LO STRETCHING NELLA LETTURA
Biancoenero 2023
NARRATIVA ILLUSTRATA PER PICCOLI (dai 6 anni)
"Laggiù, nel bollente vecchio West, si muovono silenziosi tre cowboy solitari.
O meglio: due cowboy e una cowgirl. I tre tipi misteriosi galoppano sui loro cavalli, mentre la polvere del deserto si infila nei loro nasi e li fa starnutire.
CLOPPETE, CLOPPETE, CLOPPETE.
Chi sono quei tre? Nessuno conosce i loro veri nomi ma tutti li chiamano La Piuma, Il Barbuto e Il Cattivo. Sono i giustizieri più temuti e coraggiosi di tutti i tempi e combattono i malviventi con la loro furbizia."
Piuma è leggera come una piuma, Barbuto nasconde nella barba tutto ciò che gli occorre, e il Cattivo è così tanto cattivo che non dice neanche una parola: si limita a ringhiare.
Sono come sempre in cerca di banditi da catturare.
Di giorno cavalcano, cercandoli nel polveroso e vecchio West, di notte montano la tenda e sul fuoco grigliano bistecche di cactus. Quella mattina, arrivando al villaggio, hanno una bella sorpresa: sta per cominciare la famosa Settimana del fagiolo. Impossibile proseguire. Non solo perché i tre sono ghiotti di fagioli, ma anche per spetterà a loro catturare il 'malefico' ladro di fagioli. Nella dispensa del saloon sono sparite tutte le provviste di fagioli che la cuoca avrebbe preparato di lì a poco, trasformando il classico legume in frittelle e pizze ai quattro fagioli. E al loro posto c'è un messaggio minaccioso ricattatorio - manette d'oro dello sceriffo contro lattine di fagioli della cuoca. La meravigliosa festa che richiama folle di persone rischia di andare in fumo, senza fagioli. I tre si presentano all'appuntamento con il terribile malfattore e, come accade spesso nel vecchio e polveroso West, parte la sfida. Fino all'ultimo fagiolo.
La cosa che colpisce di questa storia: così com'è, potrebbe essere stata scritta da un ragazzino.
L'idea di partenza, il ritmo, i continui scarti propri di chi non si sottomette alla briglia della logica, ma anzi preferisce il galoppo libero, e ancora i piccoli dettagli divertenti e assurdi, tutto questo lo attribuirei ad autori che per altezza non superino il metro e trenta.
Si tratta di uno di quei libri che di certo non ti cambiano la vita, ma che hanno il pregio di farti passare un quarto d'ora in allegria. Un libro spensierato.
Hanno quell'andatura e quella lunghezza ideale per essere letti sul divano in santa pace, senza chiederti in cambio grandi sforzi. E alla fine ti danno anche la soddisfazione di poter andare in giro sbandierando la notizia che hai letto un libro. Tutto. E tutto da solo.
Per un bambino, libri così, ossia con una scrittura che sia scorrevole, non banale o sciatta e che sappia tenere il ritmo, con una storia 'esotica' quel tanto che li possa portare altrove con un salto, con personaggi anomali e lievemente esagerati quel tanto che li renda divertenti pur restando coerenti fino all'ultimo rigo, ecco libri così sono necessari così come è necessario lo stretching alla fine di ogni allenamento che ha richiesto sforzo. Libri così allungano i muscoli della lettura e sono defaticanti per i lettori novelli.
Il ruolo che gioca il contesto è molto importante e richiama all'istante una iconografia e un tipo di lessico (nonostante una piccola svista) che appartiene a un genere ben preciso: il film western.
In questo i disegni di Umberto Mischi pescano giustamente in un immaginario consueto e diffuso. Fin dal titolo, a lettere cubitali che allude a Il buono, il brutto, il cattivo, canyon di fondo, polvere, saloon, sedie a dondolo, stivali, cappelli a tesa larga, fazzolettoni, colt, baffoni e mascelle forti e l'immancabile mulino a vento americano. Anche le inquadrature: i primi piani degli occhi focosi o degli stivali e le ombre lunghe sono quelle canoniche del cinema western.
Insomma, c'è tutto quello che serve.
La spensieratezza del racconto con alcune punte di follia movimenta un contesto tanto forte. I tre protagonisti sono molto caratterizzati, nomen omen: La Piuma si muove leggera per disorientare l'avversario, il Barbuto nella sua lunga barba rossa (!) nasconde utensili di prima necessità: il tostapane, il cavatappi, la foto di sua nonna, un tagliaunghie e lo spazzolino da denti; ma si vocifera che tra i peli ci sia ben altro. Di certo, un apriscatole di ultima generazione che sfodera al momento opportuno. Il Cattivo, che ha appena 'atterrato' con la sua fionda il gelato di una bambina perché lui è davvero cattivo, non parla ma ringhia moltissimo.
Come vuole la norma i tre, sebbene molto diversi, formano un un unico corpo in scena e anche quando parlano si allineano, rispettando l'ordine gerarchico e il galateo: prima le cowgirl, ultimo chi sa solo ringhiare.
Carla
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