mercoledì 23 marzo 2022

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)

JULIA E LO SQUALO
 

Unst, Shetland, Scozia. Si tratta di un’isoletta a nord della Scozia, nell’arcipelago delle Shetland, ed è il luogo in cui è ambientata questa storia: ‘Julia e lo squalo’, firmata insieme da Kiran Millwood Hargrave, per il testo, e da Tom de Freston per le illustrazioni, pubblicato da Mondadori.
In questo luogo sperduto la famiglia di Julia, gattina compresa, dovrà vivere nei mesi estivi: il papà deve programmare la gestione automatica del faro dell’isola, la mamma, biologa marina, è lì per dare la caccia, scientificamente parlando, ad uno squalo particolarmente longevo, lo squalo della Groenlandia. Il Somniosus microcephalus, nome scientifico, è il vertebrato più longevo di tutti, arrivando a vivere più di cinquecento anni.
La ricerca di Maura, la mamma di Julia, non è dettata solo dal fuoco della conoscenza, ma anche dal desiderio di trovare, nello studio di questi animali, la ricetta per guarire gravi malattie umane, quali la demenza precoce, malattia che è stata la causa della morte della nonna di Julia.
Sembrerebbe tutto perfetto, se non fosse che l’Università per cui lavora Maura non intende finanziare questa ricerca. Julia dunque, che ci racconta la vicenda dal suo punto di vista, di quasi undicenne, assiste ai tentativi della mamma di mandare avanti la sua ricerca in ogni modo: prima assolda il capitano Bjorn, che si presta per un certo tempo ad accompagnarla gratuitamente con la sua barca nelle esplorazioni; poi rimettendo in sesto una piccola imbarcazione, battezzata ‘Julia e lo squalo’, per continuare le ricerche da sola.
 
 
La vita di Julia, nel frattempo, si è arricchita dell’amicizia di Kin, un ragazzino di origini indiane che ama osservare le stelle. Per fotografare una pioggia di stelle cadenti, Julia cancella alcune foto nella vecchia macchina fotografica della mamma. Ed è un grave errore. Quelle foto contenevano le immagini di un immenso stormo di storni, si proprio quelli che anche noi osserviamo in inverno nei cieli di Roma e che hanno ispirato alcuni studi del fisico Giorgio Parisi. Ma non è la qualità artistica di quelle foto, né il valore scientifico ad essere importanti per la mamma di Julia, quanto il significato sentimentale. Il mormorio degli storni (murmuration in inglese) si riferisce al suono prodotto dal fremito delle ali quando gli storni si posano sui rami. E lo fanno tutti insieme. E in quel momento per Maura coglierlo ha avuto un grande valore simbolico.
Questo episodio, così come l’ennesimo rifiuto di finanziamento, fanno sprofondare la mamma di Julia nella disperazione. Così, una notte, Julia viene svegliata dal papà e portata a casa di Gin, un abitante del villaggio; la mamma è in ospedale, ha tentato il suicidio.
 

Julia è disperata e per salvare la mamma, ridarle la speranza, parte per un’impresa disperata, prende la barca e si inoltra in mare aperto.
Come vedete, ‘Julia e lo squalo’ è a tutti gli effetti un romanzo d’avventura, che tiene il lettore e la lettrice col fiato sospeso fino alla fine. Ma è anche molto altro: racconta la malattia mentale, che certo non è fra gli argomenti preferiti nei libri per ragazzi, in particolare la sindrome bipolare, di cui è affetta la mamma di Julia. E racconta anche molto bene la passione per la scienza, i numeri e le parole che si mettono in fila per spiegare il mondo: il padre incarna la razionalità dei numeri, il sistema binario che traduce la realtà in sequenze di 0 e 1; la mamma che vuole comprendere il segreto della longevità dello squalo per salvare tante persone da una malattia incurabile.
Julia sta in mezzo, vorrebbe essere come la mamma e se ne sente respinta, è impulsiva come i bambini e le bambine sanno essere, generosa e maldestra con il suo nuovo amico Kin.
Le immagini dell’artista Tom de Freston accompagnano tutto il romanzo, a partire dalla copertina, dando vita soprattutto all’immaginario di Julia. Il mare, lo squalo, gli storni si prendono ampi spazi, colorati di bianco, di nero, di giallo.
‘Julia e lo squalo’ ha vinto il Waterstones children’s book prize lo scorso anno ed è un romanzo interessante, coinvolgente, denso, che credo piacerà molto a ragazze e ragazzi avventurosi, ma anche riflessivi, a partire dai dodici anni.
 
Eleonora
 
“Julia e lo squalo”, K. Millwood Hargrave e T. de Freston, Mondadori 2022

 

 

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