venerdì 10 febbraio 2023

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)

IL PARADISO DEI MATTI


Come più volte sottolineato in questo blog, l’opera dello svedese Ulf Stark è oggetto di un rinnovato, e meritato, interesse; dopo Iperborea, tocca a Feltrinelli recuperare un testo che aveva avuto già due edizioni e che ora viene riproposto, sempre con la traduzione di Laura Cangemi, nella collana Universale Economica Feltrinelli Ragazzi.
Il testo originale è del 1984 e precede di diversi anni ‘La grande fuga'. In realtà questo romanzo racconta due storie insieme, che si intrecciano strettamente: una, la principale, è quella di Simone, dodicenne con una leggera vena di follia e dal nome francese, che può indurre a imbarazzanti equivoci: è una storia che racconta del trasferimento della famiglia in un quartiere periferico di Stoccolma, dell’ingresso in una nuova scuola, con tutto quello che comporta; l’altra storia vede al centro del racconto il rapporto fra Simone e il nonno, che fugge dalla casa di riposo per passare il tempo che gli è rimasto con la famiglia.
Il primo filone narrativo utilizza un registro ironico e descrive con un certo gusto del grottesco le vicissitudine di Simone, nome proprio femminile francese, che a scuola viene scambiata dall’insegnante, soprannominata Cutrettola, per un maschio: Simon, nome proprio maschile. I diavoletti che albergano nella testa di Simone colgono la palla al balzo e Simone decide di stare al gioco, dando vita ad una serie di situazioni esilaranti. Di lei si innamora una ragazzina, baciata contro voglia e maldestramente, mentre Simone accetta tutte le sfide lanciate dai maschi, primo fra tutti Isak.
All’originalità, Simone è abituata: sua madre, illustratrice per riviste di moda, veste in modo stravagante e convive con Yngve, destinato a subire le stravaganze di madre e figlia. E non la spaventa dover inventare ogni giorno mille stratagemmi per nascondere, a scuola, la sua vera identità.
Il secondo filone narrativo, pur continuando a utilizzare uno stile sottilmente ironico, usa in realtà un altro registro: il centro di questa narrazione è rappresentato dal viaggio all’isola di Möja, dove il nonno aveva una casa in cui è vissuto fino alla morte della moglie. Arrivato qui, in sedia a rotelle, suona per l’ultima volta il violoncello, mette a posto le stanze e chiude la casa per sempre. Questo episodio viene, molti anni dopo, messo al centro del romanzo ‘La grande fuga’.
Il nonno ha capito che non gli resta molto da vivere e decide di salutare tutti con una grande festa in giardino, fra petali volteggianti e api.
In questo romanzo, che consiglierei a lettrici e lettori dai dodici anni in poi, si intravedono moltissime tematiche: dal rapporto fra le generazioni, alle difficoltà della crescita, alla scoperta della propria identità sessuale. Un romanzo denso che in nessun momento scade nel didascalico, al contrario riveste i personaggi con uno sguardo ironico e affettuoso nello stesso tempo, osservando gli ingenui tentativi dei più giovani con la stessa partecipazione con cui descrive la malinconia dei vecchi.
La vecchiaia in Stark non è mai rancorosa, al contrario è segnata da una sorridente serenità anche di fronte all’inevitabile fine; il nonno di Simone è una presenza confortante, l’unica persona a cui la ragazzina può confidare le sue bravate.
Il linguaggio dell’autore svedese è ricchissimo di metafore che, uniformandosi al momento in cui sono inserite, diventano prosaiche o poetiche, talvolta spiazzanti.
Per la sua ricchezza e originalità, anche questo teso di Stark è da considerare necessario per i ragazzi e le ragazze che amino testi intelligenti e scritti con grande maestria.

Eleonora

“Il paradiso dei matti”, U. Stark, trad. L. Cangemi, Fetrinelli 2022





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