lunedì 4 dicembre 2023

FAMMI UNA DOMANDA!


DALLA SCALA NATURAE ALL’ALBERO DELLA VITA


Il libro di cui sto per parlarvi è un classico libro di tassonomia, per la felicità di tutti quei giovani naturalisti che apprezzano le classificazioni.
Se l’impostazione gerarchica e fissista che ha in Linneo il suo più moderno rappresentante fotografava la realtà naturale inserendola in una gerarchia dal più semplice al più complesso, per culminare poi nella perfezione umana, centro della Creazione, la tassonomia contemporanea non può che rappresentare la complessità. L’immagine dell’albero, usata per rappresentare la varietà dei viventi, implica che da un unico antenato comune, L.U.C.A. in inglese, si sono presentate diverse diramazioni. Ad identificare le ‘parentele’ non sono più solo caratteri morfologici, ma anche genetici.
Orientarsi nella complessità non è semplice e quindi ben venga il testo pubblicato da L’Ippocampo ‘L’albero della vita. Alla scoperta della biodiversità’, con i testi di Isabel Thomas e le illustrazioni di Sarah Gillingham. In apertura del libro, di più di 200 pagine, vengono indicati i testi di riferimento utilizzati nella stesura del libro.


La prima rappresentazione che incontriamo nella lettura è un ventaglio che rappresenta l’insieme dei viventi divisi in tre domini: Batteri, Archèi, Eucarioti. Questi ultimi sono divisi in Piante e alghe, Animali e funghi, Eucarioti microscopici.
Seguono molteplici doppie pagine che affrontano diversi ‘rami’ dei domini presi in esame. In ciascuna scheda sono presenti informazioni generali, tratti caratteristici, e la valutazione del rapporto con noi umani. Nella pagina di destra è riportata un’immagine che occupa quasi tutta le pagina e che rappresenta alcune specie caratteristiche di quel gruppo, con relativa legenda.
Quindi uno schema a suo modo classico, come per altro richiede la tassonomia, che individua cosa hanno in comune un certo gruppo di viventi, o clade, con un antenato in comune, e in che cosa si distinguono dagli altri.


Se l’impostazione logica è evidente, le sorprese non mancano nel merito dei contenuti. Ad esempio la collocazione dei funghi nel medesimo raggruppamento degli animali, oppure, per parlare sempre di funghi, l’annotazione che l’organismo vivente più grande è il fungo del miele, con le sue estesissime ramificazioni delle ife sotterranee. E così per tanti altri dettagli riportati nella descrizione dei singoli viventi, fra curiosità e nuove scoperte.
C’è un’altra grande questione riguardante i virus, che non sono considerati come viventi: sono considerati tali solo gli organismi costituiti da una o più cellule, mentre i virus sono costituiti da filamenti di DNA, racchiusi in un involucro. Questa è un’affermazione contro intuitiva, ma coerente con la definizione di partenza.


Pur nella schematicità con cui il testo si presenta, accompagnato dalle brillanti tavole di Sarah Gillingham, che qui utilizza uno stile infografico, nell’insieme il libro è caratterizzato da una certa complessità, per la quantità e la qualità delle informazioni contenute.
Perfetto per soddisfare i più attenti fra i giovani lettori e lettrici, indispensabile per le biblioteche scolastiche per la chiarezza dell’esposizione e per l’attendibilità del testo.
Lo consiglio caldamente, come uno dei migliori libri di divulgazione scientifica usciti quest’anno, a naturalisti in erba che abbiano almeno dieci anni.

Eleonora

“L’albero della vita. Alla scoperta della biodiversità”, I. Thomas, ill. S. Ghillingham, L’Ippocampo 2023

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