venerdì 23 luglio 2021

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)

NI OLVIDO NI PERDÓN


Luis Sepúlveda è stato una delle vittime eccellenti del covid, lasciandoci l’anno scorso all’improvviso.
A ricordarlo alla vasta schiera dei suoi lettori e lettrici più giovani ha pensato la sua traduttrice italiana, Ilide Carmignani, con un libro stampato per i tipi di Salani, il marchio che insieme a Guanda ha portato i libri dell’autore cileno in Italia. Il titolo, ‘Storia di Luis Sepúlveda e del suo gatto Zorba’, allude alla storia di una vita avventurosa e alle mille storie che Lucho ne ha saputo trarre.
L’autrice, che così profondamente lo ha conosciuto, assume lo stile favolistico, che ci è così familiare, dell’autore cileno per raccontare la sua vita avventurosa, piena di dolore e di passione e così ricca di esperienze straordinarie. I suoi libri, a partire dal primo, ‘Il vecchio che leggeva romanzi d’amore’, per finire al notissimo ‘Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare’ e alle altre favole per ragazzi, sono specchio delle sue esperienze di vita, dei viaggi compiuti, dei mari attraversati, delle radici mai recise.
Sepúlveda aveva nelle sue ascendenze gli indiani mapuche, una nonna basca, un nonno anarchico andaluso, e poi una nonna italiana e così via, un incredibile unione di tradizioni che però convergevano tutte in una scelta di campo precisa e incrollabile; stare sempre dalla parte dei più deboli, dalla parte della giustizia sociale.
La sua giovinezza, influenzata dalle vicende di Che Guevara in Sud America, ha coinciso con l’esperienza democratica del Cile di Allende. Come giovane militante della guardia del corpo del presidente socialista, ha conosciuto l’arresto, la tortura, l’esilio. Ma non ha mai desistito.
Non ha dimenticato e non ha perdonato, non solo i crimini di cui si sono macchiate le dittature che negli anni settanta e ottanta hanno deturpato l’America Latina, ma anche l’azzeramento delle speranze di una generazione di giovani pieni di entusiasmo e di passione.
Nel corso degli anni ha vissuto con gli indios shuar, in Amazzonia, con una missione dell’Unesco, ha partecipato alle prime battaglie di Greenpeace, imbarcandosi sulle gloriose navi che intralciavano le baleniere nei mari del Nord.
Poi il ritorno in Cile e infine, la Spagna dove ha vissuto fino alla fine dei suoi giorni.
Ha vissuto due vite familiari, con Carmen Yàñez, sposata in Cile giovanissimo e poi ritrovata decenni dopo; e una famiglia tedesca, nel periodo di Amburgo. Tanti figli, tantissimi nipoti.
E gatti, cominciando da Zorba, il gatto che ha ispirato il protagonista de ‘La gabbianella’, ma citando anche il gatto parigino di Osvaldo Soriano
Per non parlare, poi, degli incontri e sodalizi letterari, da Neruda a Cortazar, a Coloane, Soriano e tanti altri.
Lo stile scelto dall’autrice, come detto sopra, riprende il tono confidenziale con cui Sepúlveda scriveva le sue storie per ragazzi; qui si immagina Lucho ad Amburgo, chino su una macchina da scrivere Underwood, la stessa usata da Hemingway, intento a raccontare la sua vita, mentre il gatto Diderot lo affianca, chiedendogli chiarimenti e spiegazioni.
In questo racconto malinconico, perché alla fine Lucho se ne è andato, c’è l’essenza della sua vita e dei suoi libri, che sono mescolati insieme in modo inscindibile. C’è dunque la sua identità molteplice, la difesa dei diritti del popolo mapuche, presente in due storie per ragazzi ; c’è la sua vocazione di viaggiatore instancabile, ma consapevole delle sue radici e c’è, sopra tutto, la dirittura morale, che non consente di dimenticare e di perdonare.
No, non tutti i governi sono uguali, l’ingiustizia non è connaturata all’essere umano, e c’è un giudizio storico, che è anche umano, che condanna inesorabilmente i regimi che si sono macchiati di crimini infami.
Questo forse è il punto più difficile da spiegare ai più giovani, così poco avvezzi all’indignazione, allo sdegno; la biografia di Lucho può essere davvero un buon inizio per guardare al mondo, e alla sua storia, con maggiore chiarezza.
Consiglio caldamente la lettura a ragazze e ragazzi, che magari sono cresciuti insieme alla ‘Gabbianella’, dai dodici anni in poi.

Eleonora

“Storia di Luis Sepúlveda e del suo gatto Zorba”, I. Carmignani, Salani 2012






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