LA BIBLIOTECA DEI SAPERI
La parte secondo me più interessante è
la prima, dove vengono analizzati alcuni autori d’epoca, come Marie
Reidemeister Neurath, inventrice, nel primo dopoguerra, della
cosiddetta infografica, Herbert Spencer Zim, autore di una collana di
divulgazione che la Fabbri tradusse in italiano; Ruth Bartlett ed
Erik Nitsche.
In questa galleria di autori che ci stupiscono per la bellezza e la ricchezza dei loro libri, compaiono anche gli italiani Piero Ventura e Gian Paolo Ceserani, il cui insegnamento mi sembra sia stato ripreso da La Biblioteca, editrice piccolissima, che ha avuto una certa fama nel decennio passato.
In questa galleria di autori che ci stupiscono per la bellezza e la ricchezza dei loro libri, compaiono anche gli italiani Piero Ventura e Gian Paolo Ceserani, il cui insegnamento mi sembra sia stato ripreso da La Biblioteca, editrice piccolissima, che ha avuto una certa fama nel decennio passato.
A questa prima carrellata, ne segue
un’altra che individua le principali case editrici, e relative
collane, che hanno segnato la divulgazione negli anni ‘80 e ‘90:
la francese Gallimard, le cui collane furono tradotte da E.Elle, la
Dorling Kindersley, tradotta da De Agostini, a rappresentare il
filone della divulgazione di lingua anglosassone, qui relegato solo
al periodo della fine dello scorso millennio, mentre rappresenta
tuttora un filone importantissimo, soprattutto della divulgazione
scientifica. E poi la gloriosa Editoriale Scienza, che annovera nel
proprio catalogo titoli importanti, sia di produzione diretta, che
tradotti.
La terza carrellata riguarda le
‘editorie emergenti’, cioè di quei paesi da cui sono arrivate le
proposte più innovative degli ultimi anni: la Polonia della coppia
Mizielinska e Mizielinski, il Portogallo di Planeta Tangerina,
l’Ucraina di Romanyshyn e Lesiv, e il regno Unito con il Professor
Astro Gatto.Come è evidente, la selezione è attenta in modo particolare all’aspetto formale, ma anche utilizzando questo principale criterio dimentica, per esempio, gli autori polacchi de ‘il Regno degli alberi’, che pure hanno proposto libri di assoluto rilievo.
La quarta carrellata riguarda gli autori: il francese Guillaume Duprat, autore de ‘Il libro delle Terre immaginate’, ‘Universi’ e altri, la britannica Nicola Davies, fra le autrici più prolifiche e rilevanti del panorama contemporaneo, e gli italiani Telmo Pievani e Gianumberto Accinelli.
Seguono accenni ad altre discipline: le
riduzioni letterarie di Aristarco, o i libri di ‘filosofia’ per
bambini, dove primeggia il discutibile Galimberti e manca quel
capolavoro che è ‘Cosa diventeremo?’, per finire con i libri che
parlano delle problematiche sociali contemporanee.
Nel voler parlare di tanto, ovviamente
non si rende giustizia a molti, è inevitabile. Mancano, forse perché
non apprezzate, le nuove tendenze nella divulgazione per
piccolissimi, sposate da Il Castoro ed Editoriale Scienza; e questo è
un esempio. C’è solo un accenno a Jenni Desmond, che rappresenta
un interessante mix di divulgazione ‘narrativa’. E’ poco
indagata la divulgazione anglosassone, che rappresenta la fetta più
importante della produzione mondiale.C’è dunque un interessante, colto approccio al ‘come’ viene raccontato il mondo, nei suoi diversi aspetti. E’ più limitata l’analisi del cosa, dei linguaggi e dei concetti utilizzati, delle tendenze in chiave di discipline ora esplorate: dalle teorie evoluzioniste, che fino all’anno scorso non erano state oggetto di libri specificamente dedicati, all’area tecnologica, al coding, che pure rappresenteranno una nuova frontiera di conoscenza.
Andrebbero analizzati anche i linguaggi, non solo quelli visivi, la capacità di rendere comprensibili concetti complessi, astratti. E qualche esempio, nel corso degli anni, è stato evidenziato su questo blog.
Non ci si chiede per quale motivo non ci sia sperimentazione, anzi possiamo dire che c’è pochissima produzione, nell’ambito della divulgazione storica, con l’unica eccezione della preistoria e della storia antica. Davvero i lettori e le lettrici si disinteressano totalmente al passato?
E poi il punto dolente, che riguarda ancora l’ambito del contenuto conoscitivo dei testi: gli errori. Errori di traduzione, errori di contenuto che evidenziano una scarsa cura del prodotto editoriale anche da parte di editori importanti, con l’eccezione, luminosa, di Editoriale Scienza e L’Ippocampo, che dedicano una cura meticolosa all’editing.
Con questi limiti, peraltro inevitabili, nel voler affrontare sinteticamente un argomento così vasto, il libro di Grazia Gotti è un libro prezioso, che colma una clamorosa lacuna nell’indagine sui testi per ragazzi e costituisce un importante spunto per ulteriori approfondimenti.
Lettura quasi obbligata per libraie e librai, insegnanti e divulgatori e per tutti i curiosi del mondo dell’editoria per ragazzi.
Nessun commento:
Posta un commento