LA TEMPESTA PERFETTA
L’epidemia del coronavirus è stata una tempesta perfetta, una tempesta sanitaria, in primo luogo, ma anche sociale. Nei libri per ragazzi se ne parla poco, anche se sappiamo per certo che questi anni incerti lasceranno il segno. Un romanzo che parla proprio della prima fase, la primavera del 2020, e lo fa dal punto di vista dei più giovani è ‘Ti aspetterò alla fine del mondo’, scritto da Francesco Fadigati per le Edizioni San Paolo.
La storia riguarda un ragazzo, Nic, un giovane liceale, chiuso in casa e costretto ad una finta presenza scolastica garantita dalla Dad, il cui unico sfogo sono un sacco da box e la musica rock.
Non ha un bel rapporto con la scuola e nemmeno con il fratello minore. I genitori sono separati e il lockdown complica tutte le cose, chiudendo le persone in casa e impedendo ai ragazzi e alle ragazze qualsiasi tipo di socialità.
Ci si mette anche l’insegnante d’italiano, che impone un lavoro di gruppo, del tutto virtuale, sui primi due libri dell’Eneide. Nic non l’avrebbe preso in considerazione se del gruppo non facesse parte Chiara, la ragazza di cui è segretamente innamorato. Purtroppo, non ha studiato affatto, ma un incontro casuale risolve la situazione: nei suoi vagabondaggi clandestini (non si potrebbe andare in giro), incontra un ex insegnante, Filippo Grandi, che di buon grado l’aiuta a comprendere il senso dei versi di Virgilio.
La vita in quei giorni non molto lontani, ma che vorremmo dimenticare, è complicata e dolorosa: uno zio di Nic contrae il virus e viene ricoverato in ospedale; anche la mamma si ammala, meno gravemente; così Nic e il fratello si trasferiscono dalla zia Nives. I giorni di quarantena servono ai due fratelli per scoprire la zia e il misterioso cugino Carlo, che in realtà, grazie al suo impianto stereo e alla collezione di ‘lp’ conquista, da lontano, il cuore di Nic.
Ovviamente anche il rapporto con Chiara si complica, ma grazie ad un romanzo, scritto tempo prima da Filippo Grandi e proposto in lettura alla classe, molti nodi si sciolgono e il dolore, qualunque sia la sua forma, può essere affrontato.
Molte, forse troppe, le tematiche messe in campo in questa storia; due di queste spiccano in modo particolare: una, più diretta, riguarda meritoriamente la pandemia vista con gli occhi dei ragazzi: lo straniamento, la lontananza, la difficoltà, che è stata di tutti, ad affrontare le paure e le incertezze di questi anni del tutto lontane dall’esperienza comune. La seconda riguarda il lutto e la sua indicibilità, ma anche la possibilità di affrontarlo e superarlo grazie alla vicinanza delle persone più care.
Mi sembra importante che si cominci a ragionare sugli effetti perversi che la situazione straordinaria che abbiamo vissuto ha provocato nelle vite di bambine e bambini , ragazze e ragazzi, cui sono stati sottratti due anni di vita ‘normale’.
La lettura è quindi consigliata a ragazzi e ragazze che vogliano specchiarsi in questo ritratto generazionale così inconsueto, a partire dai tredici anni.
Eleonora
“Ti aspetterò alla fine del mondo”, F. Fadigati, Edizioni San Paolo 2021
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