nera di fuoco, poi
recupera il suo colore elettrico, un blu profondo che mantiene per
poco perché da grande sasso diventa elefante grigio e poi uccello
rosa. il suo trasformarsi in qualcosa d'altro riguarda la sua forma e
il suo colore, ma come in tutte le metamorfosi un nocciolo di un sé
originario rimane sempre. E anche la pietra blu non fa eccezione.
Tutte le volte che la nostalgia la fa esplodere e andare in frantumi,
lo sguardo del lettore riesce sempre a intravedere e riconoscere tra
le sue schegge il suo inconfondibile colore.
La metamorfosi è un
tema universale che nasce in uno con la vita stessa, e non è un caso
che mito e fiaba se ne siano abbondantemente nutriti.
Jimmy Liao lo
attraversa con delicatezza, dicendoci che per quanto una creatura
possa cambiare essa sarà allo stesso tempo un elemento fatto di
materia mutevole, ma anche di anima unica. Attraverso i continui
cambiamenti della pietra, Jimmy Liao attraversa molti scenari
differenti, un repertorio di umanità variegata e di luoghi che con
la pietra necessariamente si confronta. Nessuno di loro e nessuno dei
contesti che abita rimane indifferente alla sua presenza. La pietra
stessa dimostra una grande tensione ad adattarsi.
Il lettore, in questo
continuo cambio di scenari (in alcuni casi non così fluido come ci
si aspetterebbe), inevitabilmente si appassiona e si lega a livello
emotivo alla sorte della pietra.
E se anche a un adulto forse può
apparire da subito chiara la circolarità del percorso, i bambini
invece, come in un gioco ipnotico, saranno catturati dalle routine
del testo e dal continuo avvicendarsi di magnifiche immagini.
Come
in una bella pinacoteca.
Carla
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