RICKY BLOOM
Uno dei maggiori pericoli, quando ci si
basa su storie vere, è quello di costruire una trama con una
debordante finalità didascalica, direttamente o indirettamente volta
a sottolineare ‘la morale della favola’.
Karol Ruth Silverstein raddoppia il
rischio parlando della propria esperienza personale, l’essersi
ammalata in adolescenza di artrite reumatoide.
Più e più volte abbiamo incontrato,
nella letteratura per ragazzi, personaggi con difetti, limitazioni,
traumi o caratteristiche tali da indurre la solitudine e
l’isolamento. Primo fra tutti Wonder, ma anche Fish boy, Melody e
così continuando; spesso l’intento dell’autore o dell’autrice
è dare dignità e visibilità al sogno dell’emancipazione dai
propri limiti.
Bene, in ‘Le parole di Erica Bloom’,
pubblicato da Edt Giralangolo, questo non avviene e sono
infinitamente grata all’autrice per la sobrietà e l’equilibrio
con cui tratta una situazione, rara sì, ma estremamente invalidante.
La protagonista, Erica detta Ricky, si
trova ad affrontare contemporaneamente la nuova condizione di malata
e la separazione dei genitori. Vive nella ‘tana da scapolo’ del
padre, dormendo su uno scomodissimo divano letto. Va in una nuova
scuola dove è costretta a ripetere l’ultimo anno delle medie. Ma
quando la conosciamo, in realtà sta marinando la scuola; da un mese
sta a casa di nascosto, rannicchiata sullo scomodo divano, trovando
sollievo in lunghi bagni caldi. La sua vita, dopo l’esplosione
della malattia, è punteggiata dal dolore che ogni singola
articolazione provoca muovendosi.
Ricky viene inevitabilmente scoperta,
riportata nell’orrida scuola, dove si sente sbeffeggiata dai suoi
compagni e non compresa dagli insegnanti. Per non perdere l’anno,
dovrà recuperare tutto il tempo perso e nel farlo scoprirà che non
tutti gli insegnanti sono ottusi, che non tutte le ragazze sono
Barbie, sadicamente belle, che fra i ragazzi c’è qualcuno che la
può capire.
Il racconto descrive con realismo il
travaglio di una ragazzina che nel giro di poco tempo si trova
catapultata in un’altra vita: la difficoltà a muoversi, la
dipendenza da cure lunghissime e frustranti, la certezza che da
quella malattia non si guarisce. La prima reazione, molto umana, è
la vergogna: vergogna di essere lenta, goffa, di poter fare tanti
movimenti prima naturali. La vergogna è la porta che consente ai
bulli, e alle bulle, di esercitare il loro potere di interdizione, di
esclusione. Dunque, vergogna e solitudine. La seconda reazione è la
rabbia, che fa esplodere Ricky in un florilegio di parolacce, che
sopra ogni cosa esprimono il suo rifiuto di contatto con il mondo.
Riappropriarsi delle parole, del loro
senso e del loro valore; comprendere la violenza del silenzio fa
parte di un percorso tracciato dal suo insegnante di riferimento, che
con i suoi strumenti le consente di trovare le parole adatte per
raccontare la sua situazione e i suoi sentimenti.
Come sempre, nel finale c’è forse un
eccesso di ottimismo, necessaria compensazione di una situazione di
per sé molto frustrante; ma quello che ho apprezzato di più di
questo romanzo è l’ironia, il senso della misura, la capacità di
declinare il dramma in commedia, esplorando con grande sensibilità
la presa di coscienza di questa ragazzina.
Karol Ruth Silverstein ha una penna
felice, la lettura scorre via veloce senza eccessi di enfasi, ma al
contrario con meritevole leggerezza, fornendoci un realistico
ritratto del mondo giovanile. Sono convinta che tante ragazze e
ragazzi leggerebbero con piacere questo romanzo, che racconta la loro
vita senza compiacimenti. Ma non so quante mamme e zie regalerebbero
una storia così, con un argomento così difficile e con un
linguaggio colorito, in cui il turpiloquio non è un’inutile
volgarità, ma l’espressione di uno stato d’animo, di una
effettiva impotenza di fronte ad un cambiamento così radicale.
Per questo, consiglio caldamente la
lettura a ragazze e ragazzi dai quattordici anni in poi e la
consiglio anche a quegli adulti che vogliano capire un po’ di più
il mondo degli/delle adolescenti.
Eleonora
“Le parole di Erica Bloom”, K.R.
Silverstein, Edt Giralangolo 2021
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