venerdì 24 luglio 2020

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


NENI NENI NENI NENI...

La ranocchia che aveva il mal d'orecchie, Voutch
(trad. Maria Pia Secciani)
Edizioni Clichy 2020


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)

"C'era una volta una ranocchia che aveva il mal d'orecchie, un tremendo mal d'orecchie! Così decise di andare dal medico.
'Ahi ahi ahi ahi ahi! Le orecchie mi fanno un male terribile!' 'Oh, poverina, purtroppo non posso aiutarti in alcun modo, lo orecchie non sono il mio campo, devi andare subito da uno specialista'".

Sarà una giornata molto difficile per questa giovane ranocchia. Lo specialista in realtà si occupa di orecchie, ma non di orecchie di rana. Il medico che può aiutarla è un ranocchio-laringoiatra. Ma purtroppo neanche lui riesce a risolvere il problema. Le sue orecchie sono troppo piccole, occorre consultare piuttosto un pediatro-ranocchiologo. Macché, neanche questo otorino-ranocchio-pediatra può alleviarle le sofferenze. Di medico in medico, di specialista in specialista finalmente la piccola ranocchia trova qualcuno che capisce la gravità del suo stato e la carica su un'autoambulanza che a sirene spiegate la porta verso la sala operatoria. Ma si sa, le strade piene di curve e la velocità richiesta dall'urgenza portano fuori strada... 
La ranocchia in ospedale non ci arriverà mai, per atterrare invece proprio lungo la strada che suo nonno lentamente sta attraversando sulla sua vecchia bici. 
I nonni, proprio perché di cose ne hanno viste un sacco, intuisce che quel mal d'orecchi si potrà curare all'istante... basta fare finalmente la cosa giusta!

Voutch fa tanto ridere. E lo fa da tanto tempo e lo fa tanto bene che addirittura lo fa per mestiere.
In Francia, dopo aver fatto il pubblicitario, si mette a scrivere, ovvero a disegnare per le migliori testate: l'intento è di far ridere, o meglio sorridere, i propri lettori. Le sue figurine allampanate e dai nasi spropositati sono inconfondibili e compaiono sempre un po' fuori luogo e fuori misura dentro scenari sconfinati.
La risata così si trasforma in sorriso, con un velo di tenerezza, sempre.
Questa ranocchia non fa eccezione. Lo spaesamento si percepisce fin dalla copertina. È lì mogia mogia - il mal di denti è una brutta bestia - che pende su una sedia molto più grande di lei. E aspetta il peggio, rassegnata, avvilita. Con questa stessa espressione la vediamo attraversare la città e il traffico congestionato. 


La continuiamo a vedere con le palpebre calate a metà in tutti gli studi specialistici che visita. Ed è ancora così, sull'orlo dell'atarassia, sull'ambulanza, non partecipando minimamente all'agitazione che cresce intorno a lei.
Geniale!
Perché tanto più si dimostra estranea, tanto più intorno a lei tutto si agita in un bel crescendo fino al clou della storia su cui è d'obbligo tacere. 


Cric cric cric.
Da leggere -assolutamente - ad alta voce, con varie prove preliminari, per cercare di non finire con la lingua intrappolata nelle diverse e complicate specializzazioni dei medici che via via le vengono consigliati e che con perfidia Voutch ha concepito e Maria Pia Secciani ha tradotto e che lei, la ranocchia, con costanza e determinazione, storpia cammin facendo. Per non citare suoni, sirene e scricchiolii diffusi. Cric cric cric.


Se i bambini si divertiranno delle astrusità di quei suoni e di quei nomi, i grandi - necessariamente invischiati nella lettura condivisa - sorrideranno per la sottile ironia nei confronti delle varie branche della medicina, e sottilmente anche del fatto che siano incomunicanti tra loro. 


A infierire sul povero lettore ad alta voce entra anche tutta la diagnostica analitica, ovvero l'otoscopio a micro-risonanza elettro cabilistica, che purtroppo si rivela fallimentare, come tutto il resto.
Non resta che affidarsi alla medicina alternativa, l'omeopatia. Che però, come spesso accade anche nella realtà, è costretta ad arrendersi e a ri-correre alle cure in ospedale. 


Altro che Pulsatilla alla 1000!!
 Da non perdere.

Carla

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