STRANIERO
‘Stranger’ di Keren David,
pubblicato recentemente da Giunti, è un romanzo a due voci,
appartenenti alla stessa famiglia, separate da novant’anni: una è
Emmy, la cui voce sentiamo dal lontano 1904 e l’altra è Megan, sua
bis-nipote, nel 1994.
Se ci sono due piani temporali, che si
alternano nelle pagine del romanzo, il luogo è lo stesso: la
cittadina canadese di Astor, in Ontario. Nel 1904 Emmy ha 15 anni, è
figlia di una madre single che lavora come medico, guardata con
sospetto dalla comunità. Si imbatte, insieme a Sadie, in un giovane
sconosciuto, che emerge dalla foresta completamente nudo e ricoperto
di sangue; non sembra ricordare nulla, ma è ferito e quindi viene
trasportato in ospedale e lì curato. Emmy ne segue la guarigione,
riesce a convincere la madre a fargli completare la convalescenza a
casa loro. Man mano che il giovane si riprende, Emmy lo istruisce, lo
aiuta a trovare un lavoro grazie all’onnipresente signor Mitchell,
proprietario del giornale locale in cui anche Emmy lavora.
Inevitabile l’amore fra i due giovani, inevitabile la sua
impossibilità. Il ritrovamento di una casupola, all’interno della
foresta, fa scoprire anche il cadavere di un uomo e questo accende i
sospetti sullo straniero che Emmy ha ribattezzato come Tom. Il
giovane deve fuggire, cambiare identità e la sua fine è racchiusa
in due lettere che provengono dall’Europa, durante la Prima Guerra
Mondiale.
Emmy avrà comunque una lunga vita,
almeno in apparenza felice, accanto ad Adam Harkness, che la ama da
sempre.
Megan, l’altra protagonista, ha
diciassette anni nel 1994, quando raggiunge la famiglia, gli
Harkness, per un periodo di vacanza, dopo un aborto e la fine della
relazione con il fidanzato; raggiunge il padre che sta ristrutturando
la casa di famiglia, mentre la madre resta a Londra. I genitori sono
divorziati e tutto sembra congiurare contro la felicità della
ragazza. Durante il suo soggiorno, in seguito a dei lavori stradali,
emergono i resti di una donna, al limitare della foresta. Megan
indaga nelle vicende della città all’inizio del secolo. Sarà la
morte della bisnonna Emily, o Emmy che dir si voglia, a farla entrare
in possesso di alcune cassette, in cui la bisnonna racconta la storia
di Tom e la sua. E’ ascoltando la sua voce che Megan riesce a
riannodare tutti i fili della storia familiare, con un colpo di scena
che in realtà è prevedibile fin dalle prima pagine del romanzo.
Come si vede da quanto detto, questo
romanzo è essenzialmente una saga familiare, con molti personaggi,
amori contrastati e amori felici, nascite clandestine e storie dai
risvolti drammatici e violenti. C’è il mondo ancora quasi
pionieristico dell’inizio del Novecento, e la modernità
cosmopolita della fine del secolo scorso.
L’intreccio narrativo, che alterna le
due voci, di Emmy e di Megan, entrambe narrate in prima persona,
tiene; la storia si dipana mostrando le differenze fra il mondo
chiuso e gretto della piccola comunità ai suoi albori e il mondo
moderno, più libero e più tollerante, almeno in apparenza. Ma
mostra anche la continuità nei drammi familiari: amori traditi,
clandestini, gravidanze imbarazzanti e figli che ignorano gran parte
delle vicende dei genitori.
E’ una lettura che coinvolge lettrici
e lettori, al di sopra dei quattordici anni, con una trama che
aggiunge una sapiente dose di mistero a una vicenda familiare
complessa, dai risvolti drammatici, con un’ambientazione
interessante, che richiama i tempi della conquista (e distruzione)
dei territori selvaggi, per fare posto a cittadine popolate di centri
commerciali.
E’ un buon romanzo, che conferma la
qualità dell’indirizzo editoriale dato alla collana Waves, che la
Giunti dedica ai lettori e alle lettrici adolescenti.
Eleonora
“Stranger”, K. David, giunti 2021
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