mercoledì 10 gennaio 2024

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

SENSO BELLEZZA E CASUALITA'

In canto, Alessandro Sanna, Giusi Quarenghi 
Terre di mezzo 2023 



POESIA ILLUSTRATA 

"Tutto 
tutto ciò 
tutto ciò che 
tutto ciò che è 
è e ha nome 
tutto ciò che è 
è in molti modi e 
ha molti nomi 
tutto ciò che è 
diviene 
diviene e si trasforma 
trasforma quello che ha intorno 
e da quel che è intorno 
è trasformato" 

Alessandro Sanna ancora nel 2019 lavora a un libro che sarà un libro-dono, ma anche un libro-simbolo per la Fondazione San Zeno che glielo ha commissionato. Non è un progetto per lui consueto, così decide di realizzarlo, regalandosi una libera esplorazione delle forme astratte e, più in particolare, delle macchie di colore: l'inaspettato che si genera con una goccia d'acqua sul colore nel foglio. 
Non ricordo più in quale occasione ma sono certissima di avergli sentito dire quanto a lui piaccia 'emozionarsi', stupirsi e forse anche arrendersi, nell'atto di creare un'immagine. 


Come avviene? 
In un momento preciso il suo segno controllato cede il passo, perdendo di fatto quasi totalmente il dominio della pagina, all'acqua che, come sempre accade, prende direzioni imprevedibili. 
E da qui lo stupore, l'emozione e forse anche il cimento di leggere la macchia e il percorso del colore attraversato dall'acqua come qualcosa d'altro.


Si tratta, credo, di una sfida che Sanna si crea da solo - in vitro - per misurare se stesso e la propria arte. In molti dei suoi libri, mi verrebbe quasi da dire in tutti, questa vibrazione del polso nel dare la pennellata si avverte. E la sfida con l'acqua anche.
Qui però il passo è ulteriore. 
Qual è la direzione che si è dato? Sembra essersi scrollato di dosso anche l'ultimo vincolo per godersi in tutta libertà la forma astratta. Dalla prima macchia in controcopertina alle 'sporcature' nei risguardi: una precisa dichiarazione di intenti. Non gli interessa e non cerca più di addomesticare il segno in senso figurativo.


Gioca con le forme, con i colori, con l'acqua e con le sfumature che essa gli offre. Con l'imprevedibilità. Ma ogni tanto si concede una ricucitura delle singole tavole attraverso il filo di immagini riconoscibili: animali boschi umanità. E così, inevitabilmente, anche in questo libro 'astratto' si legge una narrazione concreta. La narrazione di un inizio, il principio del mondo. 


La potenza, le deflagrazioni, le scosse, i lampi, la luce, ma soprattutto l'inaspettato, il sorprendente, la scoperta di qualcosa che è nuovo al mondo sono il nocciolo di una cosa - qualsiasi cosa - che nasce in natura. 
E tutto questo suona in totale armonia con un'altra creazione, quella di Sanna sul foglio. 
Credo sia molto difficile, al limite dell'impossibile, chiedere a un libro di non raccontare. 
E così Sanna racconta la sua idea di nascita del mondo e di nascita della vita (un po' come era successo in Pinocchio prima di Pinocchio) e dell'umanità intera.


Un editore, Terre di Mezzo, che vede queste immagini in sequenza, già montate come libro, pagina dopo pagina, le vede raccontare una storia 'in apparente silenzio'. 
Così pensa che sarebbe ancora più bello se qualcuno avesse voglia di cucirle in una narrazione anche di parole pronunciate. Altrettanto forte quanto quella visiva. 
Bussano alla porta di Giusi Quarenghi che dice no, convinta di non poter aggiungere bellezza a bellezza, senso a senso. E' lei stessa a raccontarlo.
Ma. 
Questo libro però non può uscirle di testa e, ovviamente, neanche dallo sguardo. E sta. Sta lì a dire che esiste. Ed ecco quello che è successo (così è andata anche qui: dietro lo schermo del monitor, quella copertina boreale continuava a fissarmi. Cosa ne potevo dire? L'avrò sfogliato molte volte, cercando un bandolo, un filo per cominciare. E poi, per in canto, tutto ha iniziato a muoversi).
Dunque,  la potenza, la forza e, perché no, proprio il suono di quelle immagini e di quei colori, sono state per Giusi Quarenghi ineludibili. 
Chissà se a lei avranno chiesto di unirsi al loro 'canto' con la sua voce?
Chissà se anche lei ha preso i fili che inevitabilmente il racconto di un altro lascia dietro di sé e li ha intrecciati a suo modo? Parola dopo parola, sillaba dopo sillaba. Si accorda, ne segue il ritmo, alle volte largo, alle volte ritmato e sincopato. 
Chissà. 


Però è un fatto che della nascita del mondo e della vita anche lei ha dato la sua poetica versione. Ha dato nome alle forme, nessi alle figure, definizione al processo che le ha create e senso alla missione iniziale, quella della Fondazione intendo, perché...  

... "forse noi siamo qui per dire" 
per dare i nomi 
per trovare ascoltare i nomi 
per rispondere... 

 Carla

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