ABITI SU MISURA
Di ambientazione decisamente invernale, ‘La strana bottega di Viktor Kopek’ è scritto da Anne-Claire Lévêque e illustrato da Nicolas Zouliamis, per I tipi de L’Ippocampo. Racconta la strana avventura di una bambina che, persa in città, si avvicina a una vetrina in cui compaiono numerose valigie. Eppure l’insegna recita ‘Costumi su misura’. La bambina non resiste alla tentazione ed entra, subito avvolta dal suadente profumo della cannella. Di lì a poco compare il proprietario, che le offre una bella fetta di torta. La bambina, ben contenta dell’offerta, nota come alle pareti ci siano tante fotografie di persone con una valigia in mano; Viktor le spiega che sono proprio suoi clienti.
Le valigie, continua, non contengono costumi per travestirsi, ma abiti e accessori utili ad affrontare i casi della vita.
La bambina è sempre più curiosa e l’omino gentile le mostra ben cinque valigie, contraddistinte da un’etichetta, che ha preparato per lei: la curiosa inveterata, la piuccheperfetta, l’insaziabile, la sfrontata, la principessa.
La bambina le apre tutte, trovando oggetti fra i più stravaganti: dal naso mobile per fiutare e indovinare, al sorriso di circostanza in taglia unica, al sorriso che la dice lunga.
Nessuna delle valigie la convince pienamente, così decide di allestirsene una prendendo un po’ di qua e un po’ di là. Chiusa la valigia, si sente più leggera e proprio quando sta per varcare la soglia del negozio, si sente il click dello scatto di una fotografia.
L’idea dell’autrice è intelligente, mostrare con ironia e senso dell’assurdo quanto importante sia costruirsi senza accettare stereotipi, modelli preconfezionati che difficilmente possono rendere felici. Non è un approccio didascalico, quanto scanzonato, rappresentando la bambina perfettamente a suo agio nel mescolare difetti e virtù dell’infanzia.
Nicolas Zouliamis interpreta il racconto accentuandone il lato surreale, riempiendo le tavole di moltissimi oggetti, alcuni dei quali si ripetono in continuazione: dal gatto bianco nella cappelliera, alle scarpe che compaiono in tutte le funzioni possibili e immaginabili, alle matrioske che si affacciano dai cassetti. Tutto concorre a creare quell’idea di imprevedibile e meraviglioso che rimanda a una camera delle meraviglie o all’universo dell’Alice di Lewis Carroll.
Le tavole che rappresentano le cinque valigie della bambina sono particolarmente originali nel rappresentare l’irrapresentabile, creazioni paradossali che funzionano da efficace metafora dei più disparati aspetti caratteriali di una bambina curiosa, golosa, un po’ impertinente e anche smorfiosa.
Bambine e bambini si possono perdere in queste immagini così ricche di dettagli e non possono che non riconoscersi in una storia che li invita a costruirsi senza cliché.
Caldamente consigliata a lettori e lettrici in erba, a partire dai sette anni.
Eleonora
“La strana bottega di Viktor Kopek”, A.C. Lévêque, N. Zouliamis, L’Ippocampo 2023
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