lunedì 27 luglio 2020

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


ROBOT ALLE PRIME ARMI


Freschissimo di stampa e già entrato nel cuore dei giovani lettori, ‘Norby. Il robot scombinato’ è la nuova traduzione, firmata da Davide Morosinotto, di un romanzo scritto nel 1983 da Isaac Asimov e dalla moglie, Janet Opal Asimov.
Nell’essere un testo chiaramente orientato ai lettori più giovani, ‘Norby’ presenta tutti gli ingredienti dei grandi romanzi che Asimov ha dedicato al tema dell’intelligenza artificiale: dalle tre leggi della robotica ai dilemmi etici e cognitivi connessi al ‘diverso da noi’, all’immagine di un mondo in cui le macchine hanno un ruolo sempre più importante.
Norby è in realtà uno scarto, che il protagonista Jeff, un quattordicenne che sta affrontando in modo non brillante gli studi dell’Accademia, trova da un rigattiere. Ha l’aspetto di un barattolo d’acciaio, da cui emergono, alla bisogna, gli arti e una buffa testa con quattro occhi, due davanti e due dietro; dovrebbe essere il robot professore di Jeff, ma in realtà ha potenzialità molto maggiori, solo che non sempre sa come usarle. Nei primi passi nella sua nuova vita, risulta un po’ maldestro e molto suscettibile, tanto da costringere Jeff a elaborati esercizi di diplomazia. Le sue doti nascoste, d’altra parte, diventeranno decisive nel corso dell’aspra battaglia che contrappone buoni e cattivi.
Nella nostra storia c’è, infatti, un impero che si estende per il sistema solare, legato ancora alla madre patria, la Terra; c’è, ovviamente, un cattivo cospiratore che vuole sovvertire l’ordine democratico, proclamandosi imperatore. In modo altrettanto ovvio, ci sono i buoni, capitanati dal fratello più grande di Jeff, Fargo. Lo svolgimento dello scontro è piuttosto prevedibile, così come lo è il ruolo centrale del buffo robot, che riesce a muoversi nell’iperspazio, mentre gli umani ancora non lo sanno fare, limitandosi al teletrasporto. Forse le sue doti sono dovute ai pezzi che il suo creatore, uno spaziale, aveva assemblato, prendendoli da un’astronave aliena trovata su un lontano asteroide. Il dato di fatto è che ne è uscita fuori una creatura molto ‘umana’, sicuramente meccanica, ma non priva di sentimenti e di senso dell’umorismo.
Molto di questo personaggio è pensato per catalizzare le simpatie del giovane lettore e giovane lettrice, che possono avvicinarsi al libro già dai nove anni. Ma fra le righe, ecco emergere qua e là i dilemmi della robotica: se la mente artificiale esprime una sua soggettività e se questa dimensione la accomuna a tutti i viventi, di questo e di altri pianeti. Nel qual caso noi, inteso come noi umani, saremmo solo una delle manifestazioni di un’unica realtà vivente.
Ma non c’è solo questo, che pure è già moltissimo, se pensiamo anche solo alle produzioni letterarie e cinematografiche che su questo argomento si sono esercitate e che ho più volte citato. C’è anche l’interrogarsi sulla natura dell’universo, su cosa siano spazio e tempo, che è anche spingersi ai confini della conoscenza, tensione intimamente connessa alla fantascienza. Il bello di questa e di molte altre storie che potrebbero essere proposte ai ragazzi sta proprio nell’esplorazione del possibile e dell’improbabile, immaginando limiti, paradossi, contraddizioni del futuro che ci attende, ma anche del nostro presente.
Lettura divertente, anche emozionante, per lettrici e lettori, dai nove anni in poi, che non temano di esplorare le galassie.

Eleonora

“Norby. Il robot scombinato”, J. e I. Asimov, Mondadori 2020






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