venerdì 16 ottobre 2020

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

UN TEMPO PER OGNI COSA

Joker, Susie Morgenstern, Giulio Castagnaro (trad. Flavio Sorrentino)
Biancoenero Edizioni 2020

 


NARRATIVA PER MEDI (dai 7 anni)

"Il maestro tamburellò con le dita sul banco di Luca per fargli capire che doveva leggere che cosa c'era scritto sulle carte. Luca pensò di essere tornato al tempo della preistoria, quando si parlava con i gesti. Obbedì all'ordine silenzioso del maestro, ma mentre leggeva passò dal semplice stupore al più grande sbalordimento. 
Lesse a voce alta: 
JOLLY PER RIMANERE A LETTO 
JOLLY PER NON ANDARE A SCUOLA 
JOLLY PER ARRIVARE A SCUOLA IN RITARDO  
JOLLY PER PERDERE IL QUADERNO DEI COMPITI..."
Sul banco di ogni bambino e bambina di quella quinta elementare il nuovo maestro, Biagio Natale, vecchio, pieno di rughe e con la voce bassa e profonda, ha depositato un regalo, ovvero un mazzo di carte, o per meglio dire un mazzo di jolly. Sono carte che ciascuno di loro si può 'giocare' al momento del bisogno. Ma i regali non finiscono qui. Arrivano bei libri da leggere, parole rare da imparare, vocabolari da consultare, spazzolini e dentifrici. E anche la libertà di poter usare già i primi jolly, ovvero di saper essere consapevoli delle proprie scelte.
Questo maestro è strano parecchio, ma ai ragazzini piace assai perché il suo modo di fare scuola è diverso, pieno di stimoli e cose interessanti, mai fatte finora, per esempio andare in un ufficio postale a spedire una lettera o in stazione a comprare un biglietto del treno. 
Tanto piace a loro, tanto è inviso alla preside della scuola che di tanta apertura mentale si preoccupa, invece di compiacersene. 
Candida Peres, per come è fatta, detesta tutto ciò che esce dallo schema rigido delle sue regole che fanno sembrare la scuola che tiene in pugno una dura accademia militare, piuttosto che un posto da cui far uscire bambini e bambine felici.
Questa è la storia di un anno scolastico indimenticabile. L'anno in cui il maestro Biagio Natale trasformò quella classe in un posto dove il compito era quello di imparare a vivere al meglio la propria vita.

Se c'è una qualità che va riconosciuta a Susie Morgenstern è quella di essere una persona generosa della propria energia, delle proprie buone idee, spesso controcorrente.
Qui, in Joker (libro che già si era visto nei Criceti Salani nel 2002 con il titolo Un mazzo di Jolly, illustrato da Mireille D'Allancé, titolo che circolava ancora per Nord-Sud nel 2007), si nasconde dietro il vecchio maestro Biagio Natale cui affida il compito di essere un buon maestro con un progetto di educazione piuttosto originale e molto efficace.
Dall'alto della sua esperienza, è a un soffio dalla pensione che la preside non perde l'opportunità di accelerare per toglierselo dai piedi, Biagio Natale è come la Morgenstern prima di tutto generoso con la sua classe e, didatticamente parlando, con delle grandi idee e con uno sguardo sulla realtà quanto meno singolare, se non geniale.
Sono proprio queste che colpiscono l'immaginario di chi legge. Tanto i bambini e le bambine che un maestro così non lo hanno e invece vorrebbero e meriterebbero di averlo, quanto gli adulti co-lettori che patiscono nel vedere bambini e bambine 'bloccati' in una scuola non sempre all'altezza del compito.
Ed è per questo che Joker potrebbe rappresentare uno spunto di riflessione, o meglio ancora, un punto di partenza per ampliare la visuale di maestri e maestre che hanno voglia di mettersi in gioco, acchiappare idee nell'aria e trasformarle in esperienze educative, di crescita, per i bambini e bambine cui fanno scuola.
Insomma, un'altra carta da giocare per tutti costoro.
La generosità, sembra voler dire la Morgenstern, è l'unica chiave per vivere bene e per vivere appieno. Dopo un anno scolastico con Biagio Natale, che ama tanto fare regali - è lui stesso a dichiararlo nel primo giorno di scuola - la classe ha imparato che a non giocarsi i jolly, a tesaurizzarli per non si sa quando, per non si sa quale momento migliore, si perdono tante buone occasioni per fare cose, compresa quella di essere un po' anarchici per guardare la realtà da una prospettiva non convenzionale, non prestabilita.
Che può solo far bene.

Carla




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