LA TOMBA DI TUTANKHAMUN
Più volte mi è capitato di sottolineare quanto sia scarsa la produzione editoriale nell’ambito della divulgazione storica, orientata quasi esclusivamente alla storia antica, pensata, quindi, solo come supporto ai programmi scolastici, in larga parte delle scuole elementari.
Finalmente una proposta almeno in parte diversa: il direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco, firma per i tipi della De Agostini ‘Tutankhamun. La scoperta del giovane faraone’, dedicato in larga parte alla scoperta della sua tomba.
Il libro è diviso in tre parti: ‘Chi, cosa, dove e quando’, che racconta la ricostruzione storica dell’epoca in cui visse il giovane faraone; ‘Come’, dedicata alla spiegazione dei metodi di indagine archeologica, alla storia della scoperta della tomba e ai problemi di conservazione dei reperti; infine ‘Perché’, concentrata sul senso dell’indagine storico archeologica e del suo valore in relazione soprattutto agli oggetti ritrovati nella tomba.
Si tratta, quindi, di una trattazione con uno schema razionale molto evidente, che non concede molto al senso del mistero e alle leggende, ma restituisce tutto intero il fascino della ricerca archeologica, il senso profondo del ricostruire con metodo scientifico le tracce del nostro passato.
Evidentemente rivolto a un pubblico di ragazze e ragazzi di almeno dieci anni, punta al fascino indiscutibile di una storia , quella del ritrovamento della tomba di Tutankhamun da parte di Carter, che ancora è sentito. Mi sembra notevole lo sforzo di trasformare il desiderio di mistero, quello per esempio legato alla leggenda della presunta maledizione, in desiderio di conoscenza, reso attuabile attraverso l’uso di metodologie d’indagine rigorose. Troppo spesso, infatti, si pensa di veicolare contenuti storici o scientifici con l’introduzione fittizia di elementi narrativi che poco hanno a che fare con ciò che sappiamo.
Il libro, che riesce a essere appassionante anche per un lettore smaliziato, è interessante anche perché si rivolge ad un pubblico di un’età, quella che corrisponde grosso modo alla scuola media, spesso trascurata: la divulgazione per questa fascia d’età è essenzialmente scientifica, mentre quella di tipo storico si riduce a pochi titoli, spesso riduzioni ad hoc di testi per adulti.
Le immagini presenti, opera di Alessandro Ventrella, hanno il classico ruolo dell’esplicazione, ovvero rendono il testo più comprensibile attraverso la rappresentazione grafica. Così, nella descrizione della tomba, i disegni rendono più chiara la disposizione degli oggetti e la struttura dei sarcofagi in cui era conservata la mummia.
Il linguaggio utilizzato è molto chiaro, ma è molto utile il glossario alla fine del libro.
Per questi motivi, mi auguro che altri esperimenti seguano questo e consiglio la lettura a ragazze e ragazzi appassionati di storia e di archeologia, a partire dai dieci anni.
Eleonora
“Tutankhamun. La scoperta del giovane faraone”, De Agostini 2022
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