OSPITI INASPETTATI
Il compleanno del
tasso, Toon Tellegen, Carll Cneut
(trad. Laura Pignatti)
Topipittori, 2021
NARRATIVA ILLUSTRATA
"La donnola
amava gli ospiti, ma solo se arrivavano a sorpresa. A volte passava
qualcuno, bussava alla porta e diceva chi era, che passa di lì per
caso e sperava di non disturbare, ma la donnola allora non apriva e
diceva dall'interno: 'Eh già, pensavo che saresti passato... vai,
vai, torna un'altra volta, ma vieni a sorpresa'.
Allora l'ospite
casuale se ne andava deluso."
Una
mattina però accadde qualcosa di insolito. La donnola sentì
chiamare il suo nome, così chiese chi fosse e la risposta che la
voce pronunciò la lasciò interdetta: non un nome, come si sarebbe
aspettata, ma una domanda, a sua volta: indovina chi sono?
Questo
mise in moto i pensieri di donnola che rispose, come suo solito che
la cosa non la stupiva, ovvero che sapeva che sarebbe passato
qualcuno e che le avrebbe chiesto di indovinare...
Ma
la voce non si scompose e proseguì, avvertendola che le aveva
portato qualcosa. Di nuovo la donnola si mise a ragionare e pensò
che la cosa migliore da dire fosse quella di lasciare pure 'la cosa'
fuori dalla porta, perché lei comunque avrebbe impiegato chissà
quanto tempo a decidere se aprire o no l'uscio di casa.
La
voce, per la seconda volta, non si scompose e disse che lei poteva
aspettare, anche per giorni.
La
donnola cominciò a smaniare e cercò di convincere la voce ad
andarsene, perché comunque lei non aveva di certo fatto inviti.
La
voce, per la terza volta, non si scompose e dichiarò di essere lì
inaspettatamente, in ragione della cosa che aveva portato lì proprio
per lei.
La
testa della donnola era tutto un frullo di pensieri discordanti che
si scontravano, così - in quella giornata così diversa dal solito -
decise di agire...
Ci
sono autori che meritano un tempo diverso. Un tempo che si possa
distinguere, possa essere percepito come 'altro' rispetto a quello
consueto.
Tellegen
e Cneut, due passioni che condivido con l'editrice, sono tra questi.
Un
tempo che forse sono loro stessi a suggerire, o per meglio dire, a
rendere necessario. Un tempo denso.
Un
tempo lungo abbastanza per godersi, tavola dopo tavola, la botanica
di Cneut e il bestiario di Tellegen. Per farsi attraversare dalle
scelte cromatiche dell'uno e dall'immaginazione dell'altro.
E
da qui, la prima ragione per averlo 'covato' un bel po'.
È
sotto gli occhi e nelle orecchie di tutti che Toon Tellegen e Carll
Cneut parlino lingue affini, condividendo una comune radice
culturale. I Paesi Bassi, regione di grandi filosofi e pensatori e di
immensi pittori e incisori, nederlandese l'uno e belga l'altro
dimostrano in questo libro perfetta conoscenza del grande passato che
li tiene insieme e che rende armonici i loro rispettivi linguaggi
espressivi, i loro rispettivi immaginari.
Entrambi
capaci di creare mondi alternativi alla quotidianità, e tutto
sommato anche parecchio diversi, rispetto alla consuetudine cui ci
hanno abituato i libri per l'infanzia.
Inaspettati:
da una parte le tavole di Cneut che, una volta di più, esprimono in
un libro per bambini echi della pittura e del disegno dei grandi
maestri della pittura e dell'incisione nordeuropea e dall'altra i racconti di Tellegen
che, una volta di più, aprono scenari sorprendenti.
E
da qui la seconda ragione di attenzione loro dovuta.
Le
storie che Tellegen concepisce, e che hanno come protagonisti solo animali, sono sempre piene di tante cose: di
tenerezza, di grazia, di poesia, di leggera follia, ma soprattutto di pensiero.
E
non lo sono forse anche le tavole di Cneut?
Si
tratta per entrambi di mettere sulla pagina un pensiero denso,
profondo, alle volte ombroso (per
esempio nei boschi oscuri e nelle dominanti nere e brune che esaltano
il chiaro dei tronchi di betulla), alle volte ironico (nei bernoccoli
dell'elefante o nel suo pancino rosa, o ancora nella felpa alla moda
della donnola), ma sempre foriero di altro pensiero.
In
sostanza, non è possibile leggere nessuna delle innumerevoli storie
di Tellegen senza che la nostra mente si sposti, ovvero non possa
accomodarsi, ma al contrario continui ad andare nell'interrogarsi, e
prosegua sulla strada del ragionamento.
Senza
per questo sentire necessaria una conclusione, ovvero una meta
sicura.
Altrettanto
non è possibile guardare nessuna delle tavole di Cneut senza che la
nostra mente si sposti, ovvero non si possa accomodare, ma al
contrario continui ad andare a cercare le radici di tale esperienza
estetica, e prosegua sulla strada della bellezza.
Senza
per questo sentire necessaria una conclusione, ovvero una meta
sicura.
E
da qui la terza e quarta ragione di interesse.
I
libri di Tellegen (e si può aggiungere: ancor meglio se illustrati
da Cneut) rappresentano un mondo a parte, non solo per i personaggi
che sono in scena, ma soprattutto per come essi pensano, stanno al mondo e scrivono lettere. Intendo dire
che nel loro spessore - che si percepisce attraverso le loro
diversissime idiosincrasie, peculiari abitudini, e modi di agire - si
delineano questioni davvero emotivamente molto profonde dentro cui ci
si può infilare, a patto di farlo senza esigere nulla in cambio
(altrimenti detta una soluzione, una risposta). Sono esperienze che
si offrono nella loro gratuità, non hanno un prezzo, a parte quello
dovuto al sapiente editore che pubblica libri del genere.
Starli a
guardare, starli a sentire, in altre parole farsi attraversare. E
basta.
Non
è forse così che si dovrebbe stare di fronte alla bellezza?
Tra
i diciassette racconti che compongono il libro, ne ho scelto uno solo, come manifesto. Quello che, più
di altri, ha lasciato in me una sensazione di stupore e di piacevole
stupidità: d'altronde stupore e stupidità, oltre a condividere la
stessa radice semantica, in me vengono a galla - quasi
contemporaneamente - di fronte a una cosa bella.
E
se questa cosa bella è un libro illustrato, la gioia è anche doppia
perché si sa di poterci tornare ogni volta che se ne senta il
desiderio, il bisogno.
Provo
a chiudere il cerchio.
E
per farlo, torno a lei, alla donnola, con l'augurio di farvi
scompigliare i pensieri come capita a lei, di considerare diversa la
giornata, perché chissà che dietro la vostra porta, come dietro la
sua, non ci siano Toon Tellegen e Carll Cneut, ospiti inaspettati che
hanno qualcosa per voi...
Carla
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