IBRIDO o della torta coi becchi
L'orto di Carmine, banco d'angolo
al mercato di Primavalle II, ogni venerdì riserva sorprese nella sua
magic box, a 4,99.
Accanto all'immancabile cespo di
cicoria declinabile in puntarelle o ripassabile con peperoncino, a 4
patate, 3 arance, un po' di minestrone, due carciofi ecc. ecc. questa
volta: una bella quantità di bieta ancora croccante.
A parte un ciuffetto da trasformare in
maccheroni con la bieta e datterini, il resto va cucinato altrimenti.
Breve ricerca in rete ed emerge la
torta coi becchi, torta a base di bieta ma dolce, tipico prodotto
tradizionale lucchese che compete con quella coi bischeri della
sempre antagonista Pisa. Ma mentre quella coi bischeri è
dichiaratamente dolce (e senza bieta), quella coi becchi a sentire i
lucchesi si gusta a fine pasto a sentire Il cucchiaio d'argento è
una torta salata, da servire come antipasto. Io purtroppo non ho nulla a che
spartire con Lucca, mentre ho passato la mia infanzia a compitare le
ricette lette ad alta voce per mia madre, con il ditino sulle pagine
del Cucchiaio d'argento.
Da che parte ho preso? Verso la torta
di antipasto, va da sé.
Ingredienti
per una teglia dal bordo alto,
antiaderente, di 21 cm
Per la frolla
175 gr di farina
100 gr di burro
75 gr di zucchero
2 tuorli
1 pizzico di sale
per l'impasto
250 gr di bieta
lessa
80 gr di zucchero
80 gr di pane duro
un bicchiere di
latte
30 gr di uvetta
30 gr di pinoli
30 gr di cedro
candito
1 tuorlo
1 uovo
1 goccio di
liquore
buccia di 1 limone
grattugiata
cannella
noce moscata
sale
pepe
Mettete ad
ammollare le uvette, il pane duro con il latte e intanto fate lessare
la bieta, quindi scolatela bene e ripassatela in padella per qualche
minuto con una noce di burro, una grattata di pepe e un pizzico di
sale. Una volta intiepidita, sminuzzatela un po' sul tagliere.
Tagliate a dadini il cedro.
Accendete il forno
a 180°.
In una terrina
mettete la bieta, lo zucchero, il pane ammollato nel latte preventivamente un po'
strizzato, le uvette, i pinoli, il cedro, il rosso e l'uovo intero,
aggiungete una goccia di liquore, grattate la scorza del limone,
aggiungete cannella e noce moscata.
Riprendete la
vostra frolla dal frigo e versateci dentro il composto che dovrebbe
riempire la teglia a circa tre quarti della sua altezza.
E adesso viene il
bello. Richiudete la frolla verso il centro in modo che faccia un
bordo. A questo punto pizzicate la pasta di questa cornice come fosse
stoffa e create, a distanza regolare, dei becchi (a Roma si direbbe
dei pizzi), ovvero stringete tra pollice e indice la pasta così da
creare piramidine di frolla che, in fase di cottura, dovrebbero
brunire.
Infornate e
cuocete fino a che i becchi non sono scuri, 45 minuti dovrebbe essere
il tempo giusto.
Va mangiata
tiepida, a chi sa resistere.
Carla
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