LA SPERANZA E I SUOI PANINI PER IL VIAGGIO
Ci conosciamo? Sentimenti,
emozioni e altre creature,
Tina Oziewicz, Alexandra Zając
(trad. Valentina Parisi)
Terre
di mezzo 2021
ILLUSTRATI
PER PICCOLI (dai 5 anni)
La
curiosità si arrampica più in alto che può, in cima a un albero,
su un tetto o su un camino. [...] L'ansia è un giocoliere. [...] La
pazienza ha un bel giardino.[...]
La compassione raccoglie lumache dal marciapiede.
Il
terrore si nasconde in un posto davvero introvabile: una lattina
arrugginita che è abbandonata in un angolo buio, sotto l'armadio e
da una fessura sbircia fuori il mondo. E la paura? Lei si mimetizza
con la carta da parati per non essere vista. Mentre il coraggio se ne
sta spaparanzato in una radura in mezzo alla foresta. La gratitudine
fa un maglione e la serenità fa le coccole a un cane, mentre la
rabbia, al contrario, esplode.
Si
tratta di un catalogo di 31 tra sentimenti, emozioni e altre
creature. Potenzialmente un libro pericolosissimo, in particolare per
tutti i 'segugi' sempre in cerca di libri assertivi sull'argomento.
Il
primo pericolo si annida nella circostanza che il libro dichiara, nel
suo sottotitolo italiano, di cosa tratterà all'interno. In qualche
modo questo sottotitolo per un'insegnante-segugio ha la medesima
funzione dell'indumento con l'odore della persona scomparsa per il
tartufo di un cane poliziotto. Questa pericolosità si stempera in
quel 'altre creature' misteriose che potrebbero mandare fuori pista
l'insegnante-segugio. Meno male.
Il
secondo grande pericolo continua ad annidarsi nel medesimo
sottotitolo italiano, ovvero nel mettere insieme sentimenti ed
emozioni. Questo perché sarebbe bene che almeno l'insegnante-segugio
avesse consapevolezza della loro differenza.Non
si chiede a un bambino di saper distinguere tra le tre categorie, ma
potrebbe succedere che sia lui a interrogare l'adulto in tal senso. E
a quel punto l'insegnante-segugio, sperando ne abbia le competenze,
dovrebbe poter essere in grado di rispondere. Le emozioni sono
qualcosa che ha a che fare con la chimica corporea e sono in linea di
massima di rapido passaggio e tutto sommato insopprimibili. Per
governarle, ovvero addomesticarle, gestirle arrivano per l'appunto i
sentimenti. Che hanno a che fare molto poco con la chimica, mentre
moltissimo con l'elaborazione mentale, l'educazione e finanche la
cultura. Sarebbe utile che l'insegnante-segugio sapesse distinguere
tra attrazione e amore, tra gioia e felicità. Questo perché uno dei
suoi compiti dovrebbe proprio essere quello di educare (si badi bene
non insegnare) ai sentimenti. Sulle emozioni, invece, non c'è molto
da fare, a parte registrarle.
Superati
i due pericoli del sottotitolo, c'è da augurarsi che
l'insegnante-segugio si faccia solleticare dal titolo in sé, che è
una bella domanda, che rimane aperta, apertissima fino alla fine.
Evviva le domande.
A
questo punto non resta che aprire il libro e scoprire i 31 soggetti
messi a catalogo.
Nella
sequenza sono mischiati. E questo è un primo pregio. Ovvero si passa
dall'emozione che salta sul trampolino, al sentimento che lavora ai
ferri. Per poi approdare nella strana creatura che con il vento nei
capelli chiude gli occhi di fronte a un trivio...
L'altro
valore di cui il libro è portatore sta nella scelta degli esempi
illustrativi.
Alcuni
esempi sono molto felici ed è anche molto interessante la loro
modulazione di intensità. Il terrore sta chiuso in una lattina
arrugginita, in un angolo buio sotto l'armadio. Accidenti, funziona.
E lo fa con immediatezza: la forza del terrore è subito palpabile in
tutta la sua esasperazione - quella ruggine, quel buio, quell'angolo
- soprattutto se messa a confronto con la paura che, con molta più
pacatezza, si mimetizza tra i fiori della carta da parati. Mentre
dell'ansia si percepisce all'istante la sensazione di niente terra
sotto i piedi. E in quegli occhi stralunati.
In
più di un caso quindi si possono quasi percepire nella loro fisicità
le diverse emozioni e le loro declinazioni corporee (in cui tutti
possono riconoscersi): la vergogna con le mani sugli occhi.
In
altri casi, il fatto di essere emozione o sentimento abusati
nell'editoria per l'infanzia non ha giovato: per intenderci la
rappresentazione della rabbia o della felicità non spostano un
granché.
Di
nuovo nella sfera dei sentimenti e delle altre creature ci sono gli
esempi più interessanti, per originalità di relazione tra testo e
immagine, per originalità nell'esemplificazione e nelle posture: la
compassione accucciata con le sue lumachine di strada, l'ospitalità
che spignatta tra le pentole, la nostalgia di spalle con la sua
sciarpa, la solitudine, persa in un mare di sabbia. Quasi
impercettibile allo sguardo. Ecco è forse questa la chiave. Mimare le emozioni. In tal modo lo spettro delle mille sfumature si allarga e ognuno potrà decidere di riconoscersi, senza 'farsi male'.
Fortunatamente,
così come è stato concepito, c'è la speranza (con i suoi panini) che
l'insegnante-segugio lo riappoggi sullo scaffale per lasciarlo a chi
ai libri non chiede certezze.
Carla
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