lunedì 3 aprile 2023

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

RASATEVI LE ORECCHIE E ASCOLTATE!

La magica Kolyma, Andrej Usačëv, Igor Olejnikov (trad. Francesco Bigo) 
Valentina Edizioni 2021 


ILLUSTRATI PER MEDI (dai 7 anni) 

"L'afa d'agosto, la mia naturale superficialità e la passione per le avventure presero il sopravvento. 
'Ma sì, in fin dei conti, cos'ho da perdere'. 
Al mattino lo richiamai. 'D'accordo, vengo.' 
'Compra un biglietto aereo per Magadan e parti. Ti verrò incontro...' 
'Cosa devo portare con me?' 
'Hai la patente?' 
'Sì' 
'Allora non ti serve altro. In aeroporto ci sarà una Nissan Safari...' 
All'aeroporto di Magadan non mi venne nessuno incontro proprio nessuno. 
Imprecando contro me stesso e contro lo sconosciuto Jukagiryč vagai per mezz'ora, poi alla fine uscii sul piazzale davanti all'edificio. In lontananza, sotto i raggi del sole, brillava un'automobile: era proprio una Nissan Safari." 

La notte prima di partire per la sua dacia fuori Mosca e andare due giorni a pesca nello stagno vicino, squilla il telefono: una voce gracchiante, quella di Jukagiryč il corvo, così ha detto di chiamarsi, lo invita per un periodo nella Kolyma dove anche lì si può pescare: temoli salmoni e lucci. 
Tutto sembra davvero assurdo: la voce sconosciuta, sconosciuta almeno quanto la Kolyma... 
Al mattino dopo però, quella telefonata non l'ha dimenticata e in fondo un bel viaggio alla ventura può essere un bel diversivo e così arriva, come richiesto, a Magadan e lì c'è effettivamente una Nissan Safari ad aspettarlo e dentro c'è... un corvo. 
Le domande in lui sorgono spontanee: come ha avuto il suo numero di telefono? Di chi è la Nissan? Dove ha preso quella borsa che porta a tracolla sulle sue belle penne nere? 
La risposta del corvo di 160 anni è sempre la stessa: Amici. 
La domanda, unica, che invece il corvo rivolge a lui è secca: Tu credi alle fiabe? La risposta è altrettanto veloce e sicura: Certo che ci credo. Ne scrivo anche... 
Perfetto, allora. Nessun errore e si può partire. 
Questa è la storia del viaggio di uno scrittore e di un corvo attraverso la regione della Kolyma: da un luogo all'altro e, soprattutto, da una fiaba all'altra. 

Una storia cornice che ne racchiude una ventina più un addio finale che hanno il tono dell'apologo, della favola, ma che sconfinano anche nella fiaba. 
Per ogni luogo fisico che i due insoliti compagni di viaggio attraversano, il corvo racconta. 


Così, passando davanti al magnifico mare, una baia soleggiata, esce dal suo becco la magnifica storia del perché la balene non si avvicinano più alla riva. Pur volendo molto bene all'uomo, al punto di averlo salvato dal diluvio dentro la sua capiente pancia, non è riuscita a dimenticare che quello stesso uomo è stato capace di approfittarsi del suo grasso, gli ha acceso un fuoco nel ventre per scaldarsi, si è nutrito con un pezzo del suo fegato. La balena, pur dolorante, ha continuato a portare pazienza, a considerare gli uomini come suoi fratelli fino al momento del loro sbarco sulla riva a diluvio finito. Però. Così come l'uomo ha dichiarato di non voler dimenticare mai la balena, altrettanto afferma lei a lui, con un non detto ben diverso, s'intende. E sarà per sempre. 
Nello stesso modo si può sapere perché le pulcinelle dal ciuffo e quelle dal corno hanno la loro curiosa livrea e soprattutto quel becco così appariscente. 
Da dove piove il sale sulla terra, cosa sono le belve di ferro e da dove arrivano i moscerini. 


Più di un centinaio di pagine, di belle storie e nessuna che ti lasci indifferente. 
Divertente e profondo, intelligente e ironico, illustrato magnificamente da un artista, che ha nella sua bacheca di premi, anche un Hans Christian Andersen. 
Questo è il suo novantasettesimo libro illustrato. Grandi doppie tavole, tavole singole: una più bella dell'altra e un certo numero di bozzetti a china: uno più esilarante dell'altro.
Ma il divertimento e la qualità migliore onestamente sono nel testo (e nella sua traduzione), nelle parole dense di Usačëv, altro Hans Christian Andersen nel 2012, che ha il dono di essere, è ovvio, molte cose insieme. 


Una serie di racconti che ricordano Kipling nelle sue Storie proprio così, ossia prendono spunto da alcune caratteristiche peculiari di animali e ci costruiscono sopra una loro divertente ragion d'essere. 
Ma tra la ventina ci sono anche storie che vanno nella direzione della mitologia, oppure altre che sono veri e propri apologhi sull'uomo e sul suo non semplice rapporto con ciò che lo circonda. 
Ma anche, tra le righe, sono disseminate un bel po' di riflessioni a carattere sociale e politico. 
D'altronde si sta viaggiando nella Kolyma... 
Più di una volta nasce il desiderio di copiarsi su un taccuino le frasi che il corvo pronuncia qui e là con noncuranza e con quel suo consueto disincanto. Frasi che hanno valore universale: sono le frecce all'arco di Usačëv. 
Pieno di spunti di riflessione sulla direzione che l'umanità pare aver preso. Ma soprattutto su quello di cui la Kolyma è stata testimone, negli ultimi cent'anni. 
Ironia e saggezza che si alternano per costruire una trama bella spessa. 
E sullo sfondo c'è per l'appunto lei, la Kolyma e la sua cultura e la sua più recente storia. Quella terra che tutti hanno cercato di dimenticare è l'estremo nord est della Russia. 


Lo dice il corvo: questa è la saggezza del Nord. Dove c'è un po' più di caldo., la posizione sociale è importante, ma qui siamo al Nord... qui c'è il freddo... La gente da noi dice:" Non c'è luogo di esilio più lontano della Kolyma!" Qui in questa terra vivono persone libere. E anche uccelli liberi... 
La Kolyma è dunque la ragione primaria che ha spinto scrittore e corvo a intraprendere questo viaggio, a farlo diventare un libro con l'intento di far conoscere non solo le ragioni che muovono i salmoni ad andare in modo ostinato controcorrente oppure spiegarsi perché alla fine è stato scelto il piccione per fare il postino tra il Cielo e gli uomini, lui che poi tanto furbo non sembra essere... 
La Kolyma, così lontana, dura e fredda, e così poco conosciuta, la Kolyma così bella, magica e selvatica, la Kolyma con le sue tradizioni, la sua cultura, insieme con la sua storia dolorosa, sono state le scintille per accendere tutto questo. 


E quindi - a orecchie rasate - c'è solo da ascoltare. 

Carla

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