A CACCIA D’INFINITO
Non si parla di infinito in senso matematico o astronomico; non ci si interroga sui tanti dilemmi legati a questo concetto. In realtà, l’albo realizzato da Soledad Romero Mariño e Mariona Cabassa, tradotto da Luisa Mattia per Lapis, è un interessante esperimento che pone al centro l’idea di ciclicità della natura, nelle sue molteplici manifestazioni.
Nello scegliere per titolo ‘Infinito.
I magici cicli dell’universo’, c’è già l’esplicitazione di
un taglio che non è divulgativo, pur contenendo molte pagine che
raccontano le trasformazioni della vita e degli elementi naturali, ma
vira decisamente sul poetico, scelta rafforzata dalle didascalie in
rima nelle pagine più descrittive.
Agli occhi dei bambini come un bruco
diventi farfalla, o come da un uovo di sviluppi un pulcino o un
pesce, è sicuramente un evento che desta stupore ed infinite
domande. Questo albo mette insieme parecchie trasformazioni naturali:
dal ciclo dell’acqua a quello delle stagioni, dalle fasi lunari
alle catene alimentari che legano insieme prede e predatori,
componenti viventi e non di un habitat.
La struttura del libro vede coppie di
due doppie pagine: nella prima, a sinistra il titolo, a destra la
descrizione poetica del fenomeno naturale. Nella seconda doppia
pagina, citazioni attinenti all’argomento, immerse in una grande
immagine.
Le illustrazioni di Mariona Cabassa
sono di grande impatto e veicolano il senso di meraviglia nello
scoprire i segreti del mondo naturale.
Tutto questo è molto efficace nel
veicolare suggestioni e informazioni, tuttavia trovo che la sintesi
fra informazione e poesia sia un po’ sbilanciata: non che ci sia
qualcosa di inesatto, ma l’enfasi sull’eterna ciclicità della
vita nasconde un po’ il fatto che nulla si riproduce uguale; e nel
testo questo è detto. L’immagine di natura che si ha, però, è
di un sistema ciclico governato da ritmi sempre uguali e invece, è
proprio il mutamento a farla da padrone: non ci saranno mai due
nuvole uguali o due pulcini identici, a meno che non siano gemelli. E
le galline di oggi non sono uguali a quelle di un secolo fa.
Siamo noi a cercare la costanza, la
regola in un mondo che cambia anche in modo imprevedibile.
La frase finale, che fa pensare con
meraviglia che tutto questo susseguirsi di ciclicità non fa che
portare a te piccolo lettore, è molto rassicurante e gratificante,
se vogliamo, anche se poi siamo figli del caso e delle leggi della
fisica, o della genetica.
Alla fine, quello che meno mi convince
non è tanto il linguaggio poetico, che rende fruibile la lettura a
partire dai cinque anni, quanto il suggerire l’idea che tu proprio
tu sei al centro dell’universo e che tutto ha concorso per far si
che tu nascessi.
Non mi sembra disturbante l’idea che
ciascuno di noi sia figlio anche di occasioni fortuite e altrettanto
fortuite ricombinazioni di geni; poi la partita ce la giochiamo
comunque in un mondo che vorremmo comprendere meglio e che ci mette
costantemente alla prova, cambiandoci e proponendoci occasioni in cui
si esprime la nostra scelta, insieme all’ineludibile casualità.
Se però non vogliamo scegliere fra
caso e l’eterna ripetizione dell’uguale, questo albo è un’ottima
occasione di scoperte per i più piccoli e di interessanti
riflessioni per i più grandi.
Eleonora
“Infinito. I magici cicli dell’universo”, M. Cabassa e S. Romero Mariño, Lapis 2020
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