OLLE, IL CANE PENSOSO
Un piccolo capolavoro dalla penna
felice di Guus Kuijer, con le illustrazioni di Thé Tjong-Khing, ci
viene ora proposto da Camelozampa, a più di trent’anni dalla sua
pubblicazione originale.
È la storia di Olle, straordinario
compagno di vita per ben tredici anni. Olle è un cane, anzi il cane
dello scrittore, che lo introduce, suo malgrado, nel mondo del
linguaggio animale.
L’inizio di questa breve storia è di
una normalità solo apparente: Olle da cucciolo non è bravo a
rispondere ai comandi, ma se ci si ragiona un po’ alla fine si
comporta degnamente. L’autore, che in quel momento ha quasi
cinquant’anni, non vuole credere alla moglie quando lei afferma di
aver sentito il cane pronunciare alcune parole: stiamo scherzando, un
cane che parla, ma bastano poche righe per ribaltare lo scetticismo
in serena accettazione.
E così il nostro protagonista, lo
scrittore stesso, ci racconta di come ha cominciato a scambiare
piacevoli conversazioni con Olle, ma anche con l’imponente compagna
che si aggiunge alla famiglia e con le oche Flip e Flap.
Il mondo animale è tutto un
chiacchiericcio, uno scambio continuo di affermazioni, saluti,
insulti, che gli umani distratti non riescono a cogliere.
Scopriamo così che Olle è convinto
che la sua paperella di gomma sia viva, che ama riflettere sulle
sorti del mondo, ama in modo particolare la sua casa dei sogni,
ovvero la tana che ha accuratamente scavato in giardino e in cui si
rifugia per meditare.
Ama anche la sua compagna Dien, ma non
sa, e non imparerà mai, a far nascere dei cuccioli; il loro legame
resterà un caldo amore romantico; ma Olle è anche affezionato alla
coppia di oche selvatiche Flip e Flap, con cui ha, nel momento della
cova, qualche incomprensione, che sfocia in rumorosi battibecchi.
Una volta entrati nel mondo di Olle non
si può far altro che seguirlo nelle sue avventure, nelle sue
riflessioni, nella straordinaria capacità di valutare gli estranei,
capacità ben sfruttata dai suoi amici umani.
Molti sono gli episodi esilaranti, come
quello del panettiere, attaccato, con molta delicatezza, alle
caviglie nella speranza di fargli cadere il cestino pieno di pane
fragrante.
Tutta la vita di Olle scorre in queste
pagine, descritta da Kuijer con la sua proverbiale leggerezza, capace
di rendere così intimamente umani momenti allegri e momenti tristi.
A fianco di Madelief o di Polleke, straordinari personaggi usciti
dalla sua penna, abbiamo questo saggio cane, intento a vivere
intensamente la sua vita.
‘Il vento è un libro avvincente.
Olle guarda in lontananza, ma non vede niente. Tutto ciò che
succede, succede nella sua testa. È seduto ritto, il naso all’insù
per non perdersi una sola riga del vento.’ Chi ha vissuto con i
cani sa quanto siano vere queste parole.
Se dunque la breve storia di Olle
centra temi importanti con l’efficacia di sempre, altrettanto
interessante è il linguaggio che adotta l’autore, un linguaggio
che mescola sapientemente pensiero razionale e pensiero magico,
rendendo plausibile e ‘vero’ anche quello che la razionalità
nega.
Questa capacità di parlare ad altezza
bambino, o ragazzo, gli consente di affrontare pensieri, sogni,
desideri che altrimenti non avrebbero voce.
Un cane sa parlare? Certamente sì,
nell’universo infantile, ma anche per quegli adulti che non hanno
dimenticato la propria infanzia e che ne hanno coltivato la memoria.
Ma direi di più, questa capacità di comprendere anche quello che
non è detto a parole, o con parole inconsuete, consente di conoscere
aspetti della realtà non meno importanti.
Per tutti questi motivi e per il
bellissimo ritratto di un cane pensoso, consiglio caldamente la
lettura a bambine e bambini dagli otto anni in poi, tacendo alle
mamme e alle nonne il breve accenno alla riproduzione canina. Spero
non me ne vorranno.
Eleonora
“Olle”, G. Kuijer, ill. di Thé
Tiong-Khing, Camelozampa 2021
Nessun commento:
Posta un commento