giovedì 13 aprile 2023

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

COSÌ È LA VITA 

La principessa Lucciola
, Fabrizio Silei, Serena Viola 
Edizioni Corsare 2023 


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 5 anni)

"Non è per niente morta la principessa Lucciola. 
Eccola là con il suo vestito rosso e la coroncina in testa. 
Se la signora Dina avesse ancora gli occhi buoni, la vedrebbe anche lei ma, con gli occhi velati di bianco e le orecchie intasate, non scorge più le stelle e le lucciole più lontane, non ode più il frinire dei grilli farsi più lieve, e per lei, ogni anno, l'estate finisce prima del tempo." 

Le cose però non stanno così: l'estate è agli sgoccioli, è vero, ma ci sono ancora segnali che dicono che non è finita. Gli zigoli cantano, il grillo blu e il rospo gonfio sono ancora nell'erba. Le rondini volano ancora in giro. E le lucciole, anche loro brillano un altro po'. 
A quella bambina non piacciono le cose che finiscono e non tornano più. Non è la sola. 
Ed è per questo che interroga tutti per farsi rassicurare che il loro andarsene non è per sempre. Lei, che vive con la sua nonna perché il papà è sempre in viaggio -quella lucina rossa intermittente è l'aereo che lo porta in giro e da dove la saluta con la mano- lei, che la sua mamma non ce l'ha più. 
Lei, mentre corre nei prati, cercando di non dimenticare nessuno nei suoi saluti, si chiede e chiede.  
Le rondini non torneranno tutte, ma ce ne saranno di giovani, perché così è la vita, lo stesso accadrà con i grilli, mentre il rospo sarà lì ad aspettare che lei lo baci. Marameo! 
Spetterebbe alla scienza del merlo spiegare a una bambina cos'è la vita: matematica e probabilità di farcela: due terzi per un merlo e un terzo per un verme. Ma tanta lucidità di pensiero si inceppa nella domanda sulla pietà verso il verme... 
Verme salvo o verme mangiato, la lucciola principessa è chiara: l'estate finirà, ma, la rassicura, ce ne sarà un'altra e poi un'altra ancora. E nel frattempo, ogni volta che lei ci penserà, l'estate tornerà... 

In questa storia tutto si muove, tutto si accenna, tutto sfugge e, sotto sotto, brulica e fa brusio. 
Un brusio di fondo lo fanno le parole dette a mezza bocca, quelle che non vengono dette belle chiare, a voce alta. Frasi che si interrompono, accenni e allusioni. 
Ecco, tutto questo crea un vocio di sottofondo e un brulicare di pensieri intorno alla questione che la bambina e la sua nonna, e anche un po' la signora Dina sempre un po' goffa e incerta, vedono sospesa sulle loro teste a rabbuiare le giornate. Ma l'estate è più forte di qualsiasi cosa e riempie di sole, odori e sensazioni le giornate della bimbetta che corre avanti e indietro tra i prati, tra la realtà e quello che è il suo immaginario. 


Ricorda la sua mamma attraverso i sensi: la voce, il sapore di un gelato, il fiatone di una corsa e di una risata e nello stesso tempo scappa dai suoi pensieri per parlare con un rospo o con un corvo matematico, il cui cinismo merita di essere messo in discussione. 
Quindi, per riassumere, nel discorso di Silei che non ha certo un passo regolare, alla ricerca dell'ellissi - accelera e rallenta si illumina e si scurisce e ha molte voci dai volumi differenti - si alternano grandi domande, qualche risposta non definitiva e una, forse, superflua, diversi animali, molti suoni, diversi profumi e odori. 
Questo è quello che consegna all'illustratrice che è perfetta per questo ritmo. 
Di lei c'è stato modo di apprezzare quanto con la poesia ci sappia fare: è proprio il luogo perfetto in cui lei si sente di abitare. Mette in campo i suoi strumenti: il colore e le sue macchie, che oltre a solleticare lo sguardo, significano anche molto altro, il movimento di un corpo circoscritto da un segno di matita colorata che non si interrompe e non si stacca mai dal foglio finché non racchiude la forma e il volume voluti. E infine il suo illimitato repertorio di gesti pittorici: baffi di colore, gocce che sembrano casuali e mai lo sono. 


Lei è perfetta qui, perché di istinto si muove per ellissi e per accenni che aprono grandi scenari interpretativi. E allora due macchie rosse sono i gelati di mamma e figlia, racchiuse in una linea gialla piena di luce. Le lucciole diventano stelle, un aereo bianco si rispecchia in una canottiera estiva. 


La pagina del grillo blu è blu, la pagina del rospo verde è verde, la pagina della lucciola gialla è ocra. Una volpe si nasconde dietro una macchia verde. Un repertorio di mani magnifiche tracciate con un segno rosso, mani che nutrono i conigli e le galline e ne stringono, protettive, una di bambina. E su tutto la sua innegabile disinvoltura nel restituire movimento e volume ai corpi disegnati e quindi ad evidenza, bloccati sul foglio. 


Ecco tutto questo fa parte del linguaggio pittorico e, si può dire senza tema di smentita, poetico di Serena Viola. 
Bella idea quella di farla raccontare anche a lei, questa storia luminosa. 

Carla

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