NENI NENI NENI NENI...
La ranocchia che aveva il mal
d'orecchie, Voutch
(trad. Maria Pia Secciani)
(trad. Maria Pia Secciani)
Edizioni Clichy 2020
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)
"C'era una volta una ranocchia
che aveva il mal d'orecchie, un tremendo mal d'orecchie! Così decise
di andare dal medico.
'Ahi ahi ahi ahi ahi! Le orecchie mi
fanno un male terribile!' 'Oh, poverina, purtroppo non posso aiutarti
in alcun modo, lo orecchie non sono il mio campo, devi andare subito
da uno specialista'".
Sarà una giornata
molto difficile per questa giovane ranocchia. Lo specialista in
realtà si occupa di orecchie, ma non di orecchie di rana. Il medico
che può aiutarla è un ranocchio-laringoiatra. Ma purtroppo neanche
lui riesce a risolvere il problema. Le sue orecchie sono
troppo piccole, occorre consultare piuttosto un
pediatro-ranocchiologo. Macché, neanche questo
otorino-ranocchio-pediatra può alleviarle le sofferenze. Di medico
in medico, di specialista in specialista finalmente la piccola
ranocchia trova qualcuno che capisce la gravità del suo stato e la
carica su un'autoambulanza che a sirene spiegate la porta verso la
sala operatoria. Ma si sa, le strade piene di curve e la velocità
richiesta dall'urgenza portano fuori strada...
La ranocchia in
ospedale non ci arriverà mai, per atterrare invece proprio lungo la
strada che suo nonno lentamente sta attraversando sulla sua vecchia
bici.
I nonni, proprio perché di cose ne hanno viste un sacco,
intuisce che quel mal d'orecchi si potrà curare all'istante... basta
fare finalmente la cosa giusta!
Voutch fa tanto
ridere. E lo fa da tanto tempo e lo fa tanto bene che addirittura lo
fa per mestiere.
In Francia, dopo
aver fatto il pubblicitario, si mette a scrivere, ovvero a disegnare
per le migliori testate: l'intento è di far ridere, o meglio
sorridere, i propri lettori. Le sue figurine allampanate e dai nasi
spropositati sono inconfondibili e compaiono sempre un po' fuori
luogo e fuori misura dentro scenari sconfinati.
La risata così si
trasforma in sorriso, con un velo di tenerezza, sempre.
Questa ranocchia
non fa eccezione. Lo spaesamento si percepisce fin dalla copertina. È
lì mogia mogia - il mal di denti è una brutta bestia - che pende su
una sedia molto più grande di lei. E aspetta il peggio, rassegnata, avvilita. Con questa stessa espressione la vediamo attraversare la città e il
traffico congestionato.
La continuiamo a vedere con le palpebre
calate a metà in tutti gli studi specialistici che visita. Ed è
ancora così, sull'orlo dell'atarassia, sull'ambulanza, non
partecipando minimamente all'agitazione che cresce intorno a lei.
Geniale!
Perché tanto più
si dimostra estranea, tanto più intorno a lei tutto si agita in un
bel crescendo fino al clou della storia su cui è d'obbligo tacere.
Cric cric cric.
Da leggere
-assolutamente - ad alta voce, con varie prove preliminari, per
cercare di non finire con la lingua intrappolata nelle diverse e complicate specializzazioni dei medici che via via le vengono
consigliati e che con perfidia Voutch ha concepito e Maria Pia
Secciani ha tradotto e che lei, la ranocchia, con costanza e
determinazione, storpia cammin facendo. Per non citare suoni, sirene e scricchiolii diffusi. Cric cric cric.
Se i bambini si
divertiranno delle astrusità di quei suoni e di quei nomi, i grandi -
necessariamente invischiati nella lettura condivisa - sorrideranno
per la sottile ironia nei confronti delle varie branche della
medicina, e sottilmente anche del fatto che siano incomunicanti tra
loro.
A infierire sul
povero lettore ad alta voce entra anche tutta la diagnostica
analitica, ovvero l'otoscopio a micro-risonanza elettro cabilistica,
che purtroppo si rivela fallimentare, come tutto il resto.
Non resta che
affidarsi alla medicina alternativa, l'omeopatia. Che però, come
spesso accade anche nella realtà, è costretta ad arrendersi e a
ri-correre alle cure in ospedale.
Altro che Pulsatilla alla 1000!!
Da non perdere.
Carla
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