ULLALLÀ, I BUKOWSKI!
La straordinaria estate della famiglia
Bukowski, Will Gmehling
(trad. Angela Ricci)
La nuova Frontiera Junior 2021
NARRATIVA PER GRANDI (dagli 11 anni)
"Io e Katinka non abbiamo perso
tempo e ci siamo messi a nuotare fino al bordo della vasca, dove nel
frattempo il bambino era finito sott'acqua. Si vedevano soltanto i
capelli. Mi sono immerso anch'io l'ho preso per le braccia e l'ho
riportato a galla. È stato abbastanza facile. La testa del bambino è
spuntata di nuovo fuori dall'acqua, ma lui era immobile e per una
attimo abbiamo avuto paura che fosse morto. Poi però ha cominciato a
piangere ed è diventato tutto rosso."
Tutto
comincia qui: mentre i fratelli Bukowski stanno trascorrendo la loro
giornata nella piscina coperta con l'intento di insegnare a nuotare
al più piccolo dei tre, Robbie, assistono alla caduta accidentale in
acqua di un altro bambinetto. Come premio per il pronto intervento di
salvataggio viene loro regalata una tessera gratuita che dà loro
accesso per tutto il periodo estivo alla piscina scoperta.
A
parte la bellezza e la felicità di ricevere un premio, per la
famiglia dei tre Bukowski che non naviga nell'oro e che di vacanze
non se ne può permettere, quella tessera significa moltissimo:
un'estate diversa per i tre ragazzini e anche per mamma e papà e,
forse, anche per lo zio d'America, Carl.
E così
sarà. Ogni giorno - con la pioggia o con il sole - i tre fratelli
passano le loro vacanze estive in quella piscina. E una volta liberi
dai loro lavori, arrivano anche i grandi.
Gli
asciugamani, un pugnetto di monete per un po' di patatine o un
gelato, il pranzo portato da casa e tutto il tempo da passare sul
prato in silenzio a guardare le nuvole o chiacchierando, magari anche
in francese, per fare nuove amicizie e magari anche innamorarsi,
oppure nuotando o cercando il coraggio di fare il ripidissimo scivolo
o tuffarsi nel vuoto per fare colpo su qualcuno.
I tre
fratelli Bukowski, Robbie di sette anni, Katinka di otto e Alf, voce
narrante, di dieci, si prefiggono una serie di obiettivi da
raggiungere a stagione conclusa: imparare a nuotare, fare 20 vasche
di seguito a stile, tuffarsi dal trampolino dei dieci metri. Ma
soprattutto, entrare di soppiatto, e fare un bel bagno notturno in
barba al burbero guardiano.
Ci riusciranno?
Il
titolo originale del libro, che peraltro ha vinto niente meno che lo Jugendliteraturpreis, suona un po' diverso, si parla di piscina
scoperta, di estate e di cielo, ma non c'è cenno a qualcosa di
'straordinario'.
E su
questa necessità di voler sottolineare il carattere di eccezionalità
che ha l'estate dei Bukowski si possono fare due riflessioni.
La
prima riguarda il binomio perfetto, almeno nell'immaginario di molti,
del tempo di vacanza estiva con il concetto di 'fuori dalle
consuetudini'. Chiunque spera sempre di associare alla propria
vacanza, ovvero letteralmente a quel periodo vuoto, 'vacante' da
impegni, la sensazione di eccezionalità. E sebbene gli adulti
imparino presto che tale binomio non sempre è realizzabile, al
contrario i ragazzini non ne dubitano mai. Neanche per un secondo.
Per loro è del tutto naturale che la vacanza sia portatrice di
eventi straordinari. E non è una illusione. Per loro è veramente
così ed è del tutto marginale dove la vacanza abbia luogo, perché
la vacanza per un bambino è di fatto uno stato dello spirito. E
anche i tre Bukowski non fanno eccezione.
La
seconda riflessione è derivante dalla prima e ha a che fare con la
scrittura di questo racconto. Dato per assodato il fatto che per i
ragazzini nello stato di vacanza si è in una condizione
straordinaria, qui Gmehling dimostra - attraverso una scrittura
pacata e al limite della pedanteria - come, pur raccontando la
quotidianità (fatta eccezione per la fuga notturna) di una famiglia
normale e di un'estate passata nella piscina scoperta del quartiere,
si possa costruire 'qualcosa' di indimenticabile.
Va
detto comunque che se la loro estate in piscina diventa
indimenticabile per loro come per noi, altrettanto si può dire per
il bell'incontro con i tre fratelli. Diversissimi tra loro, anche se
legatissimi, i piccoli Bukowski hanno un loro personalissimo modo di
stare nel mondo: Robbie, il mio preferito, è un sognatore piuttosto
silenzioso che sa vedere sempre cosa ci sia al di là dell'apparenza.
Grandi capacità empatiche e visionarie. Katinka, al contrario, è
tutta proiettata verso la costruzione dell'immagine di sé, essere in
tutto e per tutto come una modella francese: ullallà. Alf è il più
confuso dei tre ed è lì che arranca con qualche successo nelle sue
prime relazioni sociali. Sullo sfondo, gli adulti. Se da un lato va
riconosciuto a Gmehling di aver saputo dare corpo a una bella
famiglia, con i Bukowski, al contrario sembra meno convincente
la costruzione dei personaggi di secondo piano, dal bagnino burbero,
al calciatore fanatico. Rassicurante sapere che il loro effimero
passaggio non lascerà traccia nel secondo libro che, si spera,
arrivi prima o poi anche lui da queste parti.
Carla
Nessun commento:
Posta un commento