Bimbo birbone e la sua mamma, Barbro Lindgren, Eva Eriksson
(trad. Laura Cangemi)
Iperborea 2022
ILLUSTRATI PER PER PICCOLI (dai 4 anni)
"Col bimbo le toccava giocare a nascondino
e mai che alla mattina lui fosse nel lettino.
Fin dentro all'orologio o in cima a chissà cosa
doveva la sua mamma cercarlo tutta ansiosa!
In una notte calma, quel bimbo temerario
si arrampicò in silenzio fin sopra il lampadario..."
Che non sia un bambino tranquillo lo si intuisce subito. Il fatto è che a lui vengono ogni tanto delle idee pazze: un tuffo a testa prima nella schiuma nell'acquaio; o ancora sparire dentro il water giù di sotto per poi riemergere in men che non si dica; oppure arrostire salsicce di maiale e arrivare a un cincino dal dar fuoco alla casetta. Addirittura un giorno sparire per delle ore per poi tornare a casa e "veder con i suoi occhi il bene che le mamme vogliono ai marmocchi".
Il loro gioco è tutto lì: scappare per poi farsi ritrovare (magari bagnato fradicio fin sulla testa). Combinarne di ogni per misurare i propri confini, e nello stesso tempo per misurare quanto sicuro sia l'affetto di una mamma.
Il libro oscilla con andamento regolare: con un bambino che si spinge un po' più in là e una mamma che lo recupera e lo riporta al punto di partenza: tra questi due limiti si susseguono intermezzi vari che hanno a che fare con il quotidiano, eccezion fatta per l'incontro con il lupo leccatore.
Questa piacevole andatura cadenzata, di uno scappa&acchiappa davvero esilarante, si accentua ancora di più grazie a un testo concepito tutto in rima e più precisamente, laddove è possibile, in rime baciate, sonore e gustose.
In una lettura condivisa, questo lo rende una vera goduria per piccole e grandi orecchie.
Ma la ragione che fa di questo piccolo libro un gran libro è ancora una volta l'abilità di questa autrice di raccontare i bambini per quello che sono.
Il paragone con Dove scappi coniglietto? - un libro concepito da un'altra autrice che ha saputo guardare l'infanzia con sguardo limpido e saputo trovare la lingua adatta per raccontarla, Margaret Wise Brown - sorge spontaneo.
Sebbene lì la rima non ci sia, tuttavia il gioco di botta e risposta, che qui si concretizza in birbonata e recupero con abbraccio, lì trae origine addirittura dal modello di una ballata amorosa dei trovatori provenzali.
Lì un coniglietto trova via via diverse soluzioni per fuggire alle quali la mamma risponde sempre in modo adeguato: "Se tu mi rincorri' disse il coniglietto, 'io divento un pesce in un ruscello e scappo via da te a nuoto.'
'Se tu diventi un pesce in un ruscello' disse la mamma, 'io allora divento un pescatore e vengo a pescarti.'
Se diventi pesce, mi faccio acqua, se diventi fiore mi faccio giardiniere... E via andare.
Il gioco di relazione è esattamente lo stesso. E questo è un fatto.
Tuttavia non deve sfuggire il dettaglio che in entrambe le autrici ci sia sempre stata una precisa quanto programmatica volontà di dare voce letteraria a chi voce non ha: l'infante! E nel farlo, entrambe hanno saputo mettere a tacere la loro, di voce, quella di donne adulte, per dare fiato a quella che può essere solo quella di un bambino.
E' cosa nota che la Wise Brown frequentasse la Bank Street School di NY e non c'era libro che lei avesse in mente che non passasse il vaglio dei piccoletti di quella scuola. La Lindgren, in questo libro in particolare, ma si è cercato di dimostrarlo anche altrove, ha voluto dare voce a una bambina in particolare, Ola Ullstrand di cinque anni, citata in tutta lealtà, come l'ideatrice del racconto.
Entrambe, anche se a parecchi decenni l'una dall'altra, hanno raccontato quella precisa spinta che hanno i piccoli piccoli, di misurarsi con il mondo circostante, avendo ben chiaro che la mamma è sempre lì che ronza nei dintorni. Non è necessario sottolineare che questo tipo di relazione è molto 'animalesca', e porta in sé un'affinità che ci tiene insieme, mammiferi tra mammiferi.
Forse è davvero in questo aspetto che si nasconde la bellezza incontestabile di un testo del genere.
Quel bambino, al pari del suo omologo coniglio, tira fuori tutto il suo potenziale bestiale, salta, gira, fugge, si arrampica, si appende sicuro che tanto poi alla tana qualcuno che gli vuole bene e che tiene tanto tanto a lui, lo ricondurrà.
In qualche modo.
Magari portandolo proprio per la collottola, o quasi!
Gran libro.
Carla
Può essere che anni fa fosse già stato pubblicato per 'il battello a vapore " con il titolo 'piccola peste'?' anni fa era un libro molto letto a casa mia. (◍•ᴗ•◍)❤ elisa
RispondiEliminaSì, molto giusto. Pubblicato da Piemme con la traduzione di Piumini. A distanza di vent'anni, continua a essere bellissimo
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