mercoledì 15 settembre 2021

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)

OROLOGI E AUTOMI


Un nuovo interessante recupero di un testo non più reperibile: si tratta di un Pullman d’annata, con ‘L’orologio meccanico’, ‘The clockwork’, scritto nel lontano 1996, con una prima traduzione italiana del 2003, a opera di Mondadori, che ora Salani ripropone con la stessa traduzione di Maria Bastanzetti.
Il maestro del fantasy gioca qui con una storia che oscilla fra l’horror e la fiaba, che, per altro, hanno non pochi punti in comune.
La storia è suddivisa in tre parti: la prima e la terza descrivono l’azione, la seconda incastona nel racconto il significativo antefatto, che motiva lo svolgimento tragico degli eventi e costituisce la base per lo scioglimento del dramma nel lieto fine.
Se questo già costituisce una particolarità, perché costringe il lettore o lettrice a trovarsi da solo le risposte alle domande che sicuramente nascono nella prima parte, Pullman aggiunge, quasi pagina per pagina, dei riquadri in cui spiega, approfondisce, analizza dei passaggi contenuti nel testo, un continuo dentro e fuori dal racconto che chiarisce al lettore che stiamo leggendo una storia particolare.
Il cuore, bisogna dirlo, di questo mirabile racconto lungo è rappresentato dalla meccanica: la meccanica degli orologi, la meccanica degli automi, la meccanica del racconto.
Orologi e automi meccanici, espressione del meccanicismo sei-settecentesco, funzionano alla meraviglia grazie al movimento di leve, di molle e di ruote incastrate l’una nell’altra. Una volta avviato il meccanismo, esso procede autonomamente, esattamente come un racconto, in cui, date le premesse, lo svolgimento non può che procedere verso il necessario finale.
Ed è quello che succede qui: siamo in un villaggio, alla vigilia dell’esordio dell’apprendista orologiaio, che dovrà aggiungere una nuova figura meccanica alla serie già presente nella torre dell’orologio. Siamo nella taverna, il giovane apprendista, Karl, è disperato perché non ha ancora creato il suo automa; nella locanda arriva anche Fritz, che ogni sera regala una storia al proprio uditorio. Quella di questa sera però è talmente inquietante che Fritz non riesce a trovare un finale adeguato. La storia parla del principe Otto e del suo figlioletto Florian: in pieno inverno la carrozza che li trasportava irrompe nel palazzo nobiliare. Purtroppo il principe era deceduto, ma nonostante questo aveva continuato a spronare i cavalli; il piccolo Florian, invece, sembrava sano e salvo. Lo stupore per questo evento non può che accrescersi quando il medico di corte scopre che nel petto del principe Otto batteva un cuore meccanico. Il medico, incuriosito dallo stupefacente cuore meccanico, pensa di consultare il dottor Kalmenius, esperto costruttore di automi. E proprio mentre Fritz è a questo punto della storia, ecco arrivare nella locanda proprio lui, il misterioso Kalmenius. Tutti fuggono dalla locanda, salvo Karl, troppo preso dalla sua disperazione.
Kalmenius propone a Karl di fornirgli l’automa perfetto per il giorno dopo, un piccolo cavaliere con una spada affilatissima. La macchina perfetta, al suono di una certa parola, diventa un assassino feroce, che solo una melodia infantile può fermare.
Scendere a patti con il dottor Kalmenius assomiglia molto a un patto col diavolo, ma è una proposta troppo allettante per il giovane Karl perché lui riesca a rifiutare.
C’è dunque un antefatto e un successivo svolgimento da queste premesse: inevitabilmente un personaggio verrà punito in punta di lama, per la sua avidità e spregiudicatezza; le creature pure di cuore, e qui c’è anche un riferimento letterale, avranno il sopravvento.
La narrazione dunque, segue il suo inesorabile destino: le azioni di un personaggio non possono che decretarne il destino, che sia tragico o felice. L’arco narrativo di ciascun personaggio procede con la precisione di un orologio e il lettore o la lettrice non possono che constatarne l’inevitabilità.
Pullman costruisce una piccola storia perfetta, densissima di riferimenti filosofici e stilistici, invita il lettore e la lettrice a seguirlo in un giro di giostra in cui i personaggi entrano ed escono, recitando la loro parte alla perfezione.
Lettura impegnativa, consigliata caldamente, per ragazze e ragazzi, dagli undici anni in poi, che sappiano leggere fra le righe e cogliere tutta la ricchezza di una storia gotica per niente rassicurante.

Eleonora

"L'orologio meccanico", P. Pullman, Salani 2021



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