mercoledì 11 novembre 2020

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

SAUDADE

La scimmia dell'assassino, Jakob Wegelius (trad. Laura Cangemi)

Iperborea 2020


NARRATIVA PER GRANDI (dai 10 anni)
 
"'Secondo me dovresti scrivere un libro', disse il signor Fidardo. 'Le memorie di Sally Jones. Sarebbe una lettura molto interessante.'
Non presi sul serio quel suggerimento, ma deve essermisi depositato in qualche angolo remoto della mente."
 
E così è stato. Una Underwood n. 5 le è stata regalata dal Capo. Sally Jones, una gorilla piuttosto dotata, sta scrivendo rigo dopo rigo - per un totale di quasi 600 pagine a stampa - non esattamente le sue memorie, ma quanto le è accaduto dal momento in cui, in quella notte di Lisbona, la sua vita è cambiata. Per amore di verità scriverà tutto quello che è realmente successo riguardo alla fine di Alphonse Morro, avvenuta sulla banchina del porto.
Quel che si dice una serie di sfortunati eventi, ovvero la loro piccola nave, la loro fonte di guadagno, la Hudson Queen, affondata da una banda di malfattori nel Tago, tutti i loro averi inabissati con lei, il Capo arrestato con l'accusa di aver ucciso Morro, Sally Jones è di nuovo da sola al mondo. Neanche il senhor Baptista se la sente di darle un letto per dormire e un pasto per sfamarsi.
Questa è la storia di come sono andate le cose da quel punto esatto della sua vita, punto che per molti sarebbe stato di non ritorno, ma per lei, no.
Additata da tutti ormai come la scimmia dell'assassino, Sally Jones ha un unico scopo per vivere: dimostrare l'innocenza del Capo, il marinaio Henry Koskela per liberarlo e tornare con lui a navigare. Due soli amici veri su cui contare in tutta Lisbona, Ana e Fidardo, Sally Jones non smette mai di lottare per la verità.


Chi sia Sally Jones lo abbiamo imparato nel 2017, a luglio, quando è comparso un voluminoso libro illustrato dal titolo La leggenda di Sally Jones (orecchio acerbo). In quell'occasione non abbiamo solo imparato chi fosse questa gorilla trapiantata a forza nel mondo degli umani, ma abbiamo imparato chi fosse il Capo, abbiamo capito che tipo di relazione li teneva insieme, ma abbiamo anche intuito che Jakob Wegelius è davvero uno scrittore e illustratore straordinario, al pari della sua scimmia che sa leggere e scrivere, guidare un camion, riparare un motore e soprattutto amare ed essere leale.
E a proposito di amore e lealtà. In una sorta di accordo non scritto, Jakob Wegelius, quando concepisce La leggenda di Sally Jones decide, anche lui evidentemente per un patto fiduciario con i propri lettori e lettrici, di non abbandonarli, ma di seguirli nella loro crescita, offrendo loro un seguito alla storia avventurosissima di partenza. Quindi da un illustrato di un centinaio di pagine, che i più piccoli hanno amato senza condizioni, passa a un romanzo di seicento pagine con 79 illustrazioni in testa ai singoli capitoli, a cui si aggiungono i ritratti di tutti i protagonisti, 17 per la precisione.
Un romanzo ben più che corposo che i più grandi ameranno altrettanto incondizionatamente.
Se queste erano le cose che abbiamo imparato un po' più di tre anni fa, quelle che impariamo in questo librone che rispetta il canone del romanzo d'avventura di fine Ottocento, sono altre. In primo luogo sappiamo che Sally Jones vuole essere chiamata Sally Jones e non solo Sally. Nel caso aveste deciso di chiamarla confidenzialmente, sappiate che lei non è d'accordo.
 

La seconda cosa che si impara è che le passioni sono motori indistruttibili. La passione per il canto di Ana Molina che la porterà lontano, come pure l'attività di liutaio del signor Fidardo che rappresenta il suo esercizio quotidiano di sapienza. Sally Jones parteciperà di entrambe e a sua volta diventeranno necessari balsami cui ricorrere nei momenti di maggiore sconforto.
Che Sally Jones abbia dimostrato già ampiamente che imparare è la cosa più furba che si possa fare in questo mondo, lo sappiamo, ma nella Scimmia dell'assassino questo modus operandi mette solide radici.
Saper fare le cose non serve solo a salvarti la pelle, ma è utile per diventare persone (o gorilla) migliori.
 

La terza grande cosa che impariamo riguarda la musica. Presa nelle diverse declinazioni in cui la praticano gli amici di Sally Jones, essa rappresenta la bellezza che tutti incanta. A qualsiasi latitudine, dentro e fuori dalle mura di una prigione. Wegelius le permette di attraversare l'intero romanzo. Il suono di una fisarmonica, la voce triste che canta un fado possono conquistare il cuore di molti: tra loro anche quelli di una gorilla sola, di un marinaio sfortunato, di un maharajah egocentrico. Ma anche di molti altri.
 

Non so dire se dipenda dalla stessa dolcissima Sally Jones o se siano la musica e il canto a essere complici, fatto sta che la quarta cosa che mi pare attraversi le pagine del libro, rendendole rare, è una certa qual sensazione di commozione latente e universale. È difficile definirla a parole, ma si tratta di una sorta di senso di armonia condivisa, per cui anche i peggiori alla fine sanno trovare in sé una briciola di bene. E mentre le pagine corrono, inevitabilmente ne partecipi, e la sensazione che percepisci è calda e avvolgente. Pur restando comunque un grande romanzo di avventura, pieno di intrighi e con una trama davvero perfetta e complessa, ciò nonostante le asprezze, i colpi di scena, i contrattempi, si smussano il più delle volte, dando un senso di piacevolezza, che ti riempie il cuore di speranza. 
 
 
E comunque sai che ti porterà a casa, sano e salvo.
Imperdibile.


Carla

 

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