martedì 11 aprile 2023

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


IL GRANDE MANCA


Un nuovo romanzo di Baccalario, pubblicato da Il Castoro, non passa inosservato: ‘Il Grande Manca’ si fa notare intanto per la curiosa copertina, con un buco di lato che attraversa tutte le pagine e che svela, in parte, di cosa si leggerà: c’è un dado a venti facce, un dado da master, un drago vicino a un vulcano e l’immensità del cielo stellato.
Ecco la trama: Vittorio è un quattordicenne annichilito dall’incidente che ha causato il coma vegetativo nel fratello più grande, Federico. L’incidente non è affatto chiarito, non si sa chi o cosa abbia provocato l’emorragia cerebrale al ragazzo, all’interno della sua casa dalla porta blu.
I genitori, il fratello, gli amici sono appesi al filo di speranza che a un certo punto Federico si risvegli. Vittorio però non si accontenta di questo, cerca un modo scaramantico di aiutarlo ad uscire dal coma e, insieme ai suoi amici, tutti coinvolti nel gioco di ruolo di cui Federico era l’insostituibile master, decide di completare le serie di libri che il ragazzo collezionava. Libri rari, collezioni di fantascienza, gialli, fumetti, tutte prime edizioni a cui manca qualche volume. Nella lista ci sono anche i Libri Impossibili, frutto del lavoro di un editore pazzo, collana che sembra proprio richiamare ‘La Biblioteca di Babele’, diretta da Borges.
I ragazzi, oltre a Vittorio ci sono Enzino, Shining, il Cavo e Yole, per poter acquistare i libri, mettono in vendita le loro meravigliose scatole di Lego, anche queste da collezione.
Grande rinuncia per una grande impresa.
Vittorio, nel frattempo, cerca di ricostruire gli avvenimenti, di capire cosa è realmente accaduto; ma questa è solo la superficie del suo percorso, per riconnettersi al fratello deve riattraversare le sue paure, i momenti critici della sua vita. Vale lo stesso per i suoi genitori, entrambi scienziati che vanno alla ricerca di ciò che non è visibile, forse solo ipotizzabile, la materia oscura, e lo fanno nelle viscere della Terra, sotto le gallerie del Frejus, nel cuore delle Alpi piemontesi.
Non posso dire di più della trama, se non che questo durissimo passaggio di vita farà ritrovare i personaggi, alla fine, ancora insieme, anche se molto cambiati.
Ma c’è molto da dire su questa storia, che ha diversi livelli di lettura: può essere letta come una emozionante ricostruzione d’ambiente degli anni in cui imperversavano la fantascienza e il fantasy, cui si ispiravano i giochi di ruolo. I titoli dei capitoli, che procedono con una numerazione decrescente, sono una grande bibliografia dell’immaginario, in cui, non casualmente mi sono ritrovata, anche se avrei aggiunto altri titoli. Con questi libri, con questo straordinario immaginario sono cresciute generazioni di ragazzi e ragazze, immaginario che i più giovani di oggi in gran parte ignorano.
Da questo punto di vista, mi sembra che questo romanzo si ricolleghi a Hoopdriver, in cui veniva ricostruita la colonna sonora degli anni ‘70 e a seguire; qui, invece, l’esplosione di generi letterari e dei giochi di ruolo, che, nonostante tutto, resistono ancora oggi.
E poi c’è il tema dell’assenza, del vuoto da colmare, del senso da dare ad una vita privata di una sua componente fondamentale.
Gestire la perdita, l’assenza, è crescere, vedere la vita non solo attraverso l’ottica letteraria del coraggio e delle grandi battaglie, ma anche sentendo sulla propria pelle il peso degli errori, della sconfitta. Accettare le proprie, e altrui, debolezze, e magari superarle davvero, non solo con l’immaginazione.
Letture e mondi immaginari ad esse collegati, quanto possono essere importanti nella crescita di un ragazzo, o di una ragazza, e quanto condividerle crei una comunità che si riconosce in un immaginario; e quanto è importante portarsi questo bagaglio nella vita e potervi ritornare, magari cambiati, quando se ne sente la necessità. Succede anche a me, che nel ritorno a letture giovanili proprio di questo tipo ho coinvolto coetanei e giovanissimi.
Questo romanzo è tutto questo e probabilmente molto di più. Lo consiglio caldamente a ragazze e ragazzi in cerca di una via, ma lo consiglio a tutti quei lettori di mondi fantastici, di universi paralleli, di viaggi siderali che non si siano stancati di viaggiare nell’altrove.
Lettura consigliata a partire dai quattordici anni.

Eleonora

“Il Grande Manca”, P. Baccalario, Il Castoro 2023


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