venerdì 26 agosto 2022

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)

PONTE DEL DIAVOLO


Daniele Nicastro, nel suo inquietante ‘Il ponte dei cani suicidi’, pubblicato da Pelledoca editore, compie un’eccellente operazione di sincretismo, mettendo insieme due leggende, entrambe basate su tradizioni antiche, per dare vita ad un’autentica storia di paura.
La prima è legata ad uno dei tanti ponti ‘del Diavolo’, in questo caso quello sul fiume Lys, in Val d’Aosta. Qui c’è una bella leggenda riguardante la contesa fra San Martino e il Diavolo, che pretendeva vittime per concedere il passaggio sul ponte; Diavolo che naturalmente viene gabbato dal Santo, grazie al sacrificio di un cane. L’altra è invece di origine scozzese e riguarda un ponte da cui si sarebbero lanciati numerosi animali, fra cui parecchi cani.
Nel paese in cui è ambientata la nostra storia, in effetti i cani spariscono. Ad indagare su questo mistero sono una ragazza, Serena, ambientalista in erba, e Martino, nomen omen, un undicenne ipo udente con un meraviglioso meticcio al guinzaglio, Rumo.
Martino è un personaggio particolarmente interessante, una sorta di anti-eroe, che spesso si sottrae alle prove che il destino gli riserva, ma nello stesso tempo è determinato a risolvere l’enigma dei cani scomparsi. Martino non sente bene, ha gli apparecchi acustici e si aiuta leggendo le labbra delle persone, ma sente la voce della Bestia che emerge dalle oscurità del ponte quando gli si avvicina con il suo cane. La Bestia vuole proprio lui e fino a che non potrà averlo si prenderà i cani del paese.
I due ragazzi brancolano nel buio, non sanno spiegarsi le sparizioni di cani, i salti nel vuoto di alcuni di loro e quindi cercano consiglio prima nel folklore, con la leggenda del ponte del Diavolo, poi nella scienza, ma non riescono a trovare una soluzione. Non resta per Martino, se vuole salvare almeno Rumo, che affrontare le sue stesse paure, combattendo quella Bestia oscura che simboleggia tutto ciò che non conosciamo o non comprendiamo.
Può far conto sulla sua amica Serena, che quanto a coraggio e determinazione lo sovrasta decisamente, e su un amuleto per affrontare lo scontro finale.
Gli adulti in questa storia sono personaggi di contorno, che assistono, il più delle volte, senza capire. Ma, d’altra parte, questa dell’undicenne Martino, è una storia di formazione, di crescita, in cui il perno narrativo è rappresentato dalla necessità di affrontare le proprie paure per poter affrontare poi le prove che la vita sottopone.
L’ambientazione invernale, il buio, la pioggia rendono ancor più cupa la storia che sembra avvolgere i personaggi in un gelido abbraccio.
Questa è una storia di paura e l’autore lo dichiara, a partire dall’incipit; è una storia in cui non tutto si risolve, non tutto viene chiarito, proprio perché si muove in una zona d’ombra al confine fra il razionale e l’irrazionale. E questo è sicuramente un suo pregio, lasciando a lettrici e lettori il compito di interpretare il testo; un altro punto di forza sta proprio nel protagonista, nella sua fragilità e nei suoi dubbi.
La lettura è consigliata a ragazze e ragazzi capaci di specchiarsi nelle proprie paure, a partire dai dodici anni.

Eleonora

“Il ponte dei cani suicidi”, D. Nicastro, Pelledoca editore 2022



Nessun commento:

Posta un commento