lunedì 27 novembre 2023

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

LA BAMBINA HA ATTECCHITO

Diventare grande, Laëtitia Bourget, Emmanuelle Houdart 
(trad. Francesca Del Moro) 
#Logosedizioni 2023 


ILLUSTRATI 

"... ero piccola 
e sono diventata grande 
ero esile come un ramoscello 
e sono diventata robusta come una quercia 
ero tutta snodata quasi una contorsionista 
poi molto meno 
ero allegra 
e lo sono rimasta ma meno spesso 
m'incuriosiva tutto 
ma sono diventata esigente..." 

Un razzo punta verso la terra, tra due ali di fiori e piante c'è uno spazio libero per accoglierlo. 

© Laëtitia Bourget, Emmanuelle Houdart 

Quindi una grande cicogna, tornando da una pesca fruttuosa, tiene fra le braccia (!) due giovani con i corpi che si incrociano. E quindi un bebè, avvolto in una coperta dorme in un guscio che è anche un po' albero e sta mettendo radici... 
È fatta: la bambina ha attecchito e quindi cresce. 
Cammina lungo i percorsi di una vita, capace di vederne l'inizio, il punto di partenza e, alzando lo sguardo, di coglierne l'evoluzione, le sue trasformazioni. 
Da esile ragazzina a robusta e solida donna, da neonata a ragazza  - lividi e sbucciature e qualche feritina -  con gli anfibi nei piedi.

© Laëtitia Bourget, Emmanuelle Houdart 


Da giovane dipendente con un biberon e un telecomando, a donna indipendente che tutto ciò che le serve lo porta con sé, da spensierata a utile, dall'essere circondata da molti all'essere sola. Grata alla vita, un giorno, nel razzo che ha invertito la rotta, scompare. Non prima di essersi sentita parte di un tutto e poi di aver dimenticato tutto. 

Il senso potrebbe annidarsi qui: "convinta che scrivere per bambini significhi scrivere per tutti e scrivere per adulti escluda invece i più piccoli", firmato Laëtitia Bourget. E, se così è, perché  non estendere lo stesso pensiero anche scrittura per immagini di Emmanuelle Houdart? 

© Laëtitia Bourget, Emmanuelle Houdart 


Non è forse lei quella che stratifica ogni sua figura di così tanti significati da cogliere, esplorando ogni singolo dettaglio, a età sempre molto diverse? Dal goderne in senso puramente estetico e di armonia compositiva, a volerne leggere riferimenti anche molto profondi. Uno per tutti: il libro di farfalle nel paniere di un futuro genitore che ritorna nel lettino di una bambina che lo guarda e 'lo legge' con occhi e dita interessate. 
Prima di dire ogni bene di questo libro, parrebbe necessario ribadire una osservazione che in altri casi è stata fatta e che riguarda la capacità di intesa profonda tra testo e immagine cui corrisponde una altrettanto profonda intesa tra il modo di leggere il mondo di chi scrive e chi illustra. 
Non è affatto una consuetudine che la qualità di un libro cresca in modo esponenziale rispetto alla somma delle due singole qualità che convergono (in realtà le qualità dovrebbero essere almeno tre o quattro, ma facciamo finta che...). In termini numerici, si potrebbe dire che in alcuni libri uno più uno faccia tre e non due. 
Questo è uno dei casi. In estrema sintesi li si potrebbe definire binomi felici. 
Bourget e Houdart si sono spesso incontrate e abbracciate sulle pagine dei libri, e nel catalogo Logos lo si può verificare facilmente. La prima cosa bella che succede con loro è il grande spazio che ciascuna lascia all'altra. E qui si potrebbe aprire una parentesi su quanto sia 'complesso' scrivere parole perché un illustratore ci si accomodi dentro. Basti dire che l'intesa di vedute sul risultato finale, la curiosità e l'attesa per il lavoro dell'altro, e il rispetto e la fiducia tra chi viene prima e chi viene dopo nel concepire un libro, tutto questo fa la differenza. 

© Laëtitia Bourget, Emmanuelle Houdart 


Si sarà notato, qui, si spera. 
A parte questo lungo corollario, credo si debbano notare un paio di cosette. La prima, non indifferente, sta nel femminile che attraversa il libro. Conoscendo un po' la poetica di entrambe, accanto a una scelta - diciamo così - politica, mi pare che il femminile dipenda da quella onestà intellettuale, da quella verità sopra ogni cosa, che caratterizza il loro modo di raccontare
Sono due donne e, come tali, pensano e parlano. Non potrebbe essere diversamente. 
E in nome di quella stessa verità, raccontata con la nettezza di una poesia, con il garbo e l'ironia delle immagini, si racconta il lungo percorso di un'esistenza. 
Ed ecco la seconda cosetta. Essere capaci di raccontare in meno di centocinquanta parole che cosa è una vita, il senso di vivere. Con i molti punti di partenza e gli altrettanto numerosi traguardi. 

© Laëtitia Bourget, Emmanuelle Houdart 


E qui arriva la raffinatezza di saper parlare una lingua universale che tutti sono in grado di capire. 
A seconda dell'età di chi legge, ci si riconoscerà negli inizi o negli arrivi ma a tutti sarà chiaro quello che è detto in copertina con una felice sintesi: tutti noi siamo allo stesso tempo ciò che eravamo, un bell'imperfetto, e ciò che poi siamo diventati, un bel passato prossimo... 

Carla

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