venerdì 24 marzo 2023

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

IN BARBA AI PAPÀ

Quando i capelli di papà andarono in vacanza
, Jörg Mühle
(trad. Claudia Valentini) 
Terre di mezzo 2023 


NARRATIVA ILLUSTRATA PER PICCOLI (dai 5 anni)

"Cominciò ad agitare le braccia facendoli disperdere per tutto il bagno.  
Provò a minacciarli. 
A sgridarli. 
 A implorarli. 
'Fermi' gridava. 'Tornate subito qui'. 
Ma quelli non si fermavano. 
Non lo ascoltavano e non tornavano da lui. 
Gli frusciavano via sotto il naso senza farsi prendere." 

I capelli se ne sono andati. 


E, dopo un goffo quanto rumoroso tentativo di riacchiapparli, la mamma apre la porta per capire l'origine tutto quel baccano e quelli, schierati in bell'ordine infilano l'uscio e smammano. 
In accappatoio li insegue in giardino: li vede tra i fili d'erba. Si butta a pesce ma quello che ottiene è di essersi spalmato sul prato e nient'altro. 
Occorre una strumentazione migliore. Retino e barattolo di colla, ecco quello che ci vuole. 
Lungo la strada che porta in città li vede come se fossero la linea di mezzeria che divide la carreggiata: tanti trattini neri disposti in bell'ordine. 
Entrati e subito cacciati dal ristorante, fanno poi un panoramico tour per la città. 
A nulla serve l'aspirapolvere dentro il grande magazzino dove si sono infilati. 
Persino allo zoo, dove fatalmente finiscono nella gabbia dell'orso e vengono annaffiati via e finiscono nella rete idrica della città. Ormai sono persi. Ciò nonostante loro mantengono un certo rapporto affettivo, solo epistolare in verità, con il padre ormai inconsolabile e calvo. 
Cominciano ad arrivare cartoline da diverse località. 
Ma di tornare nessuno di loro parla. 
Il padre si fa crescere una discreta barba per compensare la carenza in testa. E poi alla fine non è neanche male: continuava a esercitare il suo fascino. 
E quando ormai tutto sembra aver preso la direzione della rassegnazione, complici un temporale e un bel vento teso, tutto cambia ancora una volta. 

Diciamo così: in coppia con i testi di Ulrich Hub, la sua smagliante stoffa di illustratore va lievemente in ombra, tanta è la potenza della narrazione a parole. 
Ciò nonostante quando è protagonista unico brilla più di un bel po', Jörg Mühle. 
Qui l'idea di partenza è già molto divertente, ma, come se non bastasse, è il disegno a condurre il gioco. E lo fa in un modo piuttosto insolito. 
Una serie di ripetuti equivoci visivi per cui i singoli capelli del padre che si vedono guizzare sempre molto ordinati in sequenze di trattini disposti in più file parallele, diventano - tavola dopo tavola - molto altro ancora: dai fili d'erba sul prato, al tratteggio che segna le due carreggiate della lingua di asfalto che va in città, fino al negozio di piante o su foche e bisonti, perfettamente mimetizzati. 
Un piccolo capolavoro, le cartoline dal mondo. 
Bella idea, quella di mettere in questa condizione di perenne ricerca e decodifica dell'immagine il lettore che deve mandare gli occhi a cercare quello che le parole non dicono. 


Un modo ancora diverso per tenere insieme figure e testi. 
Il disegno, è di nuovo lui a guidare anche il ritmo dell'intera storia che è piuttosto sostenuto, in una sorta di crescendo che si percepisce dalla sempre maggiore distanza che separa la testa dai suoi capelli. Mühle modula con sapienza le tavole doppie, panoramiche, a sequenze di panel tra loro vicini che ricordano l'impianto di un fumetto quando la storia dà una brusca accelerata. 
A questo, ed è ancora sovrano assoluto il disegno, si aggiunge una grande abilità espressiva per descrivere la furbissima strategia del padre, volta a rivere i suoi amati peli in testa. 
Occhi a fessura, andatura marziale che cozzano leggermente con l'abbigliamento da camera, generando ulteriore ironia cattivella, alla Mühle, verrebbe da aggiungere. 
Belli - e anche questi mutuati dal linguaggio dei fumetti - gli sdoppiamenti di braccia e gambe nella sarabanda con l'asciugamano e lo scopino e tutto il resto delle suppellettili in cui inciampa nell'angusto spazio di un bagno. 


Bella l'esplosione disordinata di suppellettili per la rabbia del cuoco e della città dall'alto, al contrario rigorosamente ordinata per isolati, secondo un impianto germanico medievale. 


Belle le uscite dalle cornici che lui stesso si dà (in questo maestri come Ungerer hanno fatto scuola). Inaspettato e piacevole il piccolo inserto sulla via che le acque fanno nelle viscere della terra per poi finire in un moderno impianto di depurazione (anche qui l'impostazione germanica non transige). 
Si riconferma bravissimo a perdersi e a far perdere i propri lettori in una miriade di dettagli. 
E in questo si percepisce quanto sia forte il divertimento, il vero e proprio gusto, che lo guida e lo sprona al tavolo, con la sua matita in mano. 
L'altro giorno è stata la festa del papà e in barba - si vorrà perdonare il facile calembour - ai papà in cerca di celebrazioni, era doveroso astenersi dal commemorare la data con un libro del genere. 


Ma oggi a distanza di una settimana è arrivato il momento opportuno di santificare tutti padri calvi. 
E sono tanti, Mühle escluso! 

Carla

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