lunedì 24 ottobre 2022

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

E QUESTO È QUANTO

La donna che trasformava i bambini in uccelli, David Almond, Laura Carlin 
(trad. Sara Saorin) 
Camelozampa 2022 


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 5 anni) 

"Arrivò in città una donna. Si chiamava Nanty Solo. Diceva di saper trasformare i bambini in uccelli. 'Che sciocchezze!' dissero gli insegnanti. 'E' contro la legge!' disse la polizia. 'Robe da matti! Qnate idiozie! Sono solo stupidaggini, scempiaggini, scemenze'. 'Non volete che vi capiti una cosa così, vero, bambini? Allora giratele alla larga!' Ma naturalmente c'era una bambina. Si chiamava Dorothy Carr. Faceva finta di gironzolare per di là, persa nei suoi pensieri. Nanty Solo la chiamò." 

La invitò a sedersi e poi fece dei segni per terra, le bisbigliò qualcosa all'orecchio e poi disse: Su. Sii felice. Spicca il volo! E lei volò come rondine. 
Il volo non durò molto, e Dorothy tornò a essere Dorothy, e al suo papà che chiedeva se fosse andata lontano, lei rispose che no, ma agli altri bambini lo disse. Disse loro che Nanty davvero l'aveva fatta volare. 
Bambino dopo bambino, tutti si andarono a sedere sulla panchina della donna e a ognuno lei diceva, dopo aver fatto i soliti segni per terra, sempre la medesima frase che aveva detto a Dorothy che aveva volato per prima. E chi si trasformava in passero, chi in cardellino. Nessuna aquila, però. 
Il cielo alla fine si riempì di bambini trasformati in uccelli e i grandi che, naso all'aria, li guardavano spaventati, non facevano che intimargli di scendere e di uscire immediatamente da quel cielo blu. 
Nanty, comodamente seduta sulla panchina, li guardava chiedendosi perché diavolo si preoccupassero tanto... 
I grandi la vogliono cacciare dalla città, ma lei non si preoccupa perché è sempre in cammino. Tuttavia un'ultima proposta la fa anche a loro: prima della mia partenza non vorreste provare anche voi, per caso? di cosa diavolo avete paura? 

David Almond. In una felice sintesi, racchiusa nelle 32 pagine di un albo illustrato, si vedono scorrere in trasparenza alcuni tra i suoi libri migliori. Dietro Nanty, oltre alla ben nota Mary Poppins di Pamela Travers, per quel suo essere sempre in viaggio verso qualche altro luogo, c'è Skellig che condivide con la governante severa il suo essere 'errante'. 
Di Skellig Nanty ha anche un altro aspetto importante: la sua capacità di comunicare in modo diretto con i bambini. Così come Skellig parla e ha rapporti solo con Michael e Mina, così qui Nanty parla con Dorothy (sarà un caso questo nome?), con Colin, con Susan, con Walter e anche con il silenzioso Wolfgang, trasformato poi in pappagallino. 


Come se quell'alone di magia che la circonda possa essere trasferito solo a chi nella magia crede. 
E tra un bambino e un adulto, mi pare evidente chi abbia gli strumenti e la predisposizione ad aver fede... L'ulteriore cosa che con Skellig Nanty condivide è il potere taumaturgico. 
Se a Skellig Almond aveva messo due accenni di ali in corrispondenza delle scapole, seppure non lo facesse proprio parlare come potremmo immaginare un angelo parli, a Nanty nulla di tutto questo. Tuttavia lei come lui hanno il dono si portare gioia - nel caso di Skellig addirittura Almond chiama la neonata su cui lui veglia, Joy. Nel caso qualcuno avesse dei dubbi in merito. 
Nanty, per suo conto, sembra arrivata in città con lo stesso compito, ovvero portare felicità. E farlo, come Skellig, con la sua magia che scompiglia il mondo dei grandi e che invece attira in modo irresistibile i bambini. 


Ecco, i bambini sono l'altro punto di contatto. Non solo essi sono in entrambe le storie coloro che ci credono, che hanno fede, ma sono anche quelli che non hanno paura. I grandi, al contrario, sono ormai persi alla causa: tutto ciò che esce dalla consuetudine è per definizione pericoloso e foriero di guai. 
Ali, piume, uccelli e soprattutto il volo, sono le altre affinità con La storia di Mina. Romanzo nato dopo aver scritto Skellig, per approfondire il personaggio che, a detta di Almond, meritava un'attenzione maggiore. 
Quella ragazzina 'strana' ha molto a che vedere con il mondo dei volatili. Mina stessa ha tratti del carattere che la rendono affine agli uccelli: un albero-casa, la forza e nello stesso tempo la fragilità propria di chi vive volando. Lei stessa possiede un uccellino tutto suo e nella sua testa ce ne sono molti altri. L'immaginifica copertina disegnata da Negrin è la prova provata. 
Un'ulteriore punto di contatto con alcuni suoi precedenti libri mi pare di riscontrarlo nella costruzione del testo che dimostra, come già negli altri suoi albi - La diga e Il sogno del Nautilus - una rara capacità di sottrazione che li rende tutti e tre indimenticabili. Poche frasi che si stampano nella mente per nitore. Qualcosa di molto simile alla poesia. 


La luminosità della storia raccontata con tanto rigore e chiarezza si perde nelle illustrazioni che, invece, dimostrano di essere altalenanti: felici solo in alune parti, ma più in generale confuse, e non solo per questa cifra di Laura Carlin che vuole avvicinarsi al modo di disegnare ancora incerto di un bambino, ma per un affastellamento di elementi che non rendono merito alla purezza del testo. 
Va da sé che il libro merita tutta l'attenzione necessaria al magnifico testo di Almond . E per le illustrazioni, pazienza. 
E questo è quanto. 

Carla

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