mercoledì 14 aprile 2021

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

AMARE IL MARE
 
Il fato di Fausto. Una favola dipinta, Oliver Jeffers
Zoolibri 2021


ILLUSTRATI
 
"C'era una volta un uomo convinto di possedere ogni cosa e per questo deciso a fare la conta dei suoi averi.
'Tu sei mio', disse Fausto al fiore. 'Sì,' disse il fiore, 'Io sono tuo'.
Contento, Fausto andò oltre.
'Tu sei mia' disse alla pecora. 'Sì,' disse la pecora, 'Credo di sì'.
Sentendosi soddisfatto, Fausto andò oltre."

Incontrò un albero a cui dichiarò ancora una volta 'tu sei mio' e l'albero inchinò i suoi rami in segno di sottomissione. Poi si considerò proprietario di un campo, di una foresta e di un lago. E persino di una montagna che, da parte sua, tentò di opporsi, ma quando vide la rabbia e i pugni stretti di Fausto, cedette anche lei. A questo punto il potere di Fausto era ai suoi stessi occhi enorme, tanto da fargli pensare che anche il mare dovesse sottomettersi al suo dominio. Ma il mare tacque e, solo dopo molti strepiti di Fausto, rispose con la calma propria di un mare calmo che senza amore e comprensione non si possiede nulla. Fausto cercò di sostenere, mentendo, che il suo amore e la sua comprensione per il mare erano enormi, ma non smise di pestare i piedi o di stringere i pugni. Ma è davvero possibile pestare i piedi sulla superficie dell'acqua?


Oliver Jeffers in una delle sue maggiori eccellenze.
Su una fitta rete di riferimenti costruisce una storia che assume all'istante il carattere archetipico della favola e inizia come una fiaba. La favola d'altronde ha il merito, nonché il compito, di parlare una lingua universale e di farlo con poche ma esatte parole. Non sono forse questi alcuni degli elementi utili, ovvero necessari, per creare un albo illustrato? Brevità, chiarezza e senso?
E questo è un fatto.
 

I riferimenti, che i lettori più piccoli non hanno neanche bisogno di cogliere, sono invece fondamentali per tutti coloro che apprezzano e studiano questo autore, riconoscendogli un talento fuori dal comune e un pensiero di spessore.
Il primo riferimento spunta già nel titolo: quel Fausto non sembra lì a caso, ma parrebbe un riferimento a un Fausto altrettanto letterario che, come questo, ha dimostrato di non aver saputo porre limite alla propria bramosia.
Il secondo riferimento - decisamente il più importante - è nella dedica iniziale cui fa da specchio il breve racconto, una poesia in verità, di Kurt Vonnegut scritta un paio d'anni prima di morire e dedicata alla memoria di Joe Heller e alla sua saggezza nel definire la vera ricchezza e, in qualche modo, la felicità che ne deriva.
Il terzo riferimento, meno lampante ma altrettanto forte, è in quell'albero e in ricorda tanto l'albero di Silverstein, il giving tree, anche quello, come quello di Jeffers inchinato alla volontà dell'uomo, fino all'atto di annientarsi del tutto, per amore. Il fiore, rosa, e la pecora scettica richiamano inevitabilmente la rosa e la pecora conosciute nei discorsi del Piccolo Principe, anche in quel caso si stava parlando d'amore. Saint-Exupéry, come anche la tradizione fiabesca russa o dei Grimm, peraltro, sembra attraversare l'intera questione che pone il libro, a proposito di non riuscire a mettere freno al desiderio di possedere qualsiasi cosa (il re che vuole il sole e l'uomo d'affari che pretende le stelle o la moglie del pescatore con il pesciolino d'oro).
Tutto questo attraversare grandi storie scritte da altri ha il merito di rendere ancora più archetipico e profondo l'apologo di Jeffers.
La questione che il libro solleva è, a dir poco, enorme. Eppure con la semplicità cui ci ha abituato, anche in questo caso, attraverso poche ma precise e adatte parole, Jeffers ci porta in cima. Ognuno avrà modo di vedere lontano.
"Il mare fu triste per lui, ma continuò a essere mare."
E il fiore, a essere fiore.
 
 
Non si può non notare che il valore di ammonimento morale che lo stesso Jeffers vuole imprimere all'intero racconto è costruito in modo del tutto originale. Il fatto che a me pare straordinario è che lo raggiunga attraverso una serie di soluzioni che non sono speculative, ma, al contrario, soprattutto formali: per esempio il vuoto in cui fa muovere Fausto, l'evidenza e la potenza dell'esiguo testo, che sembra scritto 'a mano' a grandi lettere, anch'esso con quelle imperfezioni tipiche della stampa litografica. Sembra davvero inciso nella pietra. E lascio dedurre agli altri il senso di questa scelta. 
 

A questo si aggiunge una scansione delle pagine che è un fuoco d'artificio di invenzione, un vero jonglage fatto con i pieni e vuoti che si alternano sui fogli: pagine bianche a simboleggiare la pesantezza del silenzio e dello sconcerto e pagine piene di blu del mare a simboleggiare la distensione e la sicurezza di chi sa di possedere la vera forza; giri di pagina sfruttati al massimo, per creare la giusta attesa del lettore che ascolta e vede; un disegno che è nel contempo simbolo e concretezza: laddove vediamo una rosa, una montagna e un lago messi in sequenza verticale, al centro del foglio oppure una gamba residua di Fausto che esce di pagina, nell'atto di abbandonare la scena, oppure, poco più di un dito inquisitore che spunta da destra a intimidire la pecora a sinistra. E come se già questo non fosse sufficiente, Jeffers dà il meglio di sé nell'espressività potentissima del viso e dei gesti del collerico e insaziabile Fausto: piccoli scarti delle gambe, pugni all'aria, occhi fuori dalle orbite. Un vero catalogo che ogni illustratore dovrebbe studiare come uno studente di medicina in una lezione di anatomia all'università.
 

Un ulteriore contributo alla potenza del messaggio che esso contiene lo dà il colore. In questo la serigrafia ha fatto la sua parte. Grossomodo per metà del libro sono solo il marrone e il rosa a dominare la pagina. Poi, in corrispondenza della svolta che prende la storia, si contaminano con gli altri due colori che predominano nella seconda parte: i due primari, il giallo e il blu.
 
Che a questo libro Jeffers ci abbia tenuto in modo particolare, lo testimonia il processo creativo. A parte i risguardi marmorizzati di Jemma Lewis, tutte le tavole sono state realizzate con la tecnica della litografia tradizionale, nella stamperia parigina di Idem Press che ha sede a Montparnasse e dove, per i cultori, sono acquistabili a 600 euro l'una.


Carla

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