DI PALO IN FRASCA
Il Leone Verde Piccoli 2023
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 5 anni)
"Chi è il tuo migliore amico? Chi è la tua migliore amica?
Quale avventura vorresti vivere almeno una volta nella vita?
A cosa credi?
Che cosa doneresti a un senzatetto?
Dove non vorresti mai trovarti?
Che cosa hai usato in modo diverso rispetto al solito?"
Queste sono le prime sette domande di questo libro che ne contiene altre 111.
Costruito in stretto dialogo tra una domanda e una immagine che la affianca con assoluta regolarità sulla destra, il libro chiama i propri lettori a un dialogo bello serrato che può esaurirsi in una unica sequenza oppure può essere 'centellinato' nel corso del giorno, dei giorni.
La portata delle domande è varissima: dalla semplice questione quotidiana, alla domanda filosofica, dalla domanda che implica un ricordo e una memoria, alla domanda che scava nell'intimità di ciascuno.
E, cosa encomiabile, senza nessuna gerarchia interna.
Ufficialmente non ha una sua trama, se non quella che ciascun lettore crea per sé. Come a dire che ogni bambino o bambina con le proprie risposte, creerà la propria copia individuale del libro.
Un po' di storia di questo piccolo grande libro che per anni è mancato e invece adesso c'è. Di nuovo.
Evviva.
Tralasciando il lato affettivo che nello specifico è molto forte, occorre ricordare che fu pubblicato in Germania nel 2002 e uscì in Italia con Nuove Edizioni Romane nel 2005, grazie alla sapientissima Gabriella Armando che di un libro del genere intuì immediatamente la portata.
Lo fece tradurre e lo pubblicò con la sua bella copertina rossa su cui campeggia un ragazzino o una ragazzina, guance rosse e mani in tasca, in perfetto stile Antje Damm.
Una sequenza di questioni, vivaci e volutamente in disordine, che guardano in molte direzioni: dal quotidiano al metafisico, dall'alto al basso, con la medesima capacità di saltare di palo in frasca che hanno i bambini quando ragionano. Qualcosa che ha anche fare con il pensiero divergente e con la creatività.
Nel 2012 sparita la casa editrice, lentamente smettono di circolare tutti i bei libri del catalogo.
Compreso questo.
Chi ne aveva copia, l'avrà conservata ancora più gelosamente.
Poi Antje Damm si riaffaccia nelle librerie italiane con un libro che ha una impostazione simile a Fammi una domanda!. Al punto esclamativo si sostituisce il punto interrogativo e abbiamo Cosa diventeremo? Riflessioni intorno alla natura.
Anche in questo caso: un formato quasi quadrato, una domanda una immagine. Anche in questo caso alle fotografie, si alternano disegni realizzati con tecniche diverse. Anche in questo caso il libro ha il preciso scopo di creare un dialogo con il proprio lettore, bambino o adulto che sia. Metterlo davanti a questioni personali, come anche planetarie. Interrogarlo sulle proprie abitudini, sui propri pensieri, ma anche metterlo un po' in difficoltà rispetto alla crisi seria che il pianeta sta attraversando.
Anche in questo caso le domande arrivano come sparate da un lanciapalle per allenare i tennisti: ossia vanno in direzioni molto diverse, come diversa è la loro potenza. Alte, basse, raso terra, tese, pallonetti.
Cosa diventeremo? Riflessioni intorno alla natura, forse complice il tema più specifico, forse complice il momento complicato del pianeta, però non ha implicato di default la ripubblicazione di Fammi una domanda!, ma ne ha forse favorito un percorso carsico, facendolo riemergere forte anche della ripubblicazione in Germania per festeggiarne il ventennale, dopo ancora qualche anno, con un altro editore.
Evviva.
Cambiata, di poco, la copertina. Cambiate alcune foto, cambiata la formulazione di qualche domanda, complice anche una diversa traduzione e una limatura ulteriore da parte di Antje Damm, aggiunti qui e lì nuovi quesiti.
D'altronde sono passati vent'anni e l'immaginario collettivo e la percezione che i piccoli hanno della realtà circostante è certo diversa. Come diversi sono i loro strumenti per analizzarla.
Resta invariato il grande pregio di un libro così.
Evviva.
Un libro che ha la capacità di muoversi sulla superficie ma anche di andare ben in fondo, che ha il talento di saper parlare una lingua che tutti possono capire. Un libro che sa farci guardare lontano, vicino, indietro e avanti.
Un libro intelligente e attento nella formulazione delle domande, anche sulla base dell'esperienza fatta su quelle della prima edizione. Per capirci: sulla medesima immagine di una piccolina che dipinge su un grande foglio nella prima edizione si leggeva Con che cosa ti piace disegnare? domanda che effettivamente si spegne in un attimo ora la stessa immagine è in relazione a una questione ben più complessa e diventa: Che cosa hai fatto per rendere il mondo un posto migliore? Senza contare che la relazione tra immagine e testo assume tutt'altro spessore. Perde di immediatezza ma guadagna in profondità.
Altre piccole raffinatezze riguardano, per fare un esempio, il fatto che i papà cucinino, cosa nel 2002 non si dava per scontata e che adesso è data per assodata. O i lavori in casa a cui collaborano anche i piccoli. O le bambine ritratte sulla domanda sul ridere, o la domanda doppia riguardo al farsi bello o bella.
Cambia il posto preferito per giocare e cambia cosa saper fare meglio di un grande...
Sembrano sottigliezze, ma nascondono un loro preciso significato.
Non in ognuna delle 118 domande, ma abbastanza di frequente capita anche quella rinnovata meraviglia che nasce quando immagine e testo si mettono in una relazione che non è didascalica: c'è un quid da esplorare.
Un valore in più che Antje Damm mette sulla pagina.
Evviva.
Come dovrebbe essere in ogni buon libro illustrato: lo spazio 'vuoto' tra figura e parola permette al lettore di infilarcisi e di stare.
Provare per credere.
Carla
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