mercoledì 15 novembre 2023

FAMMI UNA DOMANDA!


SPIEGARE LA VITA


Guillaume Duprat non è autore che si spaventi di fronte alla complessità, che così bene ha affrontato nei suoi precedenti lavori, da ‘Il libro delle terre immaginate’ a ‘Zoottica’, a ‘Universi’.
Questa volta, con un approccio più semplice, affronta ‘Le meraviglie della vita’, tradotto da Annalisa Comes, con la revisione scientifica di Marco Granata, per i tipi de L’Ippocampo.
Un libro illustrato, con numerosi inserti di cartotecnica, che affronta uno dei temi più complessi e affascinanti del nostro tempo.


Tutti i viventi hanno in comune cinque chiavi: nascere, crescere, nutrirsi, riprodursi e morire. Questo ciclo vitale accomuna amebe e pangolini, rododendri e scimpanzé.
Ma se questo appare semplice, tutto il resto non lo è: come si definisce la vita, cosa distingue i viventi dal mondo inanimato e poi, per approfondire ulteriormente il tema, che risposta danno religione e scienza al grande quesito sull’origine della vita.
Con grande equità vengono esposte le diverse teorie che fanno discendere l’atto creativo da un dio o da più divinità, così come da piante o animali.
Nello stesso modo, in modo molto semplice Duprat espone le teorie più recenti sull’origine della vita sulla Terra a partire dagli atomi che costituiscono la materia dell’Universo; l’autore non manca di sottolineare quanto ancora si debba scoprire per rispondere a questa domanda.
Viene poi raccontata la vita degli organismi unicellulari e poi, a seguire, degli organismi pluricellulari.
Macroscopicamente, l’albero della vita è costituito da tre rami: gli eucarioti, ovvero gli organismi pluricellulari e i procarioti, divisi in batteri e archei.


Se l’origine della vita ha ancora degli aspetti oscuri, l’evoluzione dei viventi e la selezione naturale sono concetti ormai acquisiti dalla maggioranza delle persone, ma Duprat non manca di ricordare che l’evoluzionismo ha una lunga storia e molti nemici.
La continuità della vita è garantita dalla riproduzione, di cui vediamo i diversi aspetti nel mondo animale e vegetale; l’ereditarietà dei caratteri e le loro variazioni sono invece espressione del codice genetico, studiato in termini biochimici a partire dagli anni Cinquanta.
Una caratteristica peculiare della vita terrestre è la sua caducità: ogni organismo vivente, con pochissime eccezioni, è destinato a morire, ma anche la morte può essere vista come quel processo di trasformazione che coinvolge tutto il reale, così come aveva detto Eraclito e come ha dimostrato il primo principio della termodinamica in relazione all’energia dell’Universo, che, trasformandosi, resta costante.
La vita come la conosciamo, e molti viventi ci sono ancora ignoti, si regge su un equilibrio dinamico con l’ambiente di cui fa parte e questo equilibrio fragile viene messo in discussione soprattutto dalle attività umane.


Per chiudere questa carrellata sui diversi aspetti della vita sulla Terra, Duprat ci sorprende con una domanda inconsueta, che riguarda il senso della vita, inteso come finalità della biosfera, che la scienza nega, a differenza da un approccio religioso, ma inteso anche come visione soggettiva, come significato che ciascuno attribuisce alla propria vita, nella sua fragilità e finitezza.
Come sempre un testo denso, anche se in questo libro espresso con un linguaggio semplice, corredato dal necessario glossario, comprensibile anche da lettori e lettrici più giovani; un viaggio sintetico ed essenziale attraverso tematiche scientifiche e antropologiche, con lo sguardo multidisciplinare tipico dell’autore francese. Una sfida non indifferente nel coniugare semplicità e correttezza dei temi trattati.
Le immagini che accolgono il testo, che spesso appare in forma di didascalia, sono suggestive e coinvolgenti, fedeli compagne del testo; portano il lettore e la lettrice dal microcosmo al macrocosmo con leggerezza e immancabile precisione.


Consiglio caldamente la lettura a giovani scienziati e scienziate, a partire dai nove anni.

Eleonora

“Le meraviglie della vita”, G. Duprat, trad. A. Comes, rev. M. Granata, L’Ippocampo 2023





 






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