venerdì 13 ottobre 2023

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

FARSI MINUSCOLI

La casetta piccola piccola, Michaël Escoffier, Clotilde Perrin 
(trad. Edvige Le Noël) 
L'Ippocampo 2023 


NARRATIVA ILLUSTRATA PER PICCOLI (dai 4 anni) 

"Per terra c'è una casetta di legno, col tetto di muschio.  Chi mai ci abiterà? 
Arsenio avvicina un occhio alla finestra, mentre Bartolomeo bussa alla porta con la zampona.Tutto tace eppure esce fumo dal camino. 
'Andiamo a nasconderci dietro quell'albero e vediamo che succede', propone Bartolomeo. 
I due fratelli aspettano a lungo senza vedere anima viva. Dopo un po' Arsenio si stufa." 

I due orsetti fratelli decidono quindi di tornare il giorno seguente per capire chi abiti in quella casetta davvero piccola piccola che hanno visto, passeggiando assieme nel bosco. 


Ma il giorno dopo qualcosa è diverso: la casa sembra sempre silenziosa e disabitata, ma intorno si spande un profumino di pasticcino di mela che è un vero piacere. E il pasticcino effettivamente è lì in bella mostra sul davanzale. E sembra dire Mangiami! Arsenio non resiste e lo manda giù in un boccone e - come capitò anche ad Alice - comincia a rimpicciolire. Fino a diventare piccolo. 
Davvero piccolo. Torna a casa con il fratello e durante la notte ripensa al pasticcino e tanto è il desiderio che decide di ripartire verso la casetta e mangiarne un secondo. Lo trova lì ad aspettarlo sullo stesso davanzale e quindi anche questa volta lo mangia e rimpicciolisce ancora. 
Viste le dimensioni oramai minuscole, decide di passare lì la notte: nel lettino vuoto della casetta. Ed è qui che fa la conoscenza con il padrone di casa che all'alba rientra a casa. 


Illuminanti sono le chiacchiere che fanno assieme e ancora più utile si rivela la presenza del piccolo coniglio che si prende la briga di riportarlo al punto di partenza: a casa dal fratello. 
Riattraversare il bosco sulla sua groppa, come se fosse su un focoso destriero, è un'esperienza indimenticabile e si rivela ricca di sorprese e di scoperte interessanti. 

Diviso in cinque capitoli più un preludio, La casetta piccola piccola ha diverse qualità.
La prima delle quali è il passo. Ossia un ritmo cadenzato in brevissimi capitoli, meno di un minuto per leggerne uno, in un libro decisamente per lettori minuscoli come Arsenio. 
E a proposito di passo, degno di nota è l'incedere del testo scritto nel suo alternarsi con il fumetto. Come ad attestare una volta di più la ormai completa ibridazione dei due linguaggi. Questo naturalmente ha come conseguenza quella di dare toni differenti alla voce narrante e a quella dialogante, creando un funzionale richiamo all'attenzione da parte delle orecchie minuscole in ascolto. 
Insomma, piccole variazioni sul tema della struttura canonica che denotano sapienza. Ed è forse dire una banalità visto che parliamo di Escoffier ai testi e Perrin alle figure. 


A parte questi aspetti che si potrebbero definire formali, ma che invece sono di contenuto, La casetta piccola piccola dimostra di saper parlare una lingua per niente petulante e grazie a questo di saper dire senza mai essere saputella. 
In una struttura narrativa tutto sommato complessa e ben architettata, tanto da poter sostenere una divisione in capitoli, in cui ogni volta succede qualcosa di diverso: entrano nuove figure, avvengono sensibili cambiamenti, si nasconde un nocciolo della questione importante che però non viene mai reso manifesto se non attraverso la sequenza dei fatti e un po' di dialogo. 
La questione è appunto quella di due orsetti che - cuccioli un po' troppo esuberanti - fanno del bosco e dei suoi abitanti terreno di gioco, di scherzo, spesso superando la soglia dell'essere nocivi per gli altri: trappole ai conigli per vederli saltellare in fuga, schiacciamento dei vermetti e cose così. 
Come risolvere la questione? 
Con il vecchio e sempre efficace sistema di cambiare la propria prospettiva di osservazione e guardare le cose da un altro punto di vista... 


Su tutto questo che non sembra essere poco si srotola il tappeto fiorito della Perrin che è già di per sé una bellezza, ma si accresce di valore nell'essere il luogo dove l'infinitamente piccolo trova cittadinanza.


Quello stesso luogo, elettivo campo di esplorazione della stragrande maggioranza di bambini che, se non altro per oggettiva minor distanza dal suolo,  riescono a vedere cose che due orsi grandi, al pari degli adulti, si limitano a cacciare a manate o a pestare distratti.
Un po' come accade nei libri di Kitty Crowther, anche qui con un gusto botanico sincero e curioso il mondo degli invisibili o quasi svolazza, striscia e saltella. 

Carla

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