SCOMPARSO
Guido Sgardoli ama attraversare i
cosiddetti generi letterari con grande disinvoltura, adattando
mimeticamente linguaggio e riferimenti dei suoi racconti.
In ‘Scomparso’, pubblicato da poco
da Einaudi Ragazzi, i riferimenti si moltiplicano: c’è il
linguaggio e la struttura del gioco di ruolo, c’è il giallo
classico, con la sua logica deduttiva; c’è la speciale
soggettività del protagonista, Jupiter/Julius, all’interno del
particolare gioco di ruolo da lui stesso creato, che rimanda ai
protagonisti di altri romanzi, come ‘Lo strano caso del cane ucciso
a mezzanotte’ e ‘Il mistero del London Eye’.
Dunque, Jupiter/Julius si è creato un
suo gioco di ruolo che lo aiuta ad affrontare i momenti difficili
della sua vita; è un ragazzino ‘strano’, speciale, dalla logica
stringente, con una grande passione per le parole e una certa
difficoltà di relazione con il genere umano, che lo fa vivere
all’interno della sua bolla di aria azzurrina, per tenere a
distanza il resto del mondo. Uno come lui non può che essere la
vittima predestinata dei bulli, così quando li vede avvicinarsi,
lancia il suo dado e tenta la sorte, facendo leva sulle proprie
abilità. Non sempre gli va bene, e, in una mattina come tante,
incappa nei suoi persecutori, che stanno per avere la meglio, quando
interviene un ragazzo che, prima di andarsene, gli regala una vecchia
foto, una polaroid.
Dopo poco tempo, quel ragazzo viene
trovato in stato confusionale vicino al cadavere di un uomo, l’ex
capo della polizia Tony Malden.
Da questo momento iniziano le indagini
parallele della polizia, da un lato, rappresentata dalla coppia di
investigatori Sal La Dulce ed Helmut Rossi, nonché dalla psichiatra
Karen Zaius, e del nostro coraggioso protagonista, dall’altro, che
indizio su indizio, cerca di ricostruire l’oscura vicenda.
Tutto è complicato dal doppio ruolo
che tanti personaggi finiscono con l’avere: non solo il
protagonista, anche il ragazzo che lo ha salvato nasconde un
terribile segreto che riguarda un bambino scomparso molto tempo
prima, Adam, e il suo amico Leo; lo stesso ex capo della polizia, la
vittima del delitto, in realtà aveva un’inquietante doppia vita,
irreprensibile funzionario e feroce serial killer.
La narrazione alterna, con ritmo
incalzante, la descrizione oggettiva delle indagini alle ricerche
portate avanti da Julius, raccontate in prima persona. Il linguaggio
del protagonista è intriso del gergo dei giochi di ruolo, il suo
mondo è ontologicamente diviso in Ghast (i cattivi), Amorfi, Zoog.
Come qualsiasi bravo eroe, Jupiter/Julius deve affrontare le sue
prove facendo leva sulle proprie abilità, sull’appoggio di altri
Zoog o Amorfi, e sulla fortuna indicata dal tiro di dado. Come
qualsiasi bravo eroe, non sarà più lo stesso alla fine
dell’avventura e potrà affrontare i Ghast in carne e ossa con una
sicurezza insperata.
Questo è un giallo classico che più
classico non si può e ogni riferimento a Poe è pienamente voluto; è
un giallo classico ‘contaminato’ dal linguaggio e dalla logica
dei giochi di ruolo, giochi fra i più intellettuali all’interno
dei giochi da tavolo, che stanno vivendo un nuovo splendore. È un
linguaggio forse meno conosciuto dai ragazzini, rispetto ai più
popolari giochi da play station.
Questo è un romanzo divertente, in cui
ci si diverte in modi diversi, districandosi fra gli indizi, o
immaginandosi una città trasformata in mappa per i movimenti reali o
immaginari di un gamer. Ma è anche una finestra socchiusa sul lato
nero della vita, sulle storie orribili di orchi e di bambini.
Credo si sia divertito molto anche
l’autore, sempre attentissimo a dare coerenza alle storie fin nel
minimo dettaglio, con un uso sapiente del linguaggio; ed è un
piacere leggere queste pagine anche per la cura con cui la storia è
costruita, i rimandi impliciti ed espliciti, per il divertimento nel
vedere le carte dei generi letterari n po’ sparigliate.
Considerarlo solo un ‘giallo’ può
essere riduttivo, consiglio la lettura soprattutto a lettrici e
lettori alla scoperta di nuovi territori narrativi, a partire dai
dodici anni.
Eleonora
“Scomparso”, G. Sgardoli, Einaudi
Ragazzi 2021
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