I BAMBINI VOLANO
Verbavolant 2023
ILLUSTRATI
"Quando nascono
i bambini
stringono i pugni
e puntano i piedi nudi.
I piedi dei bambini
non restano nudi
a lungo,
tranne alcuni
pochi."
Ma quali sono le cose da cui nascono questi bambini? Desideri, scricchiolii, speranze, magari anche un dolore, da una possibilità su un milione, da un segreto.
E cosa succede quando questi bambini sono nati? Beh, è tutto un risveglio, ma anche uno sbadiglio.
A questi bambini nati si regalano piume e sassi e sentieri da percorrere e quando questi bambini crescono corrono scalzi. E poi si tuffano.
Questo è un libro che parla quattro lingue diverse, ma in armonia tra loro.
La prima è quella scritta nelle parole.
E saranno i grandi a capirla, nell'ascoltarla e nel volerne cogliere il senso più profondo. Saranno i grandi a cogliere il senso molteplice di molte parole, saranno i grandi a leggere in trasparenza la grande metafora.
Da tutto ciò, i piccoli mi sembrano esclusi. Loro sono occupati a vivere, insomma sono lì a fare altro che interrogarsi sul senso di queste parole, per loro oscuro.
Se non le capiscono, pazienza: vuol dire che non sono per loro e tirano dritto.
La seconda lingua è ancora nelle parole, ma non nel loro senso, quanto piuttosto nel loro suono. E allora sì che i bambini si fermeranno ad ascoltare: non sarà affatto necessario capire, basterà sentire come le parole tintinnino tra loro.
I bambini godranno di risveglio e sbadiglio vicini, di scricchiolio, di grembo. Si divertiranno per la pausa necessaria per il giro di pagina e per la frase che riprende in una direzione diversa. Si godranno le piccole pause del verso se letto in modo corretto. Questo è il valore della poesia: quella di suonare ancora prima di dire.
La terza lingua è silenziosa, pur dicendo un bel po' di cose. È la lingua che si ascolta con gli occhi. E anche questa ai piccoli piacerà, perché è davvero molto insolita. Diversa dalla consuetudine dei libri che avranno letto e sfogliato finora.
Come nella consuetudine dei libri Verba volant non sembrano esistere vincoli di sorta sul loro formato. Dai libri poster in giù, questa casa editrice (cimento e delizia del loro stampatore Priulla di Palermo) ha sempre guardato un po' più in là rispetto a quelli che sono i formati standard.
E anche questo libro non fa eccezione.
L'unica differenza forse sta nel fatto che fino al momento in cui lo sfogli non percepisci i diversi azzardi che contiene.
La prima è un angolo, precisamente quello inferiore, ripiegato e incollato con precisione verso il centro del foglio. Va da sé che il disegno ci giochi.
La seconda è una piegatura ancora più complessa che ha la funzione 'narrativa' di nascondere il bambino che Luisa Montalto disegna nella metà del foglio, quella verso il taglio, cui il testo allude: I bambini nascono da un segreto. Ci sono pagine spiegazzate ad arte oppure pagine più piccole con una bandella che si offre a un nuovo gioco del disegno di Luisa Montalto...
E poi c'è l'ultima che non si deve raccontare qui.
Queste forme che vanno in direzioni mai prese finora, questa programmatica richiesta fatta ai lettori di essere attivi nell'atto consueto di sfogliare le pagine sono stimoli verso la sorpresa e verso la curiosità.
La quarta e ultima lingua è anche questa tutta visiva ed è quella dei bambini disegnati.
Un pugnetto di ragazzini, prima più piccoli, poi cresciuti, abitano - ma sarebbe meglio dire scorrazzano sul bianco delle pagine. Si mascherano, si bisbigliano cose all'orecchio, saltellano, si acquattano, si stiracchiano sotto le coperte, e poi si accucciano, poi si arrampicano, poi spiccano un salto e si tuffano, e all'ultimo... spiccano il volo, come uccelletti.
D'altronde, Almond ce lo ha detto, è una cosa che loro sanno fare: sono bambini.
Carla
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