lunedì 6 dicembre 2021

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

L'IMPORTANZA DI CHIAMARSI JON 

Viaggio su Marte, Jon Agee (trad. Alessandro Zontini) 
Il Castoro 2021 


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni) 

"Tutti dicono che sono matto. Nessuno crede che ci sia vita su Marte. Ma io sì. E sono sicuro che la troverò. Finora Marte è proprio spettrale. Più di quanto immaginassi. Inizio a chiedermi se... qualcosa potrebbe davvero vivere qui?" 

Il piccolo astronauta si aggira tra i crateri e le distese pietrose e scabre della superficie del pianeta. In mano ha anche una piccola scatola che contiene una tortina al cioccolato come regalo e dimostrazione di amicizia nei confronti di un eventuale incontro ravvicinato del terzo tipo, con un marziano. 
Effettivamente quello che lui vede davanti a sé sono chilometri di niente e non c'è traccia apparente di vita. Il piccolo astronauta lascia giù la tortina ormai deciso a tornarsene indietro. 


Forse dipende dalla sfiducia che si fa strada nella sua testa, o forse dal freddo e dal buio che rendono Marte inospitale ai suoi occhi, ma il piccolo astronauta non si accorge di essere pedinato da una creatura gigante che, perplessa e silenziosa, lo segue come un'ombra. Per tutto questo suo lungo girovagare che lo porta lontano dalla sua navicella, ci sono sempre due occhi che non lo perdono mai di vista. Certo non è confortante, pensa, perdersi su un pianeta dove non c'è traccia di vita. E mentre lo pensa la creatura gli si avvicina ancora e ancora. 
E quando lui è convinto di essersi perso, ecco che il suo sguardo incrocia qualcosa di inaspettato: non la creatura dalle orecchie puntute che è ormai a un passo da lui, ma un fiore giallo che fa capolino da una roccia marziana. 
Sul pianeta dunque c'è vita! Ora la sua missione è compiuta e anche la tortina dimenticata è di nuovo davanti ai suoi piedi. Che strano. Non resta altro da fare che ritrovare l'astronave e tornare sulla terra per comunicare la grande scoperta scientifica. Sulla cima di un montagna, che proprio di pietra non è, la visuale si rivela perfetta per ritrovare anche il razzo... 

Vedere. La letteratura illustrata, come anche altri ambiti dell'arte, fa della vista uno dei suoi perni intorno a cui ruotare. Qui l'atto del vedere si moltiplica e gioca con il suo contrario. Nel senso che tutto si muove e prende senso intorno al doppio gioco del non vedere da parte del protagonista, e contemporaneamente del vedere da parte del lettore. 
Per le prime due pagine il testo e le immagini coincidono alla perfezione: ciò che è detto ha un suo preciso corrispettivo in ciò che riempie la doppia pagina. Il razzo parcheggiato tra i crateri, il piccolo astronauta che con il suo pacchetto si avvia in esplorazione, attraverso un luogo che innegabilmente è disabitato.


Ma dalla tavola successiva tutto cambia e comincia il gioco: se seguiamo le impronte che la scia dietro di sé, sappiamo che il piccolo ha attraversato la pagina da poco ed è uscito dalla nostra visuale, andando verso destra. Al contrario, quasi al centro, che sbuca da uno dei tanti crateri, ci sono due orecchie a punta e due occhi tondi che guardano proprio nella direzione dell'astronauta in cammino. 
Ora il lettore vede una cosa che il protagonista ignora: e parte il contrappunto e quindi il divertimento. 
Per tutto il tempo alle spalle dell'astronauta si muove anche la grande creatura rosa che, nelle sue espressioni, è il ritratto preciso del piccolino che pedina. 
Anche più di dieci volte più alto, con quattro zampe, ossia due gambe e due braccia con mani e piedi giganti, un corpo un po' a pera e dotato di una coda robusta e a punta come le orecchie, la creatura non solo segue l'esploratore ma gli si avvicina fino quasi a sovrastarlo e, naturalmente, solo il lettore ne percepisce a ogni giro di pagina la mole sempre maggiore. E anche il divertimento cresce con lui. 


Abilissimo Jon Agee spezza - in apparenza - il meccanismo perfetto del vedere e non vedere - nel momento in cui, come se avesse una telecamera in mano, chiude su un primo piano del protagonista per escludere tutto il resto, mentre il testo sottostante è un concentrato di ambiguità: Aspetta un attimo. Cos'è quello? 
Per un attimo, prima di girare la pagina, il lettore resta sospeso nel dubbio: che cosa ha notato? Ha finalmente visto anche lui la creatura marziana dalle orecchie a punta? 
Da un colpo di teatro all'altro: il piccoletto continua a ignorare il marziano, ma in compenso vede un tulipano giallo cresciuto inspiegabilmente su una roccia. Nel frattempo, l'attenzione del lettore si sposta su questo evento che ha del meraviglioso, come pure stupefacente è il ritrovamento della scatola che contiene (!) la tortina al cioccolato. Poi il gioco ricomincia imperterrito, ma con una sottigliezza in più, generata dalle enormi proporzioni della creatura che, per mimetizzarsi, per rendersi invisibile, per essere collaborativa con il piccolo protagonista - non lo si può sapere - diventa la montagna su cui lui si arrampica per cercare la sua astronave. 


Sono molte le buone cose che fa Jon Agee in questo libro: a parte la bellezza del disegno, con quella linea spessa che già conosciamo, che non smentisce mai la chiarezza delle forme, qui potenziata da un uso dei colori molto ponderato, a partire da quel nero cupo che fa da sfondo per il buio dell'universo. 
E per chiudere, come in tutti i suoi libri, Jon Agee , dà al finale la potenza inaspettata che lascia il protagonista interdetto e il lettore a ridere di gusto! 
Ha più che altro il valore di una coincidenza, ma come tale non può lasciare indifferenti: Jon Agee e Jon Klassen hanno un modo di concepire i loro albi illustrati che li tiene insieme. 
Dal punto di vista del disegno prediligono entrambi le atmosfere poco movimentate, dove le forme ridotte all'essenziale hanno il compito di creare un preciso 'rumore di fondo' e di essere immediatamente comprensibili e comunicative; hanno una predilezione per colori 'tranquilli'; condividono una passione per il valore simbolico del rosso e per i tulipani.


Adorano il contrappunto, ossia giocare con i propri lettori facendo loro vedere una cosa e dichiarandone tutt'altra; sono dei sapienti utilizzatori dei giri di pagina; sono bravissimi a tenere su una storia intera quasi solo sui dialoghi, o monologhi rivolti a chi legge.
Chissà che tutto questo non dipenda dall'importanza di chiamarsi... Jon. 

Carla

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