MINUSCOLI
Forse la grandezza di
un autore la si misura sulla base del fatto che non è misurabile mai
in modo definitivo. Calvino, alludendo ai classici, sosteneva che
hanno sempre ancora qualcosa da dirci.
Kitty Crowther in
questo senso è esemplare. Ogni volta che si prende in mano un suo
libro la percezione di riuscire a valutarne per intero il valore
sfugge. Inesorabilmente.
Per questa ragione, e
per una serie di puntiformi dettagli che me la fanno sentire affine,
in più occasioni mi sono dedicata a lei e ai suoi libri che,
modestamente, credo di aver collezionato nel tempo, in varie lingue
differenti a seconda delle circostanze, dal francese, al tedesco,
allo spagnolo. E ancora per questa stessa ragione che lei è forse
una delle autrici dal cui catalogo pesco con più sicurezza per
rendere tangibile quel poco che so di letteratura per l'infanzia. E
ancora, a lei ho dedicato una ricerca 'monografica' che vado
raccontando nei miei incontri - Foto di gruppo con autore - che
hanno la velleità di fare luce sulle poetiche di autori e autrici
imprescindibili.
Dal che si può dedurre
quanto Kitty Crowther sia importante ai miei occhi.
In Italia, è un fatto,
molti dei suoi libri più significativi continuano a mancare, come se
non avessimo ancora tutti gli strumenti necessari per farceli
piacere. Fortunatamente però, nell'ultimo anno, sugli scaffali delle
librerie sono comparsi (o ricomparsi) alcuni titoli importanti:
Marameo ha ripubblicato Il mio amico Jim, Iperborea ha
pubblicato La grande fuga, dove i suoi disegni compaiono, caso
piuttosto raro, a illustrare un testo non suo, qui di Ulf Stark. E
ultimi, i primi due titoli della serie Poka & Mine.
Per questi due ultimi
titoli, Il calcio e Le nuove ali, si dovrebbe
festeggiare doppiamente. Primo, perché è un altro tassello per
comporre la bibliografia italiana di una autrice così importante,
secondo, perché essendo una serie, se ne preannunciano altri titoli
nei prossimi tempi. Fino a oggi, per Pastel, che è il suo editore
belga di riferimento in lingua francese, ne ha già pubblicati otto.
Nell'ambito delle
storie illustrate, in Italia non sono frequentissime le serie ovvero
storie diverse con personaggi che ritornano. Mi viene in mente Elmer
o il Ranocchio di Veltuijs, o forse ancora Ernest e Célestine, ma si
contano su una mano effettivamente. A questi pochi si può aggiungere
la serie dei Mumin che tecnicamente, sebbene illustrati, appartengono
alla narrativa, ma hanno avuto anche esiti nel campo del fumetto,
pensato per i più piccoli, con Iperborea fino al 2019.
Quindi doppio evviva
per una serie illustrata pensata per lettori e lettrici minuscoli.
Kitty Crowther quando li ha concepiti, inizialmente su una cartolina
di auguri illustrata, li ha amati così tanto da renderli
protagonisti di una serie di piccole avventure quotidiane.
Poka & Mine sono
insetti. Neri. E si muovono in un mondo di insetti. A tutti gli effetti hanno sempre le loro 6 zampe di
ordinanza che implicano magliette e maglioni rigorosamente a quattro
maniche, quindi sono antropomorfizzati il giusto, ma sempre nel
rispetto della loro identità di minuscoli artropodi esapodi. Non
hanno la bocca, ma hanno grandi occhi espressivi. Poka è un maschio
adulto e Mine, invece, è piccola e femmina. Stando al loro tipo di
relazione interpersonale e soprattutto a quanto ha detto più volte la stessa Crowther, sono padre e
figlia (in ultimo, nell'Oblò a lei dedicato da Hamelin, in occasione
della Fiera del libro di Bologna che è stata annullata l'anno
scorso). Riguardo a questo dato che io ed altri pensavamo assodato, a
me sfugge il femminile usato per Poka nella peraltro curata traduzione di
Chandra Livia Candiani. Ma sono certa che è solo un mio limite, non
aver colto qualcosa. Magari continuerò a pensarci.
Comunque sia, è di
nuovo Kitty Crowther che racconta che la cosa che le preme
soprattutto raccontare nelle storie di Poka e Mine è la loro relazione
reciproca: piccoli fatti quotidiani che portano i due personaggi a
confrontarsi con il piccolo mondo che li circonda.
Ed è proprio
nella lettura diversa della realtà che i due spesso dimostrano di
avere, quella di un grande e quella di una piccola, che Crowther
instilla valore.
Spesso e volentieri la
pensano diversamente, per esempio sugli sport da praticare o le
scarpe da comprare. Spesso e volentieri il grande deve trovare in sé
un accomodamento per non dimenticare mai il suo impegno di cura, che
il ruolo di adulto - di padre - gli conferisce. E quindi
iscrivere Mine alla scuola di calcio e poi di danza e comprarle le
ali o le scarpe che la piccola desidera.
Attraverso tutto questo
è inevitabile notare un paio di nodi importanti per capire il
pensiero che è alla base dei libri della Crowther.
Il primo è l'amorevole
accoglienza. Che si esprime non solo tra Poka e Mine, ma anche tra
l'autrice e i suoi personaggi, ma soprattutto tra loro e il mondo che
li circonda.
Dell'amore per la
Crowther e i suoi personaggi si potrebbero scrivere pagine. Qui
basterà dire che quando le si presentano davanti (raramente è lei
che li va a cercare o li progetta a tavolino), il primo sentimento
che lei prova nei loro confronti è di affetto. Che passa attraverso
la cura e il rispetto profondi che si dovrebbero sempre avere nei
confronti dell'altro da sé. Personaggi inventati, compresi.
Poka & Mine si
amano perché si rispettano nella loro diversità di vedute, la loro
è una cura reciproca.Sono sodali, pur nella loro diversità. E la & che lega i loro nomi sancisce la loro 'società affettiva'.
Rispetto al mondo
esterno, agli altri, il sentimento che sembra diffondersi è quello
dell'armonia, dell'intesa, dell'accordo. Si tratta di qualcosa di
simile all'armonia che Tove Jansson ha sparso nelle sue storie dei
Mumin, cui Kitty Crowther è da sempre debitrice confessa. Ognuno con
una precisa peculiarità caratteriale, nel mondo dei Mumin, tutti
trovano il loro spazio e la loro dignità di esistenza.
Tutto questo porta come
inevitabile conseguenza che nelle storie di Kitty Crowther ai
personaggi sia data sempre la possibilità di 'tornare a casa'.
Questo non vuol dire che le sue storie non attraversino grandi
profondità e grandi ombre, fatte anche di inquietudine, delusioni,
dispiaceri, sconfitte, tuttavia alla fine c'è sempre una via di
uscita positiva da questa immersione nella complessità dei
sentimenti.Ben inteso, niente a che vedere con il c.d. 'lieto fine' pur che sia.
L'altra grande
questione è l'attenzione per il mondo nascosto della natura,
osservato con occhio attento perché minuscolo, ma molto vitale. Un
mondo animale che più di altri porta in sé l'interesse che a suo
tempo mosse la Potter, altro debito confessato da Crowther, a
raccontare la storia di piccoli animali che nonostante vestano panni
umani, non dimenticano mai di essere conigli, rospi, topi e
porcospini. Non si tratta di animali esotici, ma presi dalla campagna
inglese.
La Crowther fa ancora
un passo in più, di Poka e Mine ci dice solo che sono insetti, ma
quali non deve importare. Così come disegna la sua botanica a
memoria, mischiando piante e fiori solo sulla base dei suoi ricordi,
lo stesso fa con Poka e Mine. Con la speranza recondita che un giorno
qualcuno scopra che i suoi disegni hanno anticipato la scoperta di
una nuova specie di insetto oltre al milione che è già stato
censito.
Carla
Poka & Mine Il calcio, Kitty Crowther
(trad. Chandra Livia Candiani) Topipittori 2021
Poka & Mine Le nuove ali, Kitty Crowther
(trad. Chandra Livia Candiani) Topipittori 2021
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