IL VIAGGIO DELLA BEAGLE
Di testi dedicati a Darwin e all’evoluzionismo negli ultimi tempi ne sono usciti, per fortuna, parecchi. Questo che sto per proporvi è però del tutto originale: innanzitutto è un fumetto, linguaggio che si sta diffondendo sempre di più fra lettrici e lettori in giovane età; in secondo luogo è un efficace sunto del corposo diario di Darwin, relativo al viaggio su ‘His Majesty Ship Beagle’; infine descrive un ritratto più approfondito dello scienziato ottocentesco, che ancora oggi provoca scandalo.
Gli autori sono francesi: testo di Fabien Grolleau, disegno e colori, nonché copertina, sono di Jérémie Royer; Tunué lo pubblica, per l’edizione italiana, nella collana ‘tipitondi’ col titolo ‘Il giovane Darwin’.
Nel raccontare il viaggio, iniziato nel 1831 e terminato nel 1836, gli autori compiono, per necessità, numerosi tagli ad episodi e riflessioni dello scienziato inglese, ma colgono due aspetti che solitamente si trascurano nel raccontare questo importante momento della storia della scienza occidentale: la presenza a bordo di tre ‘selvaggi’, rapiti da bambini ed educati in Inghilterra, per essere poi riportati nella Terra del Fuoco per evangelizzare e civilizzare la propria tribù; e la questione dello schiavismo. Il nonno di Charles, Erasmus, faceva parte del movimento per l’abolizione della schiavitù, abolizione che fu sancita per legge in Inghilterra nel 1807. Nel fumetto si mostra come il viaggio sul Beagle fu occasione di scontri con il capitano Fitzroy proprio su questo argomento e d’altra parte in molte delle tappe del viaggio Darwin dovette misurarsi con le violenze perpetrate a danno delle popolazioni native.
Si delinea, così, un ritratto a tutto tondo del giovane scienziato, immerso nei dibattiti dell’epoca e in procinto di suscitarne di nuovi, ancora più appassionati.
Il viaggio tocca in primo luogo Capoverde per poi affrontare la costa orientale del Sud America: Brasile, Argentina, Uruguay, fino alla Patagonia. Qui il giovane scienziato trova resti fossili di animali giganteschi, palesemente estinti. Il viaggio prosegue poi per la Terra del fuoco e il Cile, infine, nel Pacifico verso nord, fermandosi alle isole Galapagos, dove Darwin approfondisce lo studio di specie simili, isolate geograficamente e specializzate ciascuna rispetto ad aspetti del proprio habtitat. I famosi fringuelli delle Galapagos.
Vengono raccolti reperti di rocce, di fossili, campioni di piante ed animali, che ancora si possono vedere al British Museum.
Un pregio importante di questo fumetto è di mettere bene in evidenza quali erano le questioni che angustiavano i naturalisti dell’epoca: uno era il tempo della Terra, rispetto al quale si trovavano sempre più evidenze che fosse ben più lungo da quello indicato dalla Bibbia; l’altra era la questione della variabilità delle specie viventi, con l’irresolubile problema delle estinzioni. Anche qui si contraddiceva il dogma di un mondo creato una volta per tutte da Dio. Tante volte mi è capitato di sottolineare come questo progressivo distacco dall’interpretazione letterale della Bibbia sia in realtà ancora in corso, mettendo in discussione il posto dell’Uomo nel mondo.
Nel merito del testo, questo libro si segnala dunque per l’originalità, per il livello di approfondimento, per la precisione con cui individua i punti nodali di un dibattito che ha attraversato la cultura scientifica fino ai giorni nostri.
Il linguaggio del fumetto è un linguaggio sintetico che coniugando testi scritti brevi, spesso in forma dialogica, a immagini di impatto permette anche letture a livelli diversi: ci si può appassionare all’avventura, o ci si può soffermare sui tanti temi scientifici, apprezzando le belle tavole che ben rendono l’idea del senso di meraviglia che suscitavano i viaggi di esplorazione.
Bella proposta, fra le migliori dell’anno, per lettrici e lettori a partire dagli undici anni.
Eleonora
“Il giovane Darwin”, F. Grolleau e J. Royer, Tunué 2020
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