mercoledì 21 ottobre 2020

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

MOUSE IN THE HOUSE 

Un topo in casa, Russel Ayto (trad. Maria Pia Secciani)

Edizioni Clichy 2020
 

 
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)


"'I topi non dovrebbero stare nelle case' dice il signor Rattofilus. 'Bene, entra in casa, piazza le trappole e CLAC! Siamo a posto' risponde il signor Toposky.
Ma il topo è troppo sveglio per le trappole. Le trappole catturano solo ciò che le calpesta.
'Non sento niente' dice il signor Rattofilus. 'Torna dentro e vedi se è tutto a posto' replica il signor Toposky. 'Subito, signor Toposky' dice Rattofilus."


Purtroppo le scarpe di Rattofilus hanno un difetto: squittiscono. Le scarpe però non sono l'unico difetto di questo apprendista acchiappatopi. Diversamente furbo, entrando, Rattofilus si mette a passeggiare proprio dove poco prima aveva piazzato la sua risma di trappole. Il suo capo, Toposky, non si scompone e gli dà ordine di procurarsi un gatto. Rattofilus arriva con qualcosa che, a suo dire, gli rassomiglia: un cane da guardia. Come le trappole, anche il cane viene piazzato. E come prima non sentiva, ora Rattofilus non vede niente. E come prima non gli rimane altro da fare che entrare... 
 

Con la gamba serrata tra le fauci del cane, Rattofilus torna da Toposky che non si scompone e insiste sull'idea di gatto.
In un crescendo di animali sempre meno 'adatti' l'apprendista acchiappatopi arriva alla soluzione finale che, a ben vedere, anche se a un prezzo piuttosto alto, riesce a rimuovere il topo dalla casa, e anche tutta la casa intorno...


Mouse in the house, che poi è il titolo in originale, mette già sull'avviso il proprio lettore: in questo libro si gioca con le parole. E se si gioca con le parole, è anche probabile che ci sia da leggerlo ad alta voce, un libro così. E se la lettura ad alta voce è auspicabile viene anche il sospetto che pure chi ascolta sia chiamato dentro a fare la sua parte. E se chi ascolta proprio non riuscisse a stare in religioso silenzio, ma invece irrompesse nella narrazione in un qualche modo o misura, è molto probabile che il divertimento già palpabile nell'aria esploderebbe...
Ecco, questo libro è un buon marchingegno per fare della lettura condivisa un'esperienza gustosa.
 

Un topo in casa è anche altro, però. Prima di tutto sembra essere un buon esempio per poter ragionare di come i due codici in un albo illustrato - iconografico e testuale - possano dialogare in modo così intelligente ed efficace da accrescerne il valore.
In questo caso, è subito evidente lo schema narrativo che si snoda in un dialogo fra tonti. Già dalla seconda pagina è chiaro che assisteremo a un crescendo di assurdità e di guai derivanti. A questo si aggancia un disegno e un colore sempre più presente e dilagante. Fino ad arrivare a quel rosso che non preannuncia nulla di buono per i due ignari clienti della ditta Toposky e Rattofilus - acchiappatopi. 
 

Piano piano, senza accorgersene, si perdono gli assi cartesiani dell'inizio - quelle casette, a metà tra la villetta a schiera e il razionalismo in architettura degli anni Venti e Trenta (per non parlare dell'unico arredo che sempre a quella temperie riporta) - e si arriva al ribaltamento e alla scomposizione disordinata di quel bell'ordine di partenza.
Tutto questo trova eco nelle figure geometriche, magari sbilenche, ma onnipresenti: dal muso del cane al tronco dell'unico albero.
Un talento naturale nel creare le inquadrature, ovvero il punto di vista di ogni scena, Ayto cavalca il grande vincolo del giro di pagina, con grande naturalezza per ottenere quanto più possibile l'effetto sorpresa, a ogni nuova apertura di porta.
 

La qualità del testo è lì nelle orecchie di tutti quelli che si cimentano con la lettura. A parte le onomatopee che sono inneschi di divertimento assicurato, si diffonde il piacere per le ripetizioni, veri e propri tormentoni, che costituiscono i dialoghi di questi due fessacchiotti
Tuttavia il divertimento maggiore sta proprio nelle loro figure: uno un po' pingue con la sicumera di essere il capo e quindi di sapere 'come si fa' e l'altro, allampanato, che impone al primo la propria inesperienza, facendosi perdonare ogni volta con la sua obbedienza cieca e assoluta.
E con il suo costante immolarsi per il buon esito della missione.
Sembra di rivedere e riascoltare lo spirito e il disegno di una maestra del divertimento nelle pagine degli albi illustrati, altrettanto britannica quanto lui: Lauren Child. Ayto, sulle sue orme, insegue da anni la Carnegie Medal e la Kate Greenaway, ma prima o poi la vince anche lui.


Carla

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