lunedì 29 marzo 2021

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

L'ULTIMO STARK
 
Animali che nessuno ha visto tranne noi 
Ulf Stark, Linda Bondestam (trad. Laura Cangemi)
Iperborea 2021


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)


"L'escaloppo
 
Un grande fiume,
una tana di tasso,
un Escaloppo solo sul masso.
Nel mondo tutto sta insieme.
Io invece no."


A seguire c'è l'Ummalia che la luce si porta via. E poi arriva Un altro che non si sa come nel corpo di un altro è andato a finire. Seguono i Kakaki, il Nomadino sempre in giro e mai contento, il Gnoccantropo che è gigantesco ma nei suoi sogni si vede leggero. Al contrario il Giallalà leggero lo è e tutto sommato felice di passare il suo tempo ad acchiappare zanzare. Il bumbumpo è ingombrante e non piace a nessuno. Poi c'è il Dorano e il Lumarone, il pesce Guaguà che tutto sembra tranne che un pesce. C'è anche lo Zitto che non fa mai un fiato e la malinconica Quinella sul bordo di uno stagno che patisce un po' la solitudine, mentre qualche metro più in là il Letargale si gode l'ultimo giro prima del riposo invernale. 
 

E quando il sole volge al tramonto è il Saltuccio che si dà lo slancio e nel cielo alto sparisce così. Più rari sono gli ospiti del Monte Bu che solo ogni sette anni dal basso vanno all'insù per gridare in coro, non si dice che cosa, e poi prendono e tornano all'ingiù. Con il favore delle tenebre compare anche lei, l'Ombrarella, forse la più bella, libera ballerina per l'intera notte con passi leggeri e che, se la guardi bene, vedi che ha i denti neri!
 Ma il migliore di tutti è lui: il Bipolare che in autunno cerca gli abbracci per farsi consolare, mentre a primavera si sente robusto e va avanti contento per tutta l'estate, ma al successivo autunno tornano le lacrime. E la vita è solo un gran giro.


Ci sono passioni nella vita di ognuno. Personalmente nutro quella per le liste. Mi sembrano un modo così geniale e contemporaneamente elementare di raccontare il mondo, che le trovo irresistibili. La loro genialità si nasconde nello scatto di pensiero che si produce nel metterle secondo una sequenza che solo in rarissimi casi può considerarsi casuale. E sono elementari perché tecnicamente sono alla portata di tutti. Chi non è in grado di elencare, di costruire una lista, a seconda delle proprie competenze ed esigenze: da quella della spesa all'inventario di un museo, o quella che mette in sequenza le procedure per il lancio di un satellite in orbita?
Per esplorare la questione, che si presenta tutt'altro che marginale, si può agevolmente leggere il librone di Umberto Eco, La vertigine della lista, su cui mi è capitato di ragionare altrove. Nel primo albo che Iperborea pubblica, bellissimo e raffinato come sempre anche nella confezione telata, a firma di Ulf Stark e Linda Bondestam, c'è una lista o, per meglio dire, è una lista.
 

Ventisette creature animali che nessuno, tranne Stark che le descrive e Bondestam che le disegna, ha mai incontrato. Così parrebbe.
Come in tutte le liste che abbiano un senso, anche in questa esistono uno o più criteri comuni che tengono legati i singoli lemmi, come fossero perle attraversate da un filo. Il primo e più evidente dei quali è il fatto che sono animali inesistenti, il secondo è che sono divertenti e il terzo è che sono in linea di massima un po' scontenti. O per mole, o per aspetto, o per solitudine o per timidezza, o per paura non sono mai completamente appagati e la loro esistenza pare sempre un po' in salita. Se questo da un lato genera il sorriso dall'altro fa nascere un senso di tenerezza che dalla simpatia sfocia nell'empatia perché a ben vedere in ciascuno di loro è possibile cogliere parte delle nostre quotidiane insoddisfazioni. Sembrano essere malesseri conosciuti. Non si tratta mai di casi 'incurabili'. Stark, come di solito, usa mezze tonalità, ovvero si muove nella sfera delle inquietudini, e lo fa, come di solito, con grande lucidità: la solitudine che intristisce l'Escaloppo e fa piacere al Solitello, o fa urlare nel cielo notturno il Lumarone, oppure parlare alla sua immagine riflessa la Quinella; oppure l'attesa di chissà cosa per gli Aspettaespera o quella del buio per l'Ombrarella; c'è la nostalgia per il tempo andato che è il cruccio dello Gneiss o la perenne insoddisfazione del Nomadino. 
 
 
Ma non tutti, dal Bipolare in giù, avrebbero bisogno di una bella chiacchierata dallo psicologo o dallo psicanalista. Ci sono creature che pur nel loro passaggio effimero sul pianeta, sanno trarne comunque gioia. Si sanno accontentare, come il Giallalà o la magnifica Giornaliera, altri ancora sanno leggere la bellezza nel colore e nel calore, come il Dorano o il Gigatlante. Tutti condividono la consapevolezza della propria imperfezione e soprattutto della propria transitorietà.
Stark, d'altronde, è un uomo del Nord: profondo, ma non solare. È il suo bello, verrebbe da aggiungere.
 

Insomma siamo di fronte a una sapiente lista/catalogo di varia umanità che può essere letta a diversi livelli. Magari i bambini più piccoli apprezzeranno e rideranno forte delle singole descrizioni in rima, che Laura Cangemi ha ricomposto in un italiano egregio, si divertiranno del lato folle della questione, delle illustrazioni luminose. I più grandi, finanche gli adulti, potranno invece interrogarsi, con quel sorriso cui si alludeva al principio, sulle questioni che si intravedono sul fondo. E in questa ottica 'leggeranno' - a posteriori - anche il titolo con occhi e mente diversi, laddove quel 'noi' non si riferisce ai soli Stark e Bondestam, ma ci chiama in causa tutti.
E questo, gente, è l'ultimo Stark.

Carla

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